Il prossimo appuntamento della protesta ora è previsto per lunedì 17 Febbraio e andrà a interessare il centro della città di Roma.
L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Trasportounito, con l’obiettivo di marciare su Roma e raggiungere il Ministero dei Trasporti, al piazzale di Porta Pia.
I conducenti dei veicoli TIR avevano già provato a reclamare i propri diritti, marciando sulla città di Napoli. La città partenopea era stata attraversata da ben 45 grandi mezzi, nella giornata del 2 Dicembre.
Le tappe della protesta dei Tir a Roma
La Capitale dovrà prepararsi a vivere una giornata abbastanza particolare soprattutto in tema di mobilità.
La manifestazione rischia di paralizzare il traffico romano, anche perché prevista per il prevista per il 17 febbraio, cioè un lunedì. Gli organizzatori devono ancora però definire l’itinerario della protesta.
Le modalità di svolgimento verranno discusse martedi prossimo, 11 febbraio, attraverso l’intermediazione tra il Segretario generale dell’associazione Trasportounito Maurizio Longo e la Questura di Roma.
Quello che è certo è il luogo scelto per il raduno: previsto per le ore 8.00 nei pressi delle porte di Roma.
Mentre per quanto riguarda l’inizio della marcia verso la Capitale, i mezzi dovrebbero iniziare a mobilitarsi intorno alle 9.30.
Il nodo da sciogliere riguarderà il numero di veicoli che potranno transitare. Un limite che potrebbe porre la Questura, come già successo in precedenza a Napoli.
Le tappe certe della mobilitazione prevedono la tratta del Grande raccordo anulare, con l’intenzione di giungere davanti al piazzale di Porta Pia e fermarsi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Piazzale di Porta Pia è uno snodo cruciale della viabilità del centro di Roma. È recentissima l’inaugurazione del nuovo sottopasso, che aiuta lo smaltimento dell’intenso traffico. Il piazzale è praticamente all’intersezione di 4 affollati quartieri romani: Salario, XX Settembre, Nomentano e Università.
La protesta e il duro attacco a Salvini
La manifestazione dei Tir raggrupperà individui provenienti da diverse regioni italiane, accumunati da un unico obiettivo: esprimere il proprio dissenso nei confronti delle strategie politiche del Ministro Matteo Salvini.
Si legge nella nota del Segretario Generale di Trasportounito, Maurizio Longo:
“E’ una protesta che chiamerà in causa direttamente il Ministro dei Trasporti e la totale assenza di strategie e politiche, nonché l’indifferenza inspiegabile nei confronti di un settore, quello dell’autotrasporto, che tutt’oggi e per decenni a venire, muove più dell’80% delle merci”.
Come sottolinea Longo, la manifestazione nazionale di Roma fa eco a quella organizzata a Napoli.
L’intenzione è quella di accendere i riflettori sulla totale e assoluta sottovalutazione delle problematiche che affliggono il mondo dell’autotrasporto italiano.
Un settore che secondo l’associazione Trasportounito si trova totalmente emarginato dalle priorità del Governo, con la sola “occasionale” eccezione del problema relativo ai transiti del Brennero.
I rapporti tra Ministero e Tir
Sottolinea il Segretario: “In un anno, ovvero nel corso dell’intero 2024, il Ministro dei Trasporti si è degnato solo due volte di incontrarci.
I contenuti delle riunioni, del tutto insignificanti, hanno confermato non solo l’assoluta mancanza di interesse e di partecipazione, ma anche la totale ignoranza della magnitudo dei problemi del settore.
Problemi, che potrebbero sfociare in un collasso della mobilità delle merci nel nostro Paese“.
Longo evidenzia come l’operato dell’attuale governo segni il picco più basso nella gestione dei trasporti nella storia del nostro Paese.
Evidenzia il Segretario: “Si penalizzano le aziende italiane di autotrasporto mettendole in condizioni di operare senza regole.
Vige il tracollo dei livelli di sicurezza stradale, il tutto correlato da una carenza ormai cronica di conducenti, sommato a un deterioramento delle condizioni delle infrastrutture stradali.
Tutto questo determina un’emergenza Paese alla quale non si doveva arrivare”.
Roma ora attende con preoccupazione e la ‘solita’ rassegnazione l’ennesima manifestazione che fa del suo centro città il teatro dello sfogo di tutti i malesseri del Paese.
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