Le esercitazioni a Stezzano e Val Chiavenna segnano l’avvio della stagione formativa per i tecnici del soccorso alpino e speleologico
Introduzione
La stagione formativa 2025 della squadra forra regionale del CNSAS lombardo si è aperta con una serie di appuntamenti che mirano a consolidare le competenze tecniche dei soccorritori in ambito alpino e speleologico.
Le attività, studiate in maniera progressiva, hanno previsto momenti teorici e pratici orientati all’approfondimento delle tecniche di movimentazione in forra durante il periodo invernale, con particolare attenzione agli accorgimenti tecnici necessari per operare in condizioni climatiche e ambientali sfidanti.
La Lezione Serale a Stezzano
Il primo appuntamento ha avuto luogo il 31 gennaio a Stezzano (BG) con una lezione serale dedicata alla movimentazione in forra in condizioni invernali.
Durante l’incontro, i ricercatori e i tecnici hanno approfondito le peculiarità operative che caratterizzano il soccorso in ambienti forrati durante la stagione fredda.
L’argomento principale ha riguardato l’importanza di adottare precauzioni e metodologie specifiche per garantire una corretta esecuzione delle manovre di discesa, di avanzamento e di transito lungo tratti caratterizzati dalla presenza di neve e ghiaccio.
L’intervento ha fornito indicazioni dettagliate sui sistemi di ancoraggio e sulle tecniche di movimentazione che permettono di minimizzare i rischi, mettendo in rilievo il ruolo degli strumenti tecnici e delle procedure operative standard.
In quest’ottica, il corso ha evidenziato come l’adeguata preparazione e la conoscenza approfondita delle dinamiche ambientali siano elementi imprescindibili per il successo delle operazioni di soccorso in forra.
Adattamento del Programma alle Condizioni Ambientali
Inizialmente, il programma formativo prevedeva di proseguire con una parte pratica ambientata in Valmalenco (SO), in un contesto forrato caratterizzato dalla presenza di neve e ghiaccio.
Le condizioni meteorologiche, elementi fondamentali per la riuscita di una sessione pratica di tale complessità, sono risultate però non conformi agli standard di sicurezza e alle necessità operative previste.
Di fronte a questo scenario, i tecnici hanno deciso di modificare il percorso programmato, spostando l’attività pratica in Val Chiavenna.
Tale scelta ha permesso di mantenere alta la qualità formativa, garantendo allo stesso tempo il rispetto dei protocolli di sicurezza e la possibilità di esercitarsi in condizioni reali ma controllate.
L’Esercitazione sul Campo a Val Chiavenna
Sabato 1 febbraio, i tecnici della squadra si sono recati a Samolaco, in Val Chiavenna, per svolgere una sessione pratica sulla forra Pissarotta.
Quest’ultima, nota per la presenza di una verticale di 120 metri, ha rappresentato il contesto ideale per applicare le tecniche di movimentazione apprese durante la lezione serale.
Durante l’esercitazione, i ricercatori hanno percorso il tratto forrato, effettuando un’analisi dettagliata delle criticità operative legate alla verticalità e alla conformazione del percorso.
In particolare, si è posta l’attenzione sull’aggiornamento e l’integrazione dei sistemi di ancoraggio esistenti, strumentali per garantire una maggiore sicurezza durante le operazioni di soccorso.
Gli operatori hanno infatti esaminato e rinforzato le infrastrutture tecniche, consolidando le basi per interventi futuri in ambienti con caratteristiche simili.
Analisi Tecnica e Metodologica
L’attività svolta in Val Chiavenna ha permesso di evidenziare alcune delle criticità tecniche legate alla movimentazione in forra durante l’inverno.
La presenza di elementi quali neve, ghiaccio e pendenze elevate impone una rigorosa osservanza delle tecniche operative.
In questa fase, i ricercatori hanno messo in pratica un approccio metodico, basato su procedure standardizzate e orientato alla sicurezza operativa.
Il percorso affrontato ha richiesto una valutazione costante delle condizioni ambientali e una continua verifica dei dispositivi di sicurezza.
L’aggiornamento degli ancoraggi, infatti, ha rappresentato un intervento mirato a ridurre i margini di rischio, favorendo l’adozione di tecniche che coniugano efficienza operativa e tutela della sicurezza personale.
Bilancio dell’Attività Formativa
Il bilancio dell’esercitazione condotta a Val Chiavenna si presenta positivo, in quanto l’evento ha consentito di riprendere l’attività operativa dopo il periodo di pausa connesso alla fine dell’anno.
La sessione formativa ha fornito agli operatori l’opportunità di aggiornare le proprie competenze tecniche e di confrontarsi con scenari operativi caratterizzati da condizioni ambientali impegnative.
I responsabili della formazione hanno sottolineato come la ripresa delle attività, accompagnata da una rigorosa verifica dei protocolli di sicurezza, contribuisca a rafforzare la preparazione dei tecnici per interventi futuri.
L’integrazione dei sistemi di ancoraggio e l’adozione di metodologie innovative rappresentano elementi fondamentali per garantire la continuità e la qualità delle operazioni di soccorso in forra.
