Tragedia sul lavoro nel porto di Genova, morto operaio di 36 anni – Oggi sciopero di 8 ore

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GENOVA – Incidente mortale sul lavoro nel porto di Genova, presso Molo Giano, nel Bacino 2 nell’area delle riparazioni navali, mercoledì 5 febbraio verso le 11,40  un operaio di 36 anni, Lorenzo Bertanelli di Sarzana, è deceduto inseguito ad un incidente, Secondo le ricostruzioni dei fatti Bertanelli sarebbe stato colpito da un thruster, ovvero un’elica di una imbarcazione, il superyacht Aquarius di 92 metri. L’uomo stava lavorando per la Mec Line, azienda specializzata in allestimenti navali e carpenteria, all’interno di un cantiere dell’Ente Bacini, gestito dall’azienda Amico&Co. Bertanelli insieme a un altro lavoratore si trovava sotto lo yacht intento a  svolgere alcuni interventi, quando l’elica sarebbe caduta da un ponteggio, travolgendo Lorenzo Bertanelli e schivando il secondo lavoratore. Sul posto sono intervenuti i soccorsi del 118 con automedica e ambulanza e della Croce verde genovese per tentare di rianimare l’operaio, ma non c’è stato nulla da fare. Il secondo lavoratore sarebbe praticamente illeso ma in stato di choc e trasportato in ospedale.

La nota di Amico & Co e il cordoglio per la vittima

Amico & Co spa ha spiegato che le cause e la dinamica dell’accaduto sono in fase di accertamento da parte delle autorità competenti. “Amico & Co esprime il più sentito cordoglio per l’accaduto e la vicinanza alla famiglia e resta a disposizione delle autorità per quanto occorre” si legge in una nota. Amico & Co spiega che “i lavori avevano come oggetto la manutenzione degli impianti di governo ausiliario (elica di governo) dell’unità. Il lavoro era stato affidato a due ditte specializzate nella manutenzione di questo tipo di impianti: la Voith Turbo s.r.l., che svolge anche l’assistenza ufficiale del costruttore (Voith) e la ditta toscana Mecline s.r.l., di cui era dipendente la vittima dell’incidente”.

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Le note dei sindacati

Indetti scioperi
Fim Fiom Uilm Genova
Un nuovo sciopero dei metalmeccanici delle Riparazioni Navali del Porto di Genova è stato indeto per la giornata di oggi, giovedì 6 febbraio da Fim Fiom Uilm. A seguito dell’infortunio mortale nel quale è rimasto coinvolto un operaio metalmeccanico, e dopo lo sciopero immediato per la giornata di ieri, i metalmeccanici del Porto di Genova replicano oggi con 8 ore di sciopero e un presidio davanti al Varco delle Grazie in piazza Cavour a partire dalle ore 8.
“La lotta si rende necessaria ed anzi va ampliata per coinvolgere le istituzioni, la politica e la città tutta ad interessarsi ed agire concretamente su un tema, quello su salute e sicurezza sul lavoro che, come dimostra l’odierna tragedia, è ben lontano dall’essere risolto”.

Nella giornata di ieri dopo la tragedia i lavoratori del porto hanno indetto uno sciopero immediato di 4 ore. “Un altro morto sul lavoro a Genova. L’infortunio mortale si è verificato questa mattina presso l’Ente Bacini delle Riparazioni Navali del Porto di Genova. L’operaio metalmeccanico era dipendente di una ditta d’appalto. In attesa di comprendere la dinamica di cosa sia accaduto, Fim Fiom Uilm inviano le proprie condoglianze alla famiglia e ai colleghi del lavoratore deceduto. La reazione immediata dei lavoratori metalmeccanici delle Riparazioni Navali del Porto di Genova è quella dello sciopero sino a fine giornata”.

Cisl Liguria
Cisl Liguria ha dichairato: “Basta parole e tavoli, per la sicurezza servono risorse altrimenti non cambierà mai nulla” – “Sulle indagini del caso specifico lasciamo lavorare le Forze dell’ordine e l’Ispettorato del Lavoro che ci diranno se e dove sono le responsabilità, ma vogliamo affermare con forza, una volta di più, che non si può accettare nemmeno un incidente mortale nei nostri cantieri, nei nostri luoghi di lavoro. Ricordiamo che la vita e la salute sono innegoziabili. Nella nostra regione nel 2024 ci sono state 26 morti sul lavoro e 50 denunce di infortunio al giorno: non è accettabile. Basta parole in tavoli dalle soluzioni inefficaci, lo abbiamo detto recentemente e lo ribadiamo: si devono stanziare soldi da investire nel personale, nella prevenzione, nei rappresentanti alla sicurezza dei lavoratori a tutti i livelli, è necessaria una terapia d’urto. Basta parole, basta cordoglio: servono azioni concrete”, spiegano il segretario Cisl Liguria Luca Maestripieri e il responsabile AST Cisl Genova Marco Granara.



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