Nora Jlassi, in manette il presunto pusher che ha fornito la droga alla 15enne di San Bonifacio (Verona). Altri due denunciati

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Un 34enne nordafricano è stato arrestato per la morte, si ipotizza per overdose, di Nora Jlassi (foto), la 15enne trovata senza vita il 31 gennaio scorso a San Bonifacio (Verona) in un appartamento abbandonato dell’Ater, con tracce di violenza sul corpo. “La facevano prostituire e in cambio dei soldi le davano una dose di cocaina, ma l’eroina non l’ha mai toccata”, hanno detto gli amici e la madre di Nora. Polizia e carabinieri hanno così dato una svolta alle indagini mettendo le manette al presunto pusher e denunciando altre due persone. Lo straniero, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Verona.

A suo carico la Polizia Ferroviaria di Verona e i Carabinieri della Compagnia di San Bonifacio, grazie all’attività di indagine compiuta – consistente nell’assunzione di varie testimonianze e nell’ acquisizione di importanti videoriprese – hanno formato un grave quadro indiziario, in ordine al reato di spaccio di sostanze stupefacenti aggravato dal fatto di aver ceduto, in più occasioni, droga alla minore. Dalle indagini emerge in modo chiaro come sia stato proprio il 34enne a cedere, negli ultimi giorni, cocaina alla 15enne Nora, il cui cadavere è stato poi trovato dai militari a San Bonifacio il 27 gennaio scorso, in una casa abbandonata, luogo di ritrovo di tossicodipendenti. Inoltre, le indagini hanno evidenziato come l’uomo fosse decisamente attivo nello spaccio di droga nel comune scaligero e paesi limitrofi.

Elementi indiziari anche a carico di altri due conoscenti della giovane vittima che sono stati denunciati in quanto, nei giorni precedenti alla morte della ragazza, avrebbero organizzato e partecipato a vari incontri per il consumo di droga. In attesa dell’ esito dell’esame tossicologico, continuano gli approfondimenti della Polizia di Stato e dei Carabinieri, che ieri hanno eseguito sei perquisizioni nel Veronese e nel Vicentino, sequestrando stupefacenti e numerosi strumenti per il taglio, il confezionamento e l’assunzione di droghe nonché medicinali ad azione stupefacente, illecitamente detenuti. Le indagini proseguono allo scopo di ricostruire nel dettaglio la morte della ragazza oltre ad individuare e disarticolare la rete di spacciatori che in questi ultimi periodi risulta essere attiva nell’est veronese.

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