“Dimensionamento istituto Carmine, un atteggiamento vessatorio non più sostenibile”

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Politica – Il presidente della provincia Alessandro Romoli si scaglia contro la regione – Questa mattina il consiglio comunale straordinario – Il consigliere Buzzi (Viterbo 2020): “Vergognosa l’assenza di FdI”

di Daniele Camilli

Viterbo – “Un atteggiamento vessatorio che non è più sostenibile”. Il presidente della provincia Alessandro Romoli si scaglia contro la regione Lazio. La questione è il dimensionamento dell’istituto comprensivo Carmine voluto dalla regione è momentaneamente sospeso dal Tar su istanza del comune di Viterbo.

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Alessandro Romoli


Questa mattina il consiglio straordinario nell’aula di palazzo dei Priori con la sindaca Chiara Frontini, il vice presidente del consiglio regionale Enrico Panunzi, il presidente della provincia Romoli, gli assessori e i consiglieri comunali, i sindacati della scuola e i rappresentanti dei dirigenti scolastici e dei genitori.

Assenti i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Lega, Bene comune e Forza Italia-Udc-Fondazione.

“Un’assenza vergognosa – sottolinea il consigliere di Viterbo 2020 Francesco Buzzi -, così come l’assenza dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia. Una grande mancanza di rispetto per la città”.

“FdI, Lega, Fi-Udc e Bene comune, così come i consiglieri regionali di FdI – rilancia poi Lina Delle Monache (Pd) – sono scappati dal confronto. In consiglio ci sono tutti tranne loro. Il dimensionamento voluto dalla regione non segue nemmeno le linee guida dettate dalla legge”.

Chiara Frontini

Chiara Frontini


“La delibera che abbiamo inviato alla regione – prosegue Romoli – è stata approvata all’unanimità. E la stessa cosa ha fatto il tavolo regionale del dimensionamento, riconoscendo che la Tuscia aveva già fatto in passato tanti sacrifici. La scelta di dimensionare l’istituto Carmine è espressione di un atteggiamento vessatorio che non è più sostenibile”.

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“Stiamo lottando con le unghie e con i denti – continua la sindaca Frontini – e la sospensione della delibera è un primo punto di forza che ci dà un valore di speranza. Secondo le linee guida il Carmine non doveva essere dimensionato. Una delibera regionale che contiene tutta una serie di irrazionalità. Una decisone presa con l’accetta. Una situazione di disagio per tutti. La città deve sapere chi c’era e chi non c’era. E starà alla città valutare”.

Con il dimensionamento l’istituto Carmine, distribuito oggi tra Pilastro, centro storico, San Pietro e Tobia, perderebbe la direzione didattica e le sue sedi verrebbero distribuite tra gli istituti Fantappie e Canevari.

Enrico Panunzi

Enrico Panunzi


Gli accorpamenti previsti dalla regione in tutto il territorio del Lazio, con taglio della dirigenza e del personale Ata, riguardano 24 realtà scolastiche: 6 a Roma Capitale, 7 nella città metropolitana, uno a Civitavecchia, 4 a Frosinone, 2 a Latina e altrettanti a Rieti e 3 a Viterbo.

“Tanti piccoli centri – spiega Panunzi – rischiano di scomparire assieme alle loro storie e ai loro valori. A tutto vantaggio di periferie anonime con nuove contraddizioni sociali. Per combattere ci vuole una filiera istituzionale. Altrimenti diventa impossibile. La sentenza del Tar è un precedente storico importante. Non ho mai visto una sospensiva sul dimensionamento scolastico. Quindi qualche vulnus ci sarà. Una sospensiva che avrebbe dovuto fare alla regione l’appoggio per rivedere il dimensionamento. Perché non è successo? Perché tutti i rappresentanti istituzionali non vanno verso la stessa direzione”.

Ad intervenire anche le rappresentanze sindacali.

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“Il dimensionamento scolastico così come pensato – commenta Paola Grilli della Cgil scuola – è un fallimento. Oggi tocca al Carmine e a Grotte di Castro, domani toccherà a qualcun altro. Dobbiamo avere la forza di invertire la rotta e dire no a una legge sbagliata. Dobbiamo fare due battaglie. Una per salvare il Carmine, l’altra per cancellare la legge sul dimensionamento”.

Viterbo - Il consiglio straordinario sull’istituto Carmine

Viterbo – Il consiglio straordinario sull’istituto Carmine


“Un dimensionamento – aggiunge Anna Mecozzi della Cisl scuola – che non tiene conto delle delibere collegiali delle istituzioni scolastiche. Quando viene soppressa un’istituzione scolastica, il danno è per tutta la scuola”.

“L’istituto Carmine – evidenzia poi Michele Mancini della Uil scuola, con lui anche Angiola Crasta – non è solo un luogo di istruzione, ma rappresenta un presidio educativo e culturale essenziale per la nostra città. Il suo nuovo assetto comporterebbe non solo la perdita di un punto di riferimento per molte famiglie, ma anche un impoverimento del tessuto sociale e culturale di Viterbo”.

“Stiamo risparmiando sulla pelle dei nostri ragazzi”, fa invece presente la consigliera di Viterbo 2020 Melania Perazzini. “Il taglio dei servizi pubblici fa notare anche Alessandra Troncarelli (Pd) – ricade sempre sulle teste dei più deboli”.

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“Mi auguro che dopo la sospensiva del Tar – conclude infine Elpidio Micci di Forza Italia – chi di dovere si possa ravvedere a n merito alle decisioni prese e avviare un confronto con il territorio per trovare una soluzione. Senza penalizzare la Tuscia, più di quanto non lo sia stata”.

Daniele Camilli

7 febbraio, 2025





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