Elezioni comunali, ricorso al Tar respinto. Al voto il 4 maggio: confermata la data

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Si torna ai seggi per le elezioni amministrative in Trentino Alto Adige il 4 maggio, è confermato: parola di Tar. Non ci sarà alcun rinvio di data come invece avrebbero voluto i sindaci e consiglieri eletti a settembre 2020 che hanno presentato ricorso contro il decreto del presidente della Regione Arno Kompatscher, che ha fissato la tornata elettorale già in primavera, in controtendenza con il resto dell’Italia (al voto andranno 157 Comuni della Provincia di Trento e 111 della Provincia di Bolzano).

Il ricorso è stato infatti bocciato dal tribunale di giustizia amministrativa di Trento: «Nel merito deve essere respinto in ragione della manifesta infondatezza delle questioni di illegittimità costituzionale sollevate» ha scritto la presidente, giudice Alessandra Farina, nella sentenza pubblicata ieri, a un giorno dall’udienza. Una decisione attesa, questa, che per la soddisfazione di Arno Kompatscher, conferma la legittimità della scelta della Regione e l’avvio delle procedure elettorali – e che dall’altro lascia l’amaro in bocca i ricorrenti e cioè il sindaco di Pergine Valsugana, Roberto Oss Emer, i suoi colleghi Clelia Sandri (San Michele all’Adige), Andrea Brugnara (Lavis), Giovanna Chiarani (Drena), e gli assessori comunali Lorenzo Pozzer, Elisa Bortolamedi e Franco Castellan. Questi lamentavano come, a causa di un mandato abbreviato (di quattro anni e mezzo), non avevano potuto esercitare l’intero periodo previsto per la loro carica (che è di cinque anni): una lesione, quindi, dei loro diritti costituzionali. Secondo la Regione però la legge locale che, a causa della pandemia, rinviò le elezioni del 2020 da maggio all’autunno, già stabiliva che le elezioni successive dovessero svolgersi in primavera.

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Per il Tar comunque «sia la normativa statale che quella della Regione Trentino Alto Adige Südtirol, nell’affermare in linea di principio che il periodo del mandato dei consiglieri comunali e dei sindaci dura un quinquennio, non concepiscono tale durata in termini rigidi ed inderogabili, come affermato dai ricorrenti». Infatti la normativa vigente «ammette in via ordinaria dei margini di flessibilità per poter far svolgere le elezioni anche prima della data di scadenza del mandato». Inoltre – si legge in sentenza – la «contestualità delle elezioni in un’unica data consente il perseguimento di molteplici interessi pubblici, quali il contenimento delle spese necessarie allo svolgimento delle elezioni, l’omogeneità della durata del mandato dei comuni presenti sullo stesso territorio chiamati a dialogare tra loro, e la cristallizzazione ad uno stesso momento degli orientamenti degli elettori suscettibili di variazioni nel corso del tempo». Anche la motivazione legata al completamento del programma amministrativo presentato agli elettori, avanzata dai ricorrenti, è stata ritenuta «non è condivisibile», se non «manifestamente irragionevole». Ancora, i giudici, ribadendo come il decreto firmato da Kompatscher costituisca «il legittimo esercizio della potestà legislativa regionale», in linea con le competenze primarie della Regione ad autonomia differenziata, hanno considerato infondata anche la questione di legittimità costituzionale, rilevando come le norme regionali «non comportano la negazione o una compromissione del diritto dei cittadini a partecipare alla gestione degli affari pubblici attraverso delle assemblee elettive».

Ricorsi e appelli
Contro la sentenza di ieri, sarà possibile il ricorso al Consiglio di Stato, e non è escluso. Il sindaco Oss Emer lo dice espressamente : «Tantissimi facevano il tifo per noi. Della sentenza? Non so che dire, non sono un giurista. Ma a detta di qualche giurista — osserva — 24 pagine di motivazioni in poche ore deve aver comportato certamente un bell’impegno per i giudici del Tar. Una sentenza da Corte Costituzionale o da Consiglio di Stato, al quale pero ci riserviamo di ricorrere la prossima settimana».

Fugatti e Kompatscher: «Bene»
Scontata la soddisfazione del presidente della Regione Arno Kompatscher, estensore del decreto di convocazione delle urne a maggio oggetto del ricorso: «La legge regionale che, a causa della pandemia da Covid-19, rinviò le elezioni del 2020 dall’originaria data di maggio all’autunno, già stabiliva che le elezioni successive dovessero tornare a svolgersi in primavera. Durante la pandemia, infatti — continua Kompatscher — la Regione ha adottato misure straordinarie per garantire il regolare funzionamento delle istituzioni e la sicurezza dei cittadini. Stabilire che le elezioni tornassero a svolgersi in primavera è stata una scelta coerente e lungimirante, che oggi viene ribadita con convinzione e la legge si conferma solida e in pieno rispetto dei principi costituzionali». E così il governatore trentino Maurizio Fugatti: «Bene per l’Autonomia. È stato riconosciuto che l’ordinamento degli enti locali è di competenza primaria della Regione e comprende anche l’organizzazione delle elezioni».
Enti locali gestiti a livello regionale dall’assessore svp Franz Locher: «La sentenza fa chiarezza e rafforza la fiducia nella nostra capacità di azione politica. Ora possiamo procedere con le elezioni comunali il 4 maggio 2025 senza il timore di incertezze legali».

Trento, l’epicentro
Il turno generale del prossimo 4 maggio riguarda molti comuni in Trentino, oltre che in Alto Adige. Sotto Salorno guardano tutti a Trento, dove la competizione sarà la più politica. «È confermata quindi la giornata del voto per domenica 4 maggio», annuncia sui suoi social il sindaco del capoluogo Franco Ianeselli. Che continua così: «La nostra coalizione è pronta da tempo a chiedere agli elettori e alle elettrici un voto di conferma. Lo faremo rivendicando le tante cose realizzate in questi quattro anni e mezzo, e raccontando dove vogliamo arrivare se ci verrà confermata la fiducia. Abbiamo in mente una campagna elettorale partecipata, allegra e ambiziosa. Trento — conclude il sindaco — adesso viene il bello!». Ma non tutte le coalizioni sono pronte per la campagna elettorale: il centrodestra non ha ancora il candidato sindaco, ed è per motivare le truppe che interviene il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì: «Non c’è un secondo da perdere per dare a Trento il sogno di poter cambiare pagina. Nonostante il tempo perso, di cui dovremo tener conto per elaborare la giusta strategia». Da segnalare anche il comunicato del presidente del Consiglio delle Autonomie Paride Gianmoena: «Il pronunciamento del Tar, nel rispetto delle idee e delle legittime posizioni di ognuno, dà certezze a chi da mesi sta lavorando per formare liste che garantiranno il governo delle Comunità Trentina». Sembra stare con chi, tra i sindaci, voleva votare subito: «La decisione del Tar fa chiarezza, dando la possibilità a chi intende costituire delle liste, di farlo con la dovuta serenità». E la conclusione, una sorta di monito: «La priorità è quella di operare con efficienza per il bene delle comunità».



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