Il Presidente della Regione Renzo Testolin partecipa a Nizza al Comitato di cooperazione transfrontaliera del Trattato del Quirinale

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Il Presidente della Regione Renzo Testolin ha partecipato oggi, a Nizza, alla riunione del Comitato di cooperazione transfrontaliera del Trattato del Quirinale. Nell’ambito dell’incontro, cui hanno preso parte i rappresentanti degli enti e delle istituzioni locali dei territori di confine tra Italia e Francia, si è svolto anche un vertice bilaterale tra il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l’omologo francese, Jean-Noël Barrot.

L’importante attività istituzionale della Valle d’Aosta di cooperazione transfrontaliera, la necessità di collegamenti viari stabili tra l’Italia e la Francia e gli importanti investimenti della Valle d’Aosta a favore della parità linguistica tra l’italiano e il francese in ambito scolastico sono stati alcuni dei temi che la Valle d’Aosta ha portato al tavolo del confronto.

“La nostra regione bilingue – spiega il Presidente Renzo Testolin – riveste un ruolo del tutto particolare, di cerniera, nelle relazioni franco-italiane, una particolarità che ci viene riconosciuta dalle istituzioni dei due stati. Il comitato di oggi è stata l’occasione di condividere con i territori transfrontalieri, ma anche con i Ministri degli Esteri Tajani e Barrot e il Ministro dei Trasporti francese Philippe Tabarot non solo alcune nostre preoccupazioni riguardanti in particolare la ‘stabilità’ e la fruibilità del collegamento del Traforo del Monte Bianco e la necessità del suo raddoppio, ma anche alcune nostre esperienze virtuose di collaborazioni istituzionali con la Savoia e l’Alta Savoia e di impegno per favorire il bilinguismo dei nostri studenti.”

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Questa la sintesi dei dossier proposti nel corso del vertice binazionale:

Collegamenti transalpini e Traforo del Monte Bianco

La situazione del Traforo del Monte Bianco, caratterizzata da continue chiusure notturne e da interruzioni della circolazione per diversi mesi consecutivi ogni anno, genera serie preoccupazioni sul futuro del collegamento autostradale, ma anche sul presente.

A livello delle relazioni tra la Valle d’Aosta e l’Alta Savoia, se non esiste una via di collegamento adeguata è difficile pensare di sviluppare, a livello transfrontaliero, reti di trasporto pubblico, piuttosto che collaborazioni in materia sanitaria, attività culturali congiunte, scambi tra istituti scolastici e Università e di relazioni economiche consolidate.

Un traforo del Monte Bianco percorribile sempre e in sicurezza è anche garanzia di miglioramento della circolazione e di attenzione ambientale per i territori collegati dalla galleria. Ma è anche un segno di rispetto per le comunità e per i territori interessati dai flussi commerciali e turistici che attraversano l’arco alpino occidentale in tutta la sua estensione e che, quando anche solo uno dei passaggi è impraticabile, subiscono disagi e ricadute in termini ambientali.

Cooperazione transfrontaliera

Unite da legami storici, identitari e culturali, preesistenti alla nascita dell’Italia e della Francia, Valle d’Aosta e Haute-Savoie, insieme a Savoie e Canton du Valais, non hanno mai vissuto il massiccio del Monte Bianco e la frontiera come degli ostacoli.

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Le nostre comunità hanno sempre percorso le valli e valicato i colli per emigrare alla ricerca di lavoro o per commerciare, creando nel tempo vincoli di conoscenza e amicizia favoriti dall’utilizzo della lingua francese. Il Traforo, ovviamente, ha poi facilitato la creazione di uno spazio di vita comune intorno al Monte Bianco e alla collaborazione e alla cooperazione tra istituzioni.

Oggi, 18 comuni valdostani hanno un gemellaggio formalizzato con dei Comuni francesi, svizzeri e belgi: di questi, 4 gemellaggi uniscono Comuni della Valle d’Aosta e del Département de la Savoie, e altri 4 (+ uno in preparazione) riguardano Comuni della Valle d’Aosta e del Département de la Haute-Savoie.

Lo stesso legame di conoscenza e di amicizia unisce la Regione autonoma Valle d’Aosta e il Département de la Haute-Savoie, che si confrontano alla ricerca di soluzioni condivise alle sfide comuni a cui sono confrontate da molto tempo, ben prima della nascita dei programmi di cooperazione transfrontaliera come Interreg e anche indipendentemente da questi programmi.

Il 23 e 24 gennaio è stata sottoscritta una dichiarazione politica che ribadisce la volontà delle comunità valdostana e della Haute Savoie di sviluppare ulteriormente i rapporti di amicizia e di reciproca conoscenza, creando in maniera molto pragmatica le condizioni per affrontare insieme le sfide comuni che caratterizzano il nostro territorio e per sviluppare e sostenere azioni che possano incidere favorevolmente sul loro sviluppo, con un’attenzione particolare al cambiamento climatico e alle giovani generazioni.

Parità linguistica nelle scuole valdostane

Conformemente al principio di parità linguistica tra l’italiano e il francese (legge costituzionale n. 4 del 26 febbraio 1948, Statuto speciale per la Valle d’Aosta), per gli anni scolastici 2024-2025, 2025-2026 e 2026-2027, a seguito di una fase pilota nel 2023-2024 in cui circa l’80% degli studenti ha raggiunto il livello B2, la Valle d’Aosta intende certificare le quattro competenze in lingua francese di tutti gli studenti del quinto anno di liceo, circa 900, attraverso le prove dell’esame DELF scolastico B2.

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Questa certificazione, necessaria per l’ammissione all’esame di stato di fine ciclo secondario, è riconosciuta a livello internazionale e arricchisce il portafoglio scolastico o professionale di ogni liceale.

La convenzione tra la Regione autonoma Valle d’Aosta, l’Alliance Française della Valle d’Aosta, France Education Internationale e l’Ambasciata di Francia in Italia – Institut français d’Italie, Centro pilota per le certificazioni DELF-DALF in Italia, firmata il 10 ottobre 2024, rappresenta un unicum a livello nazionale.

Si tratta di un investimento importante da parte della Regione che si fa carico di tutte le spese d’esame, permettendo agli studenti di sostenere gratuitamente le prove DELF.





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