Un
evento molto partecipato e ricco di contenuti: si è conclusa con
grande entusiasmo la giornata “Al lavoro per l’Alternativa“,
promossa dal Partito Democratico delle Marche. L’iniziativa ha
visto la presenza delle forze politiche marchigiane che non si
riconoscono nel governo regionale di Francesco Acquaroli, insieme a
una straordinaria partecipazione di cittadini da tutte le province
marchigiane, tra iscritti e non iscritti al PD, che hanno animato con
vivacità i tavoli di ascolto e discussione.
“Abbiamo
costruito un appuntamento di grande valore politico e partecipativo –
ha dichiarato la Segretaria del PD Marche, Chantal Bomprezzi. Il
nostro obiettivo è stato quello di dare voce ai territori, ai
cittadini e alle loro esigenze, per tracciare un percorso alternativo
al fallimentare governo della destra. Questa giornata segna l’inizio
di un viaggio collettivo e diffuso in tutta la regione, attraverso
una mobilitazione capillare nei luoghi della comunità marchigiana.
Un viaggio nei temi cruciali per il futuro delle Marche“.
L’iniziativa
ha posto le basi per cinque mobilitazioni tematiche, che
attraverseranno il tessuto economico e lavorativo, la sanità
pubblica, le aree interne, le infrastrutture e i trasporti, e i
diritti civili e sociali. Un vero e proprio viaggio dentro le
questioni più urgenti per la nostra regione, con modalità di
mobilitazione innovative e radicate sui territori: interviste, web
radio, podcast, video, banchetti sociali, questionari e altri
originali strumenti partecipativi e di testimonianza.
Di
seguito, una sintesi delle cinque mobilitazioni in partenza.
Ancona
sarà “Al lavoro, per il rilancio economico e sostenibile“:
un viaggio dentro il tessuto produttivo ed economico delle Marche,
per ascoltare le realtà imprenditoriali e i lavoratori, individuando
soluzioni concrete per lo sviluppo sostenibile.
Pesaro
Urbino saranno impegnate sulle infrastrutture: un’indagine sulla
mobilità marchigiana, per documentare le difficoltà quotidiane
nell’accesso ai trasporti e combattere le diseguaglianze
territoriali che penalizzano cittadini e lavoratori.
Macerata
avrà come compito quello di indagare la pessima situazione della
sanità pubblica dopo le promesse non mantenute della giunta
regionale: un viaggio nel sistema sanitario regionale, raccogliendo
testimonianze e dati attraverso un questionario anonimo, per
denunciare le criticità e costruire una proposta di rilancio della
sanità pubblica.
La
provincia di Ascoli Piceno scaverà nelle difficoltà e nelle
opportunità delle aree interne: incontri diffusi con cittadini,
amministratori e operatori economici per contrastare lo spopolamento,
migliorare infrastrutture e servizi, e garantire pari opportunità
nelle zone più marginalizzate.
Il
territorio fermano sarà impegnato con la mobilitazione “Scuola
On Air: ascoltare per costruire il futuro“. Un viaggio dentro il
mondo della scuola per dare voce a studenti, insegnanti, operatori e
sindacati, affrontando le criticità del sistema scolastico e
promuovendo un vero dialogo tra tutte le parti coinvolte. Attraverso
una serie di podcast trasmessi su web radio, raccoglieremo
testimonianze e storie dal territorio, per trasformare la scuola in
un luogo di ascolto e innovazione. L’iniziativa toccherà anche i
temi della sicurezza, del contrasto alle mafie, dello sport come
strumento di prevenzione e del legame tra diritti sociali e civili.
“Il
PD Marche – ha sottolineato la Segretaria – è un Partito che fa
politica con le persone. Non abbiamo parlato di candidati o di
programmi elettorali perché un Partito non è un comitato elettorale
del momento, ma una comunità politica che si mette in ascolto,
costruendo il proprio progetto dal basso e con tutti. Vogliamo
lavorare insieme, in un dialogo aperto e paritetico, dove tutti
abbiano pari dignità, per dare vita a una coalizione forte e capace
di offrire una vera alternativa. Questo percorso continuerà con le
mobilitazioni nei territori, dove saranno i cittadini stessi i
protagonisti della nostra proposta politica“.
L’iniziativa
“Al lavoro per l’Alternativa” si è confermata un momento
di forte aggregazione per tutte le realtà che vogliono costruire un
progetto alternativo per le Marche, con una visione condivisa e
partecipata.
La
mobilitazione è solo all’inizio: nei prossimi mesi, il PD Marche
sarà presente nei luoghi della comunità, per trasformare le
proposte emerse in azioni concrete per il futuro della regione.
