Effettua la tua ricerca
More results...
Mutuo 100% per acquisto in asta
assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta
Il Conte di Montecristo, la serie-evento di Rai 1, diretta dal regista danese Bille August è stata la serie d’apertura del nuovo anno, riuscendo a tenere incollati alla tv una moltitudine di spettatori ogni lunedì, con una media di circa 5 milioni e 300 mila. Qualche mese prima, inoltre, era stata presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma – che si tiene ogni anno presso l’Auditorium Parco della Musica – ed anche lì la serie era riuscita a ottenere un
grandissimo successo, tanto che i biglietti sono andati sold out quasi subito
riempiendo la sala Sinopoli. Ed anche l’intera cavea, dove moltissimi si sono assiepati per riuscire a vedere gli attori sul red carpet.
Troviamo, infatti, un cast internazionale e di grandissimo livello, in cui il protagonista è lo spettacolare Sam Claflin, conosciuto per film come “Io prima di te”, “Scrivimi ancora” e “Hunger Games”. Claflin è poi affiancato dall’attore premio oscar Jeremy Irons, ma anche da una buona parte di attori italiani come Gabriella Pession, Michele Riondino, Lino Guanciale e il giovane Nicolas Maupas, i quali hanno avuto ruoli abbastanza centrali interpretando rispettivamente la baronessa Danglars, gli amici fidati di Edmond – Jacopo e Vampa – e Albert de Morcerf, figlio di Mercedes e Fernand.
La serie, basata sull’omonimo romanzo di Alexandre Dumas, è composta da 8
episodi in cui vediamo come la vita di Edmond Dantes, un semplice marinaio, sia stravolta quando il capitano della nave, prima di morire, decide di lasciare proprio a lui il comando della nave Pharaon promuovendolo capitano. In seguito a questa notizia, approfittando dei mesi in cui resterà a Marsiglia prima di salpare di nuovo, decide di chiedere la mano alla sua amata Mercedes.
È proprio durante la festa di fidanzamento dei due che un avvenimento sgradevole rovina tutta l’atmosfera: Danglars – il banchiere del Pharaon – e Fernand Mondego – cugino di Mercedes – essendo invidiosi di Edmond, il primo per la sua promozione a capitano e il secondo perché da sempre innamorato di Mercedes, decidono di scrivere una lettera e inviarla al
procuratore del Re, Gerard Villefort, che lo farà arrestare con l’accusa di essere
un sostenitore di Napoleone.
In seguito all’arresto Edmond passerà dieci anni rinchiuso in prigione, dove conoscerà l’abate Faria, un uomo molto colto, che gli insegnerà tutto ciò che sa, al fine di fargli avere una vita migliore una volta uscito. I due nel tempo scavano dei cunicoli che li aiuteranno a evadere, ma proprio quando stanno per riuscire nel loro intento, l’abate Faria muore a causa dell’età e delle privazioni. Come ultimo gesto, però, regala a Edmond la mappa per trovare il tesoro della famiglia nascosto sull’isola di Montecristo.
Una volta evaso, dunque, la prima cosa che Edmond fa è proprio quella di andare
alla ricerca del tesoro, e una volta trovato diventa ufficialmente il Conte di
Montecristo, non svelando a nessuno, se non al fidato braccio destro Jacopo, la sua vera identità e le sue intenzioni.
Edmond viene poi a conoscenza del fatto che Mercedes si è sposata con il cugino
Fernand e si sono trasferiti a Parigi, così come il barone Danglars e il procuratore Villefort. Decide quindi di trasferirsi anche lui lì, dando il via alla propria vendetta per essere stato accusato e arrestato ingiustamente e per essere stato separato dalla sua amata.
Sicuramente questo non è il primo adattamento cinematografico del libro, ma
molto probabilmente il migliore fino a ora, grazie anche all’interpretazione e
caratterizzazione dei personaggi, ma anche a una sceneggiatura – scritta da
Sandro Petraglia e Greg Latter – che ha saputo mantenere la storia quasi nella
sua interezza senza stravolgerla eccessivamente.
Una vicenda avvincente, che ha al centro il tema della vendetta. Provando a metterci nei panni di Edmond, da un lato quasi comprendiamo ciò che l’ha portato a volersi vendicare di tutte le persone che lo hanno fatto soffrire, dato che chi doveva operare nel nome della giustizia lo ha rinchiuso ingiustamente.
Ma dall’altro lato ci interroghiamo: è giusto agire in questo modo? Nel finale, infatti, vediamo i tre uomini che l’avevano fatto arrestare, cadere in rovina, ma come dice la sua amata Mercedes, lui non è più lo stesso di qualche anno prima, è
completamente cambiando.
Avrebbe potuto vivere una vita migliore, grazie a tutti gli insegnamenti dell’abate Faria, ma la sete di vendetta lo ha accecato talmente tanto che una volta realizzati i suoi obiettivi non gli è rimasto niente, se non il denaro trovato sull’isola di Montecristo.
Ma la vendetta è proprio questo: un’arma a doppio taglio, che ferisce i propri nemici, ma anche noi stessi ed è questo il motivo per cui “Il Conte di Montecristo”, che sia il libro, un film o una serie tv, è sempre una storia attuale che può aiutarci a riflettere sulle nostre scelte e sulle conseguenze delle nostre azioni.
Cristina Haban
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link