Una serie di proposte per la gestione del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. A metterle nero su bianco, e ad inviarle ai sindaci dei comuni interessati, sono state un gruppo nutrito di associazioni del territorio. Valorizzazione del parco, tutela dell’ambiente, un turismo sostenibile sono tra i temi toccati, esprimendo inoltre preoccupazione per il rischio di riduzione degli elementi di tutela e di protezione del degli ecosistemi.
I firmatari
Il documento porta la firma di Luigi Panzeri per l’associazione Monte di Brianza, Lionello Bazzi per Cros Varenna, Luigi Maggi per Avaib, Laura Todde per Legambiente Lecco, Matteo Fumagalli per il Cai di Calco, Stefano Casati per Legambiente Meratese, Roberto Fumagalli per il circolo ambiente “Ilaria Alpi”, Giovanna Corti per il WWF Lecco e Cristiana Besana per la Lipu Lecco.
La petizione
“Spettabili sindaci, con la presente, le sottoscritte associazioni operanti nel territorio evidenziano la loro preoccupazione per il rischio di riduzione degli elementi di tutela e di protezione del territorio e degli ecosistemi – scrivono i portavoce – Secondo alcune notizie di stampa e comunicazioni politiche, le norme di tutela della natura e dell’ambiente sarebbero vincoli che limiterebbero le attività turistiche, economiche, ricettive e produttive. Facendosi interpreti delle preoccupazioni espresse da migliaia di cittadini che hanno sottoscritto la petizione ‘Parco e nomine: dalla parte dell’ambiente’ (clicca qui) dell’Associazione Monte di Brianza, sottopongono alla vostra attenzione le seguenti ‘Proposte per la gestione del Parco regionale di Montevecchia e Valle del Curone 2024- 2029’ chiedendo che vengano discusse e approvate dalla Comunità del Parco con lo scopo di proseguire l’azione di tutela e di gestione del Parco nel solco di quanto finora realizzato”.
Territorio protetto
Innanzitutto la voce “Territorio protetto” con 8 proposte. 1) Evitare qualsiasi riduzione del perimetro del territorio protetto dalla legislazione europea, nazionale e regionale; aumentare i livelli di tutela e conservazione esistenti evitando nuovo consumo di suolo e di aree verdi, in particolare nei nuovi territori recentemente inseriti nel Parco. 2) Impedire interventi di edificazione di nuove strutture stabili legate alle attività agricole e ricettive che prevedano occupazione di aree verdi. 3) Ridefinire le regole per la realizzazione, sulle coperture degli edifici, di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, limitando i vincoli e i divieti agli edifici sottoposti a specifica legislazione di tutela, ad esempio, nuclei rurali storici, cascine, immobili con vincolo monumentale. 4) Rafforzare la regolamentazione per impedire l’occupazione di aree verdi e agricole con impianti di produzione di energia (da fonti rinnovabili e non rinnovabili), opponendosi con tutti gli strumenti possibili alla realizzazione di impianti fotovoltaici a terra e agri-voltaici. 5) Tutelare le aree boscate esistenti, consentendo interventi esclusivamente per attività di rinnovazione, di miglioramento qualitativo, di pulizia per prevenzione incendi e di contrasto alle specie invasive alloctone.
“Mantenere la limitazione del traffico veicolare”
E poi ancora: 6) Mantenere le attività di limitazione del traffico autoveicolare nella Valle del Curone, cercando di attestare i flussi all’esterno delle aree sensibili, utilizzando prioritariamente i parcheggi delle stazioni ferroviarie. Definire i limiti e i contorni delle aree di sosta legate alle attività ricettive e produttive presenti nel Parco. 7) Regolamentare e, in alcuni casi, vietare il transito di biciclette e, soprattutto, e-bike, all’interno del Parco. Si richiede di vietare il transito di tali veicoli in particolare lungo i sentieri inseriti in aree di valore naturalistico e ambientale, rilanciando le attività di controllo soprattutto nei territori recentemente inseriti nel Parco. 8) Farsi parte attiva con i Comuni, la Regione Lombardia e i privati per il recupero di aree dismesse nel Parco, ad esempio Rdb (Lomagna), Fornace (La Valletta Brianza), Bomar (Olgiate Molgora).
Agricoltura e turismo
Due le proposte nell’ambito dell’agricoltura. 1) Promuovere lo sviluppo agricolo solo se basato sulle migliori pratiche di sostenibilità. 2) Contrastare l’utilizzo eccessivo delle serre, sia per problematiche idrauliche che ambientali e paesaggistiche. Due anche le richieste in ambito del turismo. 1) Prevedere una distribuzione più omogenea dei visitatori, al fine di evitare congestioni nelle zone e nei periodi più frequentati, identificando in ogni ambito territoriale luoghi di fruizione sostenibili e rispettosi della naturalità che possano essere utilizzati dai visitatori e raggiungibili senza uso di mezzi motorizzati. 2) Limitare le grosse manifestazioni sportive e amatoriali, identificando le manifestazioni compatibili con il Parco e la sua valorizzazione.
Educazione ambientale
Infine il tema dell’educazione ambientale, con tre proposte. 1) Proseguire con le attività di educazione ambientale promosse dal Parco a tutte le scuole del territorio, privilegiando attività nel comune di appartenenza della scuola per aumentare la conoscenza e il legame con il proprio ambiente naturale. 2) Potenziare le attività di educazione ambientale promosse dal parco per tutti i cittadini. 3) Potenziare la fruizione inclusiva con iniziative a sostegno delle persone con limitazioni fisiche.
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