Dal 6 all’8 febbraio 2025 si tengono le elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte. Quest’anno, però, c’è una novità importante, ossia l’introduzione della cosiddetta “quota blu”, una regola che impone un numero minimo di voti per i candidati uomini. Questa misura è stata adottata per rispettare il Decreto Ministeriale n. 172 del 23 ottobre 2024, che stabilisce che almeno il 20% delle preferenze debba andare al genere meno rappresentato, per l’appunto quello maschile. La decisione nasce da un dato chiaro: l’85% degli iscritti all’Ordine sono donne, quindi il numero di psicologhe è di gran lunga superiore a quello degli psicologi e, negli anni scorsi, questo ha portato a Consigli composti quasi esclusivamente da donne. Così, al fine di garantire più equilibrio, è stata introdotta questa regola.
Il perché di questa scelta
L’idea alla base della quota blu è sostanzialmente quella di garantire una rappresentanza più bilanciata nel Consiglio dell’Ordine. A tal proposito, il Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, Giancarlo Marenco, ha spiegato:
“Gli uomini nella nostra professione sono in netta minoranza rispetto alle donne. La legge prevede che almeno il 20% dei rappresentanti appartenga al genere meno presente, quindi era necessario introdurre questa regola. Se un elettore non la rispetta, la scheda sarà considerata nulla”.
Talvolta, bisogna dire che questo contesto non è l’unico a dover affrontare tali problematiche in quanto recentemente anche in altri settori si è iniziato a discutere dell’introduzione di quote blu, in particolare nel settore scolastico, dove la presenza femminile è predominante. Infatti, nel concorso per dirigenti scolastici, previsto nei prossimi mesi, è stata inserita una regola che sta facendo parecchio discutere: se due candidati ottengono lo stesso punteggio, verrà dato un vantaggio agli uomini, considerando la loro minoranza.
Come funziona la “quota blu”
Gli iscritti all’Ordine possono votare fino a nove candidati. Tuttavia, devono seguire alcune regole per rispettare la quota di genere, come quella di esprimere almeno una preferenza maschile su otto complessive e due maschili se, invece, se ne esprimono un totale di nove. Se l’elettore non segue questa regola, la scheda viene automaticamente annullata.
Tuttavia, il Presidente Giancarlo Marenco, sottolinea una possibile contraddizione nella norma:
“Si richiede che, nel caso vengano eletti nove consiglieri, almeno due siano uomini e sette donne. Ma leggendo la legge al contrario, nulla vieterebbe che tutti i nove eletti siano uomini. Anche se è uno scenario improbabile, resta comunque una possibilità prevista dalle regole attuali”.
Le reazioni alla nuova regola
L’introduzione della quota blu ha generato opinioni contrastanti. Alcuni la vedono come un passo necessario per garantire più equità, altri la considerano, invece, una forzatura e molte psicologhe si chiedono se sia giusto introdurre quote di genere nelle elezioni, che fino a oggi hanno sempre lasciato piena libertà di scelta agli elettori.
Dall’altro lato, alcuni psicologi uomini appoggiano la misura. Uno di loro, che ha preferito rimanere anonimo, ha commentato:
“Finalmente si riconosce che anche noi uomini abbiamo diritto a una rappresentanza equa. Negli anni scorsi, entrare nel Consiglio era quasi impossibile perché la maggior parte dei voti andava alle donne”.
C’è però anche chi pensa che la professione non abbia bisogno di queste regole e che la competenza e la bravura debbano essere il criterio principale, indipendentemente dal genere.
Equilibrio o squilibrio?
L’introduzione della quota blu è sicuramente una novità importante. Da un lato, punta a garantire una presenza maschile nel Consiglio, dall’altro lascia aperto il dibattito su quanto sia giusto imporre quote di genere. Ma la vera domanda è: è giusto imporre delle quote per garantire equilibrio? Oppure bisognerebbe lasciare la scelta completamente libera?
Le elezioni dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte potrebbero diventare un esempio nazionale per affrontare questa discussione ma, nel frattempo, i professionisti del settore sono chiamati a votare, rispettando le nuove regole e contribuendo a decidere il futuro dell’Ordine.
Maria Michela Galeone
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