Assegno ordinario 2025, i nuovi limiti

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Vediamo in questo post quali sono i nuovi limiti per l’assegno ordinario 2025. Ovvero quando vengono applicati i tagli sull’importo. – Scopri le nostre guide complete su invalidità, Legge 104 e pensione anticipata. Entra nei nostri gruppi WhatsApp e Telegram.

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 Guida all’Assegno Ordinario di Invalidità 2024, importi e regole
https://invaliditaediritti.it/assegno-ordinario-di-invalidita-2024-guida/

Assegno ordinario 2025, cosa cambia

L’Assegno ordinario di invalidità (Aoi) viene adeguato ogni anno con la rivalutazione, un meccanismo che aggiorna l’importo di pensioni e prestazioni assistenziali in base all’inflazione.

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Questa rivalutazione non interessa direttamente l’Aoi. Influisce però sulla pensione minima, che serve a calcolare quanto l’Aoi possa cumularsi con altri redditi senza subire tagli.

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L’Aoi è una vera e propria pensione. Nel testo seguente si trovano i nuovi importi per il 2025 e le regole generali di accesso a questo sostegno per chi ha un’invalidità.

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I requisiti per avere l’assegno ordinario

Per ricevere l’Aoi sono richiesti:

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  • Almeno 5 anni (260 settimane) di contributi. Di questi, 3 anni (156 settimane) devono essere stati versati nell’ultimo quinquennio.
  • Una capacità lavorativa ridotta di almeno due terzi (67%) in modo permanente a causa di infermità fisiche o psichiche.

Nel conteggio dei 5 anni non rientrano alcuni periodi “neutri”, come:

  • Congedo parentale
  • Lavoro all’estero non coperto da specifiche convenzioni internazionali
  • Servizio militare oltre la leva obbligatoria
  • Malattia successiva a un anno di assenza
  • Periodi di iscrizione a forme di previdenza obbligatoria diverse da quelle IVS, se non danno diritto a pensione

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La Corte di Cassazione ha chiarito che per valutare la riduzione della capacità lavorativa non si usano le tabelle dell’invalidità civile, perché quelle misurano la diminuzione generica della capacità.
Per l’Aoi si tiene conto del tipo di lavoro svolto e delle capacità personali. È una valutazione soggettiva, non oggettiva.

Non basta il 67% d’invalidità civile

L’invalidità civile al 67% misura la riduzione della capacità lavorativa in modo generale, ma non sempre questo basta per l’Aoi.
L’Aoi valuta l’attività specifica del lavoratore: una patologia può influire molto sul mestiere di un magazziniere o muratore, mentre può avere un impatto minore su un lavoro d’ufficio.
Due persone con la stessa menomazione potrebbero dunque avere esiti diversi per l’Aoi, se fanno lavori diversi.

Chi può richiedere l’assegno ordinario?

Il beneficio può essere chiesto da lavoratori autonomi, parasubordinati e dipendenti del settore privato.
Spetta anche a chi era già invalido prima di iniziare l’attività, se nel tempo la condizione di salute è peggiorata o se si sono aggiunte nuove patologie.

Quanto dura l’assegno ordinario?

L’Aoi viene riconosciuto per un primo periodo di 3 anni. Alla scadenza, è possibile chiedere il rinnovo. Se persiste la riduzione della capacità lavorativa, l’assegno è prorogato per altri 3 anni.

Dopo il terzo riconoscimento consecutivo, l’Aoi diventa definitivo. Non serve più la domanda, ma ci sono comunque i controlli medici per verificare i requisiti.

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A quanto ammonta l’assegno ordinario?

L’importo si basa sui contributi accreditati e segue le stesse regole di calcolo della pensione:

  • Calcolo misto se l’anzianità contributiva è iniziata prima del 1° gennaio 1996. Parte dello stipendio si calcola con il sistema retributivo, il resto con il sistema contributivo.
  • Calcolo contributivo se l’anzianità è iniziata dal 1° gennaio 1996.

Se l’Aoi è inferiore al trattamento minimo, si può avere l’integrazione al minimo. Questo non vale per chi ha redditi oltre 2 volte l’Assegno sociale o per chi ha la pensione calcolata interamente con il metodo contributivo.

Assegno ordinario 2025: quando si applica la riduzione

L’importo dell’Aoi può diminuire se il beneficiario ha altri redditi da lavoro. In particolare:

Reddito da lavoro Riduzione
Tra 31.376,28 € e 39.220,35 € (4-5 volte il minimo) 25%
Oltre 39.220,35 € (più di 5 volte il minimo) 50%

I limiti cambiano ogni anno con l’aggiornamento del trattamento minimo.

Per chi lavora e riceve l’Aoi, c’è un’ulteriore riduzione se l’assegno rimane più alto del trattamento minimo (603,39 € mensili nel 2025). Questa seconda trattenuta è del 50% sulla parte che supera il minimo per i lavoratori autonomi, mentre per i dipendenti è del 30%.
Il datore di lavoro trattiene la quota dallo stipendio e la versa all’Inps.
Questa trattenuta non si applica se il dipendente raggiunge 40 anni di contributi (tranne che in regime di cumulo).

Quando scattano i contributi figurativi

In certi casi, chi prende l’Aoi e non lavora può ricevere contributi figurativi. Servono però solo a raggiungere i 20 anni di contributi necessari per la pensione di vecchiaia e non aumentano l’importo della pensione.

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Assegno ordinario e pensione anticipata

L’Aoi è equiparato a una pensione. Non dà accesso a pensioni anticipate, come ad esempio l’Ape sociale o quota 41.
Per anticipare la pensione, è possibile non rinnovare l’Aoi alla scadenza dei 3 anni e fare domanda per un altro tipo di pensione. Se l’Aoi diventa definitivo, bisogna attendere i 67 anni. A quell’età l’Aoi si trasforma in pensione di vecchiaia.

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Nell’immagine un uomo verifica quali sono i nuovi limiti per l’assegno ordinario nel 2025.

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