Massacra la compagna poi si lancia dal balcone

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Ha ucciso la sua compagna con sette coltellate alla schiena, all’alba, mentre nell’altra stanza dormiva il loro figlio di un anno e mezzo. Poco dopo si è gettato da una delle finestre della casa in cui vivevano insieme da qualche mese, un secondo piano, senza tuttavia riuscire ad uccidersi. Eleonora Guidi, 34 anni, è la quarta donna vittima, dall’inizio dell’anno, di un uomo cui era legata. È stata ammazzata da Lorenzo Innocenti, 37 anni, che dopo un intervento chirurgico ora è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Careggi. L’uccisione e il tentato suicidio sono avvenuti a Rufina, un piccolissimo comune collinare in provincia di Firenze. Settemila anime, una specie di quartiere dove tutti conoscono tutti. E dove quella famiglia, arrivata nell’appartamento al secondo piano di via Cesare Pavese subito dopo la nascita del loro figlio, viene descritta come «perfetta».

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IMPIEGATA

Lei impiegata in un’azienda che si occupa di energie rinnovabili, lui architetto: vivevano e lavoravano nel Fiorentino da sempre, di lì sono entrambi originari. Nessuno, tra i vicini, li aveva «mai sentiti litigare». E allora, cosa è successo? Le certezze: Lorenzo Innocenti, attorno alle 6.30, colpisce con almeno sette coltellate Eleonora Guidi, proprio mentre lei sta preparando la colazione in cucina. In casa, nella stanza accanto, c’è il loro figlio. Nessuno riesce ad afferrare un movente e sulle piste seguite dai carabinieri c’è il massimo riserbo. Tutte le altre certezze partono dunque dalla fine di questa storia, la scoperta di quello che era accaduto, che soccorritori e investigatori hanno dovuto ripercorrere a ritroso.

All’arrivo del 118, poco dopo le 7, infatti nulla era stato chiarito. A dare l’allarme chiamando i soccorsi è stato infatti il padre dell’uomo, Alessio, che vive insieme alla moglie sullo stesso pianerottolo della coppia in via Cesare Pavese. Gli appartamenti di padre e figlio sono insomma adiacenti. Il primo – si apprende dagli ambienti investigativi – sente dei rumori sordi provenire dall’appartamento mentre è ancora a letto. Si spaventa, chiede alla moglie se ha sentito anche lei, si alza ed esce per controllare. Bussa, aspetta un po’, la porta si apre: è suo figlio, con il coltello in mano, sporco di sangue. Nei momenti concitati che seguono Alessio avrebbe disarmato il figlio e poi, quando questo ha cercato di scappare e di raggiungere un ballatoio, sarebbe riuscito a fermarlo una prima volta. Il secondo tentativo di lanciarsi nel vuoto di Lorenzo Innocenti però va a segno: riesce a fuggire e si butta dal secondo piano. Parte la telefonata del padre al 118, nella disperazione. L’uomo riverso sul selciato viene soccorso e trasportato in codice rosso con l’elicottero Pegaso all’ospedale fiorentino di Careggi: ha riportato gravi lesioni ed è in prognosi riservata, in rianimazione. Sono stati quindi gli stessi sanitari, arrivati sul posto per soccorrere l’uomo, ad avvisare i carabinieri dei contorni ancor più tragici della vicenda. Sul posto, insieme agli investigatori e alla Scientifica, è arrivata anche la pm Ornella Galeotti, che dopo un primo sopralluogo ha immediatamente sentito i familiari della coppia. Si cerca di capire se ci fosse o meno una tensione latente. Non si sa ancora se l’omicida fosse lucido: sono stati effettuati una serie di accertamenti, mentre domani sarà disposta l’autopsia sul corpo della vittima.

LE REAZIONI

Come detto la coppia è stata descritta come una famiglia «tranquilla, serena», in cui non sarebbero emersi contrasti o problemi. A Rufina nessuno riesce a darsi pace per quello che è successo. A partire dal sindaco Daniele Venturi: «Era una coppia normalissima, non c’è niente che potesse far presagire una cosa del genere. Li conoscevo, il paese è piccolo, io sono poco più grande di loro. Lorenzo, che è architetto e ha delle proprietà immobiliari, mi aveva parlato di alcune idee che voleva sviluppare su Rufina». Anche i vicini sono increduli: «Si vedevano poco, anche se lui abitava in zona praticamente da sempre, sicuramente non li abbiamo mai sentiti litigare», dicono da un negozio nei pressi della palazzina. «Conoscevamo bene Eleonora e quando la vedevamo sembrava la persona più felice del mondo. È un qualcosa di inspiegabile», dicono in un negozio vicino. Sulla vicenda è infine intervenuto con un appello il presidente della Toscana, Eugenio Giani. «Una giovane donna uccisa, un bambino che crescerà senza sua madre. È straziante, ingiusto e inaccettabile. Dobbiamo fermare questa spirale di violenza – ha detto il governatore – con un impegno concreto, con una cultura che non tolleri più nessuna forma di sopraffazione. Eleonora non è solo un nome tra tanti, è una ferita aperta per tutta la nostra comunità».

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