In un periodo storico in cui la divisione e lo spirito indipendentista sembra abbia sempre più successo, fa effetto la notizia che cinque Consorzi di Tutela si coordinino e si mettano insieme con lo scopo di fare sistema per promuovere i vini e i luoghi del Garda.
L’esigenza è scaturita dai produttori del territorio ed è stata raccolta dai presidenti dei cinque Consorzi che si sono, di conseguenza, organizzati per presentarsi ai mercati esteri con un approccio comune in grado di valorizzare il territorio pur mantenendo le caratteristiche specifiche e individuali di ogni realtà.
I Consorzi Bardolino, Custoza, Garda, Lugana e Valtènesi si sono così uniti in una associazione di fatto, nessuna formalità, nessun Ente di nuova costituzione ma, all’insegna della snellezza burocratica, solo strette di mano e un gruppo di persone che lavora per lo scopo. Tutto questo è Lake Garda Wines.
Il primo obiettivo scelto per questa nuova, e auspicabilmente lunga, collaborazione è stato la partecipazione sotto l’insegna Lake Garda Wines a Wine Paris, la fiera internazionale di Parigi che si terrà dal 10 al 12 febbraio prossimi. Una prima occasione per verificare la bontà dell’iniziativa e successivamente stabilire, di volta in volta, a quali appuntamenti partecipare in modo unitario anche analizzando i feedback che proverranno delle aziende partecipanti, una trentina in questa prima occasione.
Probabilmente sarà un progetto che consentirà di approcciare mercati lontani dove le denominazioni non sono ancora presenti o comunque mercati complicati se ogni singola azienda dovesse intraprendere attività in autonomia.
Durante la conferenza stampa di presentazione del progetto, Fabio dei Micheli, Presidente del Consorzio Bardolino DOC, ha sottolineato come l’idea sia nata con l’intento di dare un’immagine unica e coesa ad un territorio dalla cultura enologica molto antica, seppure nell’esaltazione delle peculiarità di ogni denominazione. Bardolino DOC significa 2500 ettari vitati sparsi su 10 Comuni della sponda orientale del lago di Garda per un totale di 21 milioni di bottiglie prodotte. Il Bardolino è un vino rosso dallo stile moderno, dal basso alcol, di facile beva.
Roberta Bricolo, Presidente del Consorzio Tutela Vino Custoza DOC, evidenzia come puntare sul Garda non sia frutto di una strategia ma sia una di realtà di fatto. La denominazione Custoza, che si estende su 9 Comuni e per 1400 ettari sulla sponda Est del lago, rappresenta la produzione di 11 milioni di bottiglie di vino bianco. Secondo Roberta, i tempi sono maturi per comunicare in modo emozionale il Custoza evitando i tecnicismi del blend che lo caratterizza. Occorre semplificare il messaggio e avvicinare il consumatore colpendolo e affascinandolo con la bellezza del territorio che si declina di varie forme. L’unione rende più accattivante scoprire il territorio, sfruttando contemporaneità del sorso e storicità della denominazione, puntando su un turismo slow, che ama la natura di questi luoghi che gli consentono di rallentare dai ritmi frenetici della vita.
Carlo Alberto Panont, Direttore del Consorzio Garda DOC, si compiace nel constatare come l’iniziativa sia riuscita a unire le denominazioni di una tra le 10 mete enologiche più importanti al mondo, zona riconosciuta non solo per la qualità dei suoi vini ma anche per la capacità di accogliere turismo grazie alle sue attrezzature e all’ubicazione sull’asse tra Milano e Venezia. 20 milioni di bottiglie di Garda DOC vengono prodotte annualmente grazie al lavoro di 250 produttori che coltivano oltre 2100 ettari.
Fabio Zenato, Presidente del Consorzio Lugana DOC, evidenzia come il Lugana, fin dalla sua costituzione nel 1967, ricadendo su due province e due regioni, abbia, innata, la propensione all’unione di intenti e alla condivisione. Questa è un’occasione in più per promuovere una delle espressioni del lago di Garda, lago che si presenta in modo unitario per raccontare il territorio attraverso le aziende. Con 28 milioni di bottiglie e 2800 ettari coltivati, Lugana DOC è la più grossa denominazione di vini bianchi del Garda.
L’unico Consorzio interamente lombardo, il Consorzio Valtènesi, è presieduto da Paolo Pasini che ha spiegato come gli associati si siano appassionati al progetto per la bellezza del territorio, la genitorialità del lago, tutti figli dello stesso lago, tutti fratelli con capacità diverse, e, infine, per opportunità economica in quanto la denominazione è costituita per la maggioranza da vignaioli di limitate dimensioni non in grado di affrontare da soli mercati grandi e complessi. Per il Valtènesi, 3 milioni di bottiglie e 800 ettari di vigneto, la presenza a Parigi è una sfida in più in quanto la Francia è grande consumatrice di vini rosati ma particolarmente affezionata a quelli della Provenza.
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