iSee One, dal Friuli i primi occhiali che aiutano le persone non vedenti

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Il progetto è un’iniziativa sociale di iVision Tech, azienda di Martignacco (Udine). L’occhiale può percepire un ostacolo fino a 4 metri di distanza

Permettono di percepire lo spazio intorno a sé fino ad una distanza di quattro metri e riconoscendo fino a trenta oggetti-ostacoli. Garantendo maggiore sicurezza negli spostamenti. Sono leggerissimi da indossare. E prodotti quel tocco di design che non guasta. Parliamo degli iSee One, i primi occhiali tecnologici assistivi per la mobilità, realizzati interamente in Italia, che permettono alle persone prive di vista di rilevare lo spazio intorno. Il loro debutto è al Salone internazionale dell’occhialeria, il Mido di Milano, dall’8 al 10 febbraio. «Siamo al Salone con uno stand. E non stiamo più nella pelle per questa presentazione: ci abbiamo lavorato tanto e siamo molto soddisfatti del lavoro fino ad oggi realizzato». 

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Una storia tutta italiana 

In quel “Ci abbiamo lavorato tanto”, ci sono gli ultimi tre anni dedicati da Federico Fulchir – una delle tre anime, con il fratello Stefano e la sorella Eva, della “Ivision Tech” (Stefano ed Eva sono entrambi ad dell’azienda, mentre Stefano è il project manager), con sede a Martignacco, in provincia di Udine – alla progettazione con un team composto da una quindicina di collaboratori, aziende tecnologiche leader come InvenSense e USound, e soprattutto con alcune persone prive della vista, le quali hanno potuto dare il loro preziosissimo contributo in fase di realizzazione dell’occhiale. 




















































Ecco come funzionano

Ma cerchiamo di capire come funzionano gli occhiali tecnologici assistivi: «Sono occhiali leggerissimi, del peso di 30 grammi: basta indossarli e accenderli (c’è un piccolissimo touch sulla stanghetta di sinistra) per mettere in funzione una coppia di sensori frontali che rilasciano decine di scansioni destinate a mappare in modo preciso l’oggetto: una mappatura trasmessa prima a un microprocessore che a sua volta li trasmette all’utente tramite segnali sonori, sia vocali che acustici, in modo da capire la distanza e la forma dell’ostacolo: per esempio, una finestra aperta sulla strada, o una persona che ci passa davanti. Naturalmente, sono forniti di una batteria la cui autonomia è garantita fino a dieci ore», spiega il project manager, che aggiunge: «Anche le lenti sono importanti in questo progetto: parliamo di lenti fotosensibili, dello 0,25 per cento, in modo da proteggersi dai raggi ultravioletti». 

Una preziosa collaborazione 

Dietro il progetto degli “iSee” c’è anche una grossa motivazione sociale: «In tutto il mondo ci sono più di 43 milioni di persone non vedenti, delle quali, 3,6 milioni tra Europa e Nord America. E purtroppo sono numeri che tendono a salire: è partito anche da queste considerazioni il nostro prodotto», ricorda il giovanissimo Federico, 23 anni, project manager di iVIsion Techm, proprietaria anche del marchio di occhiali francesi d’alta gamma, “Henry Jullien”. Una parte attiva alla realizzazione degli occhiali tecnologici assistivi è stata fornita da Vincenzo Zoccano, non vedente dall’età di 18 anni – già presidente del Forum italiano sulla disabilità, oltre che componente della Direzione nazionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti – il quale ha suggerito modifiche e necessità dei non vedenti, coadiuvando i progettisti degli iSee One. 

In vendita sulla piattaforma e-commerce 

«Oggi, Zoccano, presidente del comitato tecnico di iSee, promuoverà e rappresenterà la nostra azienda, e soprattutto gli occhiali assistivi alle associazioni, enti e istituzioni: in modo che molto presto questi occhiali possano diventare un dispositivo medico», spiega Stefano Fulchir, 38 anni e Ceo dell’azienda, che aggiunge: «Per il momento, il prezzo degli occhiali, che possono essere acquistati sulla nostra piattaforma e-commerce, si aggira intorno ai 700 euro: considerando la tecnologia altamente sofisticata che lo supporta o confrontandolo con altri ‘simili’ da 3-4000 euro, è un prezzo comunque accessibile». Sono già numerose le preordinazioni dell’occhiale tecnologico del quale saranno prodotti 50 mila pezzi all’anno.

9 febbraio 2025 ( modifica il 9 febbraio 2025 | 14:02)

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