COP16 bis sulla Biodiversità a Roma, a febbraio 2025: cosa aspettarci?

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  • mobilitazione di risorse: creare una strategia per mobilitare 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 destinati alla biodiversità.
  • riduzione degli incentivi dannosi: tagliare almeno 500 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, eliminando sussidi a pratiche agricole inquinanti, pesticidi e infrastrutture inefficienti.
  • Nonostante alcuni successi ottenuti a Cali, come l’istituzione del Fondo Cali per il contributo delle industrie farmaceutiche e agricole alla conservazione delle risorse genetiche, persistono divisioni tra i paesi del Nord e del Sud del mondo.

    Un nuovo strumento finanziario globale

    Uno dei temi centrali sarà la creazione di un meccanismo finanziario autonomo rispetto al Fondo mondiale per l’ambiente (GEF), che ha ricevuto critiche per la scarsa autonomia decisionale nei confronti dei paesi non industrializzati e delle comunità indigene.

    Questo nuovo strumento dovrebbe gestire e distribuire in modo più equo le risorse, sfruttando contributi provenienti da fonti bilaterali, private e filantropiche, oltre che da fondi esistenti come il Fondo per la biodiversità di Kunming (KBF) lanciato alla COP 15.

    Misurazione dei progressi e rendicontazione

    Un altro obiettivo cruciale sarà definire strumenti di monitoraggio per valutare i progressi verso i 23 obiettivi stabiliti dall’Accordo di Kunming-Montreal.

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    Questo include:

    • quadro di monitoraggio: Stabilire indicatori chiari per misurare i risultati,
    • meccanismo di pianificazione, monitoraggio e revisione (PMRR): Garantire una rendicontazione regolare dei progressi, in vista della COP17 sulla biodiversità.

    Ruolo delle comunità locali e degli attori non statali

    Un tema prioritario sarà il rafforzamento del ruolo delle popolazioni indigene e delle comunità locali nella tutela degli ecosistemi.

    Inoltre, si discuterà dell’inclusione di impegni specifici da parte di giovani, donne, società civile e settore privato, ampliando il coinvolgimento degli attori non statali nelle strategie globali per la biodiversità.

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    Un contesto globale complesso apre la COP 16 bis di Roma

    I negoziati di Roma si svolgeranno in un clima segnato dagli scarsi risultati ottenuti sia alla COP 16 sulla biodiversità svolta a Cali (Colombia), sia alla quasi contemporanea COP29 sui cambiamenti climatici svolta a Baku (Azerbaigian): tuttavia, questa sessione rappresenta un’opportunità cruciale per rafforzare gli impegni globali verso un futuro più sostenibile.

    Rete Clima sarà presente durante i giorni di discussione a Roma, raccontando e monitorando questo appuntamento decisivo per il futuro della biodiversità, con la speranza di superare le divisioni e costruire una strategia condivisa per affrontare le sfide ambientali globali.

    Scopri di più in merito al nostro impegno riguardo alle tematiche relativa alla biodiversità:

    NBS (Nature-Based Solutions): progetti basati sulla natura dentro una strategia nature positive

    Foresta Italia: Campagna nazionale forestale con proposta di 5 diverse azioni forestali

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    Finanziamenti e contributi

     

    BioForest: soluzioni ESG orientate alla tutela e miglioramento della biodiversità locale

    Biodiversity Lab, azioni per la promozione di Biodiversità presso Foreste adulte.



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    COP16 bis sulla Biodiversità a Roma, a febbraio 2025: cosa aspettarci?

    A fine febbraio Roma ospiterà la COP 16 bis, cioè il secondo round della Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità (COP16): Rete Clima sarà presente e racconterà i lavori in diretta, in modo da informare tempestivamente in merito alle novità.

    Infatti, dopo l’interruzione dei lavori a Cali in Colombia lo scorso novembre senza aver raggiunto risultati apprezzabili, i negoziati riprenderanno nella nostra capitale dal 25 al 27 febbraio 2024 presso la sede della FAO.

    L’obiettivo è raggiungere accordi sui temi strategici di conservazione della biodiversità e di ripristino degli ecosistemi, accordi purtroppo non andati a buon fine nella sessione colombiana della COP 16.

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    Cop-16-bis-Roma

    Obiettivi chiave della COP 16 bis di Roma

    Molte i punti aperti rispetto all’edizione 2024, e tra le questioni più urgenti sul tavolo segnaliamo:

    • mobilitazione di risorse: creare una strategia per mobilitare 200 miliardi di dollari all’anno entro il 2030 destinati alla biodiversità.
    • riduzione degli incentivi dannosi: tagliare almeno 500 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, eliminando sussidi a pratiche agricole inquinanti, pesticidi e infrastrutture inefficienti.

    Nonostante alcuni successi ottenuti a Cali, come l’istituzione del Fondo Cali per il contributo delle industrie farmaceutiche e agricole alla conservazione delle risorse genetiche, persistono divisioni tra i paesi del Nord e del Sud del mondo.

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    Uno dei temi centrali sarà la creazione di un meccanismo finanziario autonomo rispetto al Fondo mondiale per l’ambiente (GEF), che ha ricevuto critiche per la scarsa autonomia decisionale nei confronti dei paesi non industrializzati e delle comunità indigene.

    Questo nuovo strumento dovrebbe gestire e distribuire in modo più equo le risorse, sfruttando contributi provenienti da fonti bilaterali, private e filantropiche, oltre che da fondi esistenti come il Fondo per la biodiversità di Kunming (KBF) lanciato alla COP 15.

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    Misurazione dei progressi e rendicontazione

    Un altro obiettivo cruciale sarà definire strumenti di monitoraggio per valutare i progressi verso i 23 obiettivi stabiliti dall’Accordo di Kunming-Montreal.

    Questo include:

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    procedure celeri

     

    • quadro di monitoraggio: Stabilire indicatori chiari per misurare i risultati,
    • meccanismo di pianificazione, monitoraggio e revisione (PMRR): Garantire una rendicontazione regolare dei progressi, in vista della COP17 sulla biodiversità.

    Ruolo delle comunità locali e degli attori non statali

    Un tema prioritario sarà il rafforzamento del ruolo delle popolazioni indigene e delle comunità locali nella tutela degli ecosistemi.

    Inoltre, si discuterà dell’inclusione di impegni specifici da parte di giovani, donne, società civile e settore privato, ampliando il coinvolgimento degli attori non statali nelle strategie globali per la biodiversità.

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    Un contesto globale complesso apre la COP 16 bis di Roma

    I negoziati di Roma si svolgeranno in un clima segnato dagli scarsi risultati ottenuti sia alla COP 16 sulla biodiversità svolta a Cali (Colombia), sia alla quasi contemporanea COP29 sui cambiamenti climatici svolta a Baku (Azerbaigian): tuttavia, questa sessione rappresenta un’opportunità cruciale per rafforzare gli impegni globali verso un futuro più sostenibile.

    Rete Clima sarà presente durante i giorni di discussione a Roma, raccontando e monitorando questo appuntamento decisivo per il futuro della biodiversità, con la speranza di superare le divisioni e costruire una strategia condivisa per affrontare le sfide ambientali globali.

    Scopri di più in merito al nostro impegno riguardo alle tematiche relativa alla biodiversità:

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    Foresta Italia: Campagna nazionale forestale con proposta di 5 diverse azioni forestali

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