Matteo
Ricci
“Stiamo
vivendo un momento preoccupante: l’Italia cresce solo dello 0,5% e
senza il PNRR saremmo già in recessione. Oggi vediamo tagliare
nastri per opere finanziate con quei fondi, ma non dimentichiamo che
chi oggi se ne prende il merito, ieri ha votato contro in Europa.
Quando il PNRR è stato definito, ci dissero che erano pochi i soldi
per la Fano-Orte, eppure 1,8 miliardi furono stanziati dal governo
Draghi. Ora, però, questi fondi rischiano di sparire, deviati
altrove. Dove vanno? A Bologna, a Bari, mentre le Marche vengono
scippate. Se vogliamo davvero un’alta velocità seria, dobbiamo dire
la verità: per l’intero tratto adriatico servono 82 miliardi.
Senza una nuova politica di investimenti pubblici, non vedremo un
euro per le nostre infrastrutture. E i sovranisti nostrani come la
pensano? Oggi sono d’accordo sugli investimenti pubblici europei o
voteranno di nuovo contro?“
Anna
Casini
“Si
racconta che le Marche siano tra le cinque regioni di riferimento per
la sanità, ma la realtà è un’altra. Nel 2019 l’89% delle
prestazioni era garantito, oggi i dati sono molto peggiorati. Essere
regione di riferimento per i LEA (Livelli Essenziali di Assistenza)
non significa essere tra le migliori: è una narrazione fuorviante
della destra, che usa il concetto di ‘benchmark’ per mascherare
il declino del nostro sistema sanitario. Le liste d’attesa sono
ancora insostenibili, la mobilità passiva continua a crescere e le
risorse che potrebbero migliorare la situazione non vengono spese.
Servono investimenti strutturali, non solo propaganda.“
Irene
Manzi
“Il
problema della sanità nelle Marche non si risolve con scorciatoie o
annunci. Il numero chiuso in medicina, per esempio, non è stato
abolito visto che il disegno di legge delega del governo è ancora
all’esame delle Camere, e pensare che l’apertura di un’università
privata possa risolvere le criticità del sistema è un’illusione.
Il vero nodo è la fuga dei professionisti: senza stipendi adeguati e
condizioni di lavoro migliori, medici e operatori sanitari
continueranno a lasciare la nostra regione e la sanità pubblica.
Inoltre, la creazione di nuove facoltà di medicina deve essere
accompagnata da un sistema di formazione e tutoraggio efficace, che
oggi non è in alcun modo chiaro. I sindacati, il mondo
dell’università, gli studenti, il settore produttivo avevano chiesto
un confronto ampio ed effettivo alla Regione, ma questa giunta lo ha
completamente ignorato. Ora aspettiamo l’esito della riunione dei
Rettori marchigiani, ma la mancanza di una strategia chiara è
evidente.“
Stefania
Proietti, Presidente della Regione Umbria
“Un
anno fa, in un incontro con amministratori e cittadini, abbiamo
sognato un’Umbria diversa, un progetto capace di riportare le persone
al centro della politica. Nonostante le difficoltà e gli attacchi
della destra, abbiamo costruito insieme un percorso di ascolto,
partecipazione e coraggio, che ci ha portato a una vittoria storica.
Abbiamo dimostrato che la politica può essere servizio, condivisione
e passione. A tutti voi, auguro di avere sempre il coraggio di
mettervi in gioco“.
Braga:
“I
marchigiani meritano un governo diverso da quello attuale. Il
cosiddetto ‘modello Marche’ ha mostrato tutto il suo fallimento.
Questa è una partita decisiva, e tutto il gruppo dirigente deve fare
il massimo sforzo per dimostrare che la destra si può combattere con
un percorso unito e partecipato. Massimo rispetto per ogni territorio
e pieno sostegno alla segreteria regionale.“
Zingaretti:
“Questo
territorio è il cuore della capacità produttiva del Paese, e
rilanciarlo significa dare una scossa all’intero sistema. Faremo
questa battaglia insieme, gomito a gomito, perché l’Italia ha
bisogno delle Marche per ripartire.“
Boccia:
“Faccio ancora oggi fatica a immaginare le Marche governate
dalla destra. Questo è il cuore pulsante dell’Italia progressista, e
ora tocca a voi. È una bella partenza: avete il senso di
responsabilità necessario per riconnettere la politica con il mondo
produttivo e sociale. Noi ci saremo, a vostra disposizione, per
sostenere questo percorso.”
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link