Tutela del territorio, il bilancio annuale dei Carabinieri forestali di Abruzzo e Molise

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Cento Nuclei forestali/parco presenti sul territorio e 118 mila controlli dai quali sono scaturite 986 denunce e sanzioni amministrative per oltre un milione e mezzo di euro. Sono questi i numeri del bilancio annuale 2024 delle attività svolte dai Carabinieri forestali di Abruzzo e Molise, dalla tutela del territorio, alla salvaguardia della flora e della fauna, dalla lotta agli incendi al contrasto alle attività di gestione illecita dei rifiuti e di smaltimento illecito fino al contrasto all’inquinamento.

Attività principale la tutela del territorio che ha riguardato in particolare “la vigilanza ambientale e il rinvenimento delle carcasse animali oltre al pascolo e utilizzazioni boschive” come si legge nel bilancio presentato dai Carabinieri forestali dove si rileva che il maggior numero dei reati riguarda la violazione delle norme per l’attività urbanistico-edilizia, per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale e per la polizia fluviale mentre sul fronte della sanzioni amministrative, a prevalere sono le violazioni delle norme sul pascolo (43%) e sulle utilizzazioni boschive (35%).

Di prevenzione e contrasto dei fenomeni di illegalità l’attività svolta dai carabinieri forestali a tutela della fauna, azioni volte a contrastare il maltrattamento degli animali e a salvaguardare gli animali d’affezione mediante un controllo del fenomeno del randagismo. Su questo fronte in particolare “si segnala il deferimento per disturbo alla fauna selvatica protetta di un soggetto intento all’utilizzo di una pistola scacciacani sprovvista del tappo rosso inamovibile con sparo di colpi a salve all’interno dell’area del Parco Nazionale”. Episodio che si aggiunge alla denuncia di un altro soggetto per il reato di maltrattamento di animali scoperto a seguito di un controllo effettuato dai carabinieri presso una struttura privata di ricovero cani. Qui i militari hanno accertato la detenzione di 26 cani “in evidenti condizioni di incompatibilità con gli essenziali standard di benessere degli animali”, ovvero detenuti in strutture inadeguate, “in angusti ricoveri assolati e privi di ripari dalle avversità atmosferiche”. Alcuni cani erano legati a catene molto corte, meno di 150 m, in precarie condizioni igieniche, con scarso cibo e scarsa acqua sia da bere sia per le normali funzioni igienico – sanitarie ed antincendio.

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Per la tutela della flora l’attività ha riguardato soprattutto la prevenzione/repressione degli illeciti in materia di circolazione dei fuoristrada nonché della ricerca e raccolta di funghi epigei e tartufi.

Sul versante incendi, oltre al servizio di prevenzione, degni di rilievo i controlli che hanno portato alla redazione di 149 CNR con il deferimento alle competenti autorità giudiziarie di 24 soggetti. Servizi di prevenzione e controllo che hanno portato a comminare 86 sanzioni amministrative per un importo pari a 70 mila euro. Tra di esse quella a carico di un soggetto titolare di un’attività ricettiva che ha causato un incendio a danno di un terreno di circa 3 mila mq a ridosso della line ferroviaria Adriatica “creando ritardi per i treni in transito e pericolo per le autovetture e le abitazioni presenti nella zona”.

Non meno rilevanti le attività di gestione dei rifiuti e dei siti inquinanti, delle discariche, i controlli sui rifiuti sanitari, quelli radiattivi, sugli oli usati e le pile/batterie al piombo. Parte rilevante l’attività riguardante l’inquinamento idrico che ha fatto registrare il 68% dei controlli, il 45% degli illeciti perseguiti e il 44% degli illeciti amministrativi accertati. Attività residuale quella “orientata alla verifica della corretta utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e degli scarichi di frantoi oleari oltre che nel campo dell’inquinamento atmosferico”. Da rilevare anche la conclusione delle indagini iniziate nell’agosto del 2023 dopo analisi che avevano segnalato “un notevole superamento dei limiti di Eschirichia Coli” spiegano i carabinieri forestali che insieme al personale ARTA hanno individuato la presenza all’interno di un impianto di trattamento dei reflui industriali di uno stabilimento, di un by pass non idoneo al trattamento delle acque di scarico prodotte.

“La presenza dei carabinieri forestali sul territorio aumenta la consapevolezza dei cittadini riguardo l’importanza della tutela ambientale favorendo un maggiore rispetto delle norme e un comportamento più responsabile nei confronti dell’ecosistema” ha dichiarato il generale di brigata Giampiero Costantini, comandante della regione carabinieri forestale Abruzzo e Molise.

Presentato anche il Calendario Cites 2025 dell’Arma dei Carabinieri che quest’anno porta in Sud America alla scoperta dei luoghi dove vivono 12 specie in via di estinzione tutelate dalla Convenzione di Washington. Un’attività quest’ultima a sostegno della tutela e della sopravvivenza delle specie e dei relativi ecosistemi grazie alla “sapiente e decisa azione dei carabinieri CITES attraverso il controllo, monitoraggio e gestione dei procedimenti amministrativi che favoriscono il commercio legale” e il “contrasto ai reati fonte di guadagni illeciti per le consorterie criminali nazionali ed internazionali”.





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