La manifestazione a Borgo San Lorenzo per sollecitare Trenitalia e le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna a riqualificare il tracciato. Il sindaco di Faenza Isola:«In molti tratti il treno funziona solo quando c’è bel tempo»
«Non abbandonate la storica ferrovia faentina». Eccolo il grido d’allarme di pendolari e sindaci che sono scesi in piazza domenica 2 febbraio a Borgo San Lorenzo per sollecitare le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna e Trenitalia a investire fondi sulla riqualificazione del tracciato che collega Firenze e Faenza. La linea vanta quarantasei convogli movimentati al giorno (quando il servizio è a regime) per un milione di passeggeri trasportati tra nell’arco di un anno. Solo che negli ultimi tempi chi affolla i vagoni dei “Minuetto” (il modello di treno impiegato da Trenitalia sulla tratta da molti considerato vetusto) per recarsi a lavoro, lamenta continui disservizi, tra ritardi, corse saltate sostituite con i bus, un’opzione ritenuta poco vantaggiosa dagli utenti. La ferrovia faentina è indispensabile per i lavoratori pendolari ma anche per gli studenti e i turisti: attraversa gli Appennini con fermate intermedie nei borghi più caratteristici e lambisce paesaggi incantevoli a cavallo tra Romagna e Toscana. Nel pomeriggio della scorsa domenica è stato presentato un manifesto in 14 punti per sensibilizzare le istituzioni ad intervenire.
Il treno di Dante
Il sindaco della città romagnola Massimo Isola si è fatto portavoce dei disagi di studenti e pendolari e fornisce le premesse ai punti stilati sul manifesto. «In molti tratti il treno funziona solo quando c’è bel tempo – attacca – perché non è ancora stato completato il risanamento di alcuni tratti disastrati dopo le alluvioni. Quando piove il treno non transita per ragioni di sicurezza, ci sono gli autobus sostitutivi ma è comprensibile il disagio dei viaggiatori, soprattutto degli studenti». Per Isola si tratta di una battaglia di civiltà. «È una linea che dovrebbe essere modernizzata e che è importante sia modernizzata. Si è investito poco che forse a chi di dovere non è chiara l’importanza strategica di questo tracciato. È fondamentale anche dal punto culturale, dato che sulla faentina transita il treno di Dante è che il turismo culturale tra Firenze e la Romagna è parecchio vivace ed è un volano importante per la nostra economia».
Il manifesto
Nel manifesto sono elencati i punti chiave delle richieste: «la sostituzione o l’ammodernamento dei treni, sanzioni per i disservizi da ridistribuire ai pendolari, sconti o sospensione dei costi di abbonamento fino alla ripresa di un servizio accettabile, nuovo orario, con più corse, diurne notturne e ‘veloci'”. La manifestazione è stata promossa dell’Unione Montana dei Comuni del Mugello e dal Comitato Pendolari ‘Mugello attaccati al treno’ che hanno firmato il documento insieme a comune attraversati dalla ferrovia, da Barberino di Mugello a Borgo San Lorenzo, a Dicomano, a Fiesole, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio e altri oltre ai due comuni romagnoli di Brisighella e Faenza (Ravenna). Hanno firmato Cgil, Cisl e Uil, Legambiente, Cna, Confcommercio e Confesercenti, Consulta dei Giovani – Marradi, I ragazzi di Brisi, Comitato Pendolari ‘Valdisieve’, Comitato ‘Giù le mani dal treno’ Val Lamone.
Un viaggio “slow”
La ferrovia permette varie tipologie di viaggio. Le fermate sono parecchie e le stazioni più importanti sono Brisