Povertà educativa, ecco i nuovi bandi (con risorse vecchie)

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 


Si darà continuità all’intervento avviato per gli orfani di femminicidio e si proseguirà la strada delle iniziative in cofinanziamento, che in questi anni hanno attratto ulteriori 40 milioni di euro per il contrasto della povertà educativa minorile. I nuovi bandi, inoltre, dedicheranno risorse anche ai minori fuori famiglia, al contrasto delle dipendenze degli adolescenti e alla promozione di bande e orchestre giovanili nei quartieri difficili. Sono queste le linee d’azione del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile per i prossimi due anni, contenute nel piano di impegno finanziario per il biennio 2025/26 approvato nel pomeriggio del 5 febbraio dal Comitato di Indirizzo del fondo.

Gli 85 milioni? Non sono risorse nuove

«Con grande soddisfazione annuncio che per il biennio 2025/26 è stato approvato uno stanziamento di 85 milioni di euro», afferma su Italia Oggi Maria Teresa Bellucci, viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali. Non si tratta – chiariamolo – di risorse aggiuntive: il Comitato di Indirizzo del fondo, in cui siedono Governo, Acri e Forum del Terzo settore, ha deciso quali sono le linee strategiche del fondo per i prossimi due anni e come impiegare le risorse che nel fondo già c’erano. Il fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, infatti, al termine del 2024 aveva raccolto 800 milioni di euro, di cui 466 già impegnati sui progetti realizzati o approvati. Visto che il fondo in questi anni ha avuto una media di erogazione paria circa 60 milioni all’anno, ci vorranno altri cinque anni prima di esaurire i circa 300 milioni di fondi rimanenti, aveva detto nei giorni scorsi la viceministra Bellucci per rassicurare rispetto al mancato rinnovo del credito di imposta per le fondazioni di origine bancaria che da otto anni alimentava il fondo. Quella partita resta e si sta giocando al Senato, con alcuni emendamenti presentati al Milleproroghe (leggi qui); intanto il fondo prosegue la sua azione, anche se 85 milioni in due anni segnano già un rallentamento rispetto ai 60 annui impiegati finora.

Ordinaria programmazione del biennio 2025/26

«È giusto salutare con soddisfazione il passaggio di ieri, perché il fatto che il fondo continui ad operare, nella sua attività ordinaria, è importante», commenta Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini che del fondo è soggetto attuatore. «Il piano approvato risponde alle criticità che continuamente registriamo dai territori e valorizza alcune buone pratiche sperimentate in questi anni. Come ho avuto modo di dire più volte, la mia preoccupazione non è per l’oggi o per il domani: nel fondo ci sono ancora diverse risorse, per cui si programmano bandi e iniziative. Questa attività non si interrompe perché un conto è la questione del credito di imposta e un altro è l’attività del fondo, con le priorità di intervento e la programmazione delle risorse da impiegare, due cose che vengono definite dal Comitato di indirizzo strategico e su cui c’è stata anche ieri piena e convinta convergenza, a cominciare del Governo e dal viceministro Bellucci».  

Prestito personale

Delibera veloce

 

Azioni in continuità

Quali sono quindi le priorità individuate per il prossimo biennio? Rossi-Doria segnala innanzitutto due linee di azione che daranno continuità a ciò che già è stato fatto. La prima è il proseguimento dell’iniziativa per gli orfani di femminicidio, allocando altre risorse con un nuovo bando «con una maggiore attenzione alle sinergie con gli enti pubblici, quindi con la raccomandazione, a coprogettare con regioni, enti locali, tribunali dei minorenni, polizia, servizi locali». Il secondo filone che avrà continuità è quello delle iniziative in cofinanziamento: «In questi anni il fondo, grazie alla sua credibilità, ha raccolto ulteriori 40 milioni di euro tramite bandi in cofinanziamento che hanno condivisi con fondazioni non bancarie, anche internazionali o enti che per loro mandato finanziano azioni di contrasto contro la povertà e le disuguaglianze», spiega Rossi-Doria.

Fuori famiglia, dipendenze, aree interne e orchestre: i nuovi bandi

Quali sono invece i temi emergenti, che verranno affrontati nei prossimi due anni? Rossi-Doria cita il «contrasto delle diverse forme di dipendenze negli adolescenti, dall’azzardo a videogames, dalle sostanze psicotrope all’alcool». Nel 2026 invece arriverà un bando per percorsi di inclusione multidimensionali dedicati ai minori fuori famiglia, sia in affido sia in accoglienza residenziale, «per sostenere i partenariati del Terzo settore che con i Comuni e con il coinvolgimento delle scuole e dei Cpia facciano accompagnamento e orientamento al lavoro». E ancora un bando dedicato alle aree interne e uno per la “seconda occasione”, per realizzare «percorsi biennali o triennali che prendano in carico i ragazzi di 14/17 anni che all’estero chiamano out of reach: ragazzi che non vanno a scuola, privi di competenze minime, con forti problemi di demotivazione, mancanza autostima, chiusi in quartieri poveri, con assenza stimoli e con la prospettiva della disoccupazione, a forte rischio di dipendenza e criminalità. Il sistema scolastico fa fatica a raggiungerli, ma in questi anni abbiamo avuto progetti che hanno dimostrato che in 2/3 anni si può spezzare il circolo valorizzando il mentoring, con una costruzione molto partecipativa con i ragazzi, con molto sport, cura delle cose, degli animali, degli anziani, con apprendimento in situazioni di lavoro… È una landa desolata che può essere riabitata», racconta Rossi-Doria. Sempre per il 2026 ci sarà una iniziativa per la «creazione di cori, bande e orchestre nei quartieri difficili perché tutta l’esperienza internazionale dice che la musica è un fattore di promozione, con benefici che si riverberano anche sulla frequenza scolastica, sul senso di appartenenza al quartiere, sui legami tra generazioni».  

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Source link