Napoli festeggia i suoi 2500 anni e quale occasione migliore per recuperare Villa Ebe, situata su Monte Echia dove la leggende natta sia uno dei luoghi di fondazione della città? Villa Ebe è stata la residenza del grande architetto dell’800 Lamont Young, nei decenni scorsi vandalizzata e data alle fiamme: ora sarà ristrutturata e successivamente gestita dal Fai, il Fondo per l’ambiente italiano. La visita del sindaco a Milano al convegno del Fai ha portato questa svolta. «Villa Ebe – spiega Manfredi – si trova alle rampe di Pizzofalcone, in quel Monte Echia che è stato il luogo fondativo di Napoli da parte dei primi greci. In accordo con il Fai, che poi la gestirà, la ristruttureremo e diventerà un luogo in cui si racconterà un altro pezzo della nostra straordinaria città».
Quelli del Fai attendevano Manfredi desse l’annuncio per poi mettersi in moto. Il percorso di recupero non sarà semplice né facile, perché servono soldi e tanto lavoro. Il Fai – tuttavia – ha sponsor molto forti che è capace di dirottare verso Partenope, figurarsi nell’anno del suo compleanno. I fari sono puntati su Pirelli e Dolce e Gabbana che in città hanno solide radici da un punto di vista degli affari ma anche affettivo. Il progetto del Fai e del Comune si inserisce su questo tavolo già ben ricco. Per ora non c’è ancora nulla di deciso però visto l’impegno del Fai e quello del sindaco c’è da immaginare che la trattativa sia partita già da parecchio tempo.
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La formalizzazione del tavolo tecnico arriva il 20 gennaio, ad insediarlo è lo stesso Manfredi. L’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza in quell’occasione ribadisce che «proprio la ricorrenza dei 2500 anni di fondazione di Neapolis, che cade quest’anno, rappresenta un ulteriore motivo per immaginare un piano di rilancio di un luogo fondativo fortemente identitario». Da pochi mesi, inoltre, Monte Echia è stato restituito «ad una più comoda fruibilità grazie all’inaugurazione dell’ascensore che da Santa Lucia risale fino al Belvedere e con l’apertura della Stazione Chiaia della linea 6».
Al tavolo Manfredi – a garanzia dei lavori che farà il Fai a cui toccherà poi la gestione di Villa Ebe – sono stati coinvolti, tra gli altri, i rappresentanti della Soprintendenza, il Primo dirigente della Polizia di Stato Caserma Nino Bixio e il Comandante della Scuola Militare Nunziatella con il Presidente dell’Associazione dei suoi ex allievi, strutture che si trovano sul Monte Echia, la facoltà di architettura della Federico II e l’Università Parthenope. Quel giorno il sindaco fu molto chiaro: «Vogliamo fare in modo che tutti i progetti possano essere integrati in una visione unitaria e collettiva, senza sostituirci ad altre sedi istituzionali nelle quali già si discute di alcuni interventi. Con l’apertura della stazione della metro della linea 6 e dell’ascensore, la città sta riscoprendo questi luoghi. Intendiamo valorizzarli anche nell’ottica di una fruizione turistica e culturale». La proposta di Cosenza è invece è «collegare in una sorta di percorso Partenope a Neapolis da realizzare attraverso progetti destinati a rimanere nel tempo».
In questo contesto, cioè ben chiaro a livello amministrativo e politico si inserisce il Fai. Che scende in campo perché Manfredi ha mostrato concretamente, con il tavolo, di voler mettere mano a Villa Ebe. Sito che deve diventare un museo dedicato alla storia di Lamont Young.
Esiste già una sorta di cronoprogramma e la palla è nelle mani del Fai che sottoporrà – questo trapela – quanto prima al Comune un progetto tecnico sostenuto da solide basi finanziarie. Alle quali il Comune deve contribuire con immissioni di finanziamenti propri. Su tutto però servirebbe l’appoggio degli sponsor – che sarà determinate nel caso arrivassero – per accelerare i lavori e il recupero del sito. Non solo Pirelli e Dolce e Gabbana, il mondo Fai potrebbe aprire tavoli anche con altri sponsor infatti «sono – come si legge sul sito della Fai – infatti più di 500 le aziende italiane che hanno deciso di sviluppare progetti e di contribuire alla valorizzazione dei territori italiani».
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