Prossimi Appuntamenti e Aggiornamenti Operativi
Nel corso delle prossime settimane, il calendario formativo della squadra forra regionale lombarda prevede ulteriori appuntamenti dedicati all’aggiornamento tecnico dei soccorritori.
Questi incontri saranno caratterizzati da momenti di confronto e da esercitazioni pratiche, volte a integrare le nuove indicazioni provenienti dalla SNaFor (Scuola nazionale soccorso in forra) del CNSAS, Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico.
L’attenzione degli organizzatori si concentra sulla diffusione di metodologie aggiornate e sulla revisione dei protocolli di intervento, con un occhio di riguardo alla sicurezza e alla precisione operativa.
I prossimi eventi, pianificati in linea con le direttive nazionali, rappresentano un tassello importante nel percorso di formazione continuo dei tecnici, contribuendo al miglioramento delle procedure e all’aggiornamento costante delle competenze operative.
Implicazioni per il Soccorso Alpino e Speleologico
L’esperienza maturata durante l’esercitazione in Val Chiavenna offre spunti di riflessione importanti per il settore del soccorso in forra.
L’approccio metodico adottato, basato sulla continua verifica delle condizioni operative e sulla revisione degli strumenti tecnici, è riconducibile a un modello di formazione che privilegia la sicurezza e l’efficienza degli interventi.
I ricercatori coinvolti hanno potuto constatare come l’aggiornamento costante dei dispositivi di ancoraggio e l’adozione di tecniche operative standardizzate possano contribuire a una gestione più efficace delle situazioni di emergenza.
L’esperienza formativa dimostra che il rafforzamento delle competenze tecniche si traduce in una maggiore prontezza operativa e in una migliore capacità di intervenire in ambienti complessi e variabili.
Considerazioni Operative e Prospettive Future
L’iniziativa formativa si inserisce in un quadro più ampio di aggiornamento e preparazione operativa a livello regionale.
Il CNSAS lombardo, attraverso le attività della squadra forra regionale, intende consolidare un modello di formazione che preveda un costante aggiornamento tecnico e la diffusione di metodologie operative all’avanguardia.
L’approccio scientifico e rigoroso adottato nei corsi si fonda su una valutazione critica delle tecniche attuali e sulla propensione all’innovazione, in un contesto in cui le condizioni ambientali giocano un ruolo determinante.
L’esperienza maturata in forra, unita all’analisi delle criticità riscontrate, fornisce un contributo concreto allo sviluppo di protocolli operativi che possano essere replicati in altri contesti analoghi, rafforzando così la rete di soccorso alpino e speleologico su scala regionale e nazionale.
Conclusioni
L’avvio degli appuntamenti formativi del 2025 da parte della squadra forra regionale del CNSAS lombardo ha segnato un importante passo avanti nella preparazione tecnica dei soccorritori operanti in ambienti forrati.
La lezione serale a Stezzano ha fornito una solida base teorica, mentre l’esercitazione pratica a Val Chiavenna ha consentito di applicare concretamente le tecniche di movimentazione invernale, aggiornando gli strumenti di sicurezza e integrando le metodologie operative.
Il percorso formativo, strutturato in fasi complementari, ha evidenziato come un’attenta pianificazione e la capacità di adattarsi alle variabili condizioni meteorologiche possano garantire interventi sicuri e ben organizzati.
Gli aggiornamenti continui, in linea con le direttive della SNaFor, rafforzano il sistema operativo, ponendo l’accento sull’importanza di un costante miglioramento delle tecniche di soccorso.
L’iniziativa si configura come un elemento significativo per il consolidamento delle competenze tecniche dei ricercatori e dei tecnici del soccorso alpino e speleologico, contribuendo a elevare il livello di preparazione e a garantire interventi sempre più efficaci in situazioni di emergenza ambientale.
La programmazione degli appuntamenti futuri rappresenta un impegno verso l’aggiornamento professionale e l’innovazione operativa, in un settore in cui la precisione tecnica e la sicurezza costituiscono pilastri fondamentali.
L’esperienza maturata in questa fase iniziale getta le basi per ulteriori sviluppi, ponendo l’accento sulla necessità di una formazione continua e di una costante revisione dei protocolli di intervento.
In conclusione, l’attività formativa svolta a Stezzano e Val Chiavenna si presenta come un tassello fondamentale nel percorso di aggiornamento dei soccorritori operanti in forra, dimostrando l’importanza di un approccio scientifico e metodico nell’ambito del soccorso alpino e speleologico.
Gli appuntamenti previsti per le prossime settimane offriranno ulteriori spunti di approfondimento e opportunità di miglioramento, contribuendo in maniera significativa al rafforzamento della sicurezza operativa e alla professionalizzazione del settore.
L’iniziativa, basata su una solida preparazione teorica e su un’applicazione pratica mirata, si configura come un esempio di impegno costante verso l’aggiornamento e l’innovazione nelle tecniche di soccorso, confermando l’importanza di una formazione specialistica per garantire interventi tempestivi e sicuri in ambienti complessi e variabili.
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