Le Commissioni Cultura di Camera e Senato hanno fornito parere favorevole sullo schema di decreto ministeriale relativo all’approvazione del programma per l’utilizzazione delle risorse del Fondo per la tutela del patrimonio culturale, per gli anni 2025, 2026 e 2027. In questo modo, 520 milioni di euro saranno messi a disposizione per 664 interventi di restauro, ampliamento, recupero e valorizzazione di musei, aree archeologiche, complessi monumentali, archivi, biblioteche. Il parere, fornito il 15 gennaio scorso, vede la seguente ripartizione triennale: 130 milioni per il 2025, 150 milioni per 2026 e 240 milioni per il 2027. Il precedente ciclo di programmazione prevedeva risorse pari a 614 milioni sul triennio.
Fra gli interventi di maggiore rilevanza per il 2025-2027 figurano:
· Gallerie degli Uffizi, Firenze: lavori di restauro delle facciate e delle coperture del complesso vasariano. Totale triennio: 11 milioni di euro
· Museo Ebraico del Tempio Maggiore, Roma: ampliamento del museo. Totale triennio: 7.102.464
· Ex Convento di San Francesco, Oristano: completamento finiture interne, impianti e arredi ai fini dell’apertura della nuova sede dell’Archivio di Stato di Oristano. Totale triennio: 6.930.000
· Museo Archeologico Nazionale della Laguna di Venezia: realizzazione del progetto di bonifica ambientale. Totale triennio: 6.646.555
· Ex Chiesa di San Lorenzo, Pistoia: recupero e valorizzazione. Totale triennio: 6.200.000
· Complesso della Basilica di Superga, Torino: restauro e risanamento conservativo, riallestimento e ampliamento dei percorsi di visita e accessibilità del complesso. Totale triennio: 6 milioni
· Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli: interventi di consolidamento strutturale, risanamento conservativo e restauro dell’ala ottocentesca. Totale triennio: 5.776.500
· Ex Gallettificio Militare, Torino: restauro e recupero funzionale. Totale triennio: 5.715.037
· Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, Roma: manutenzione, recupero e completamento di interventi urgenti ai fini della tutela, valorizzazione e fruizione. Totale triennio: 4.800.000
Il Fondo è stato istituito con la legge 190 del 2014 (legge di stabilità 2015), in attuazione dell’articolo 9 della Costituzione, al fine di assicurare risorse stabili alla tutela del patrimonio culturale, nello stato di previsione dell’allora Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. La dotazione iniziale era di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2016 al 2020.
Il comma 10 dell’articolo 1 della legge n. 190 del 2014 dispone che le risorse del Fondo siano utilizzate nell’ambito di un programma triennale che il l’attuale Ministero della Cultura (MiC) trasmette al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess), previo parere delle competenti Commissioni parlamentari. Il programma individua gli interventi prioritari da realizzare, le risorse agli stessi destinate e il relativo cronoprogramma, definendo contestualmente le modalità di definanziamento in caso di mancata attuazione degli interventi programmati.
In quale modo vengono selezionati gli interventi che riceveranno il finanziamento? Va innanzitutto precisato che le richieste totali (inviate da tutte le Soprintendenze, le biblioteche, gli istituti e luoghi della cultura assegnati alle Direzioni regionali museali, gli istituti dotati di autonomia speciale, le Soprintendenze archivistiche e gli Archivi di Stato) sono state molto superiori agli stanziamenti. Sono pervenute richieste pari a oltre 937 milioni per il triennio, e dunque, per fare fronte a minori risorse disponibili, la Direzione generale Bilancio ha predisposto un’ipotesi di programmazione sulla base dell’ordine di priorità degli interventi. Fra i criteri che generano punteggio maggiore e determinante priorità, figurano: il completamento di opere incompiute, la prevenzione e mitigazione del rischio sismico e idrogeologico, i lavori di costruzione, riparazione e ripristino conseguenti a calamità naturali.
La distribuzione dei fondi, a livello regionale, vede primo il Lazio (con 118 milioni), seguito dalla Toscana (con 59 milioni) e dalla Campania (con 57 milioni). Ma non solo i grandi attrattori come gli Uffizi o Castel Sant’Angelo beneficeranno dei fondi: 500mila euro, ad esempio, sono stati assegnati per adeguamento impiantistico ed efficientamento energetico alla Polledrara di Cecanibbio (Rm), il museo paleontologico situato, a 22 chilometri dalla capitale, fra le vie Aurelia e Boccea. Mentre in Toscana, 134mila euro saranno utilizzati per il recupero e la valorizzazione della casa di Fosco Maraini a Molazzana, in Provincia di Lucca.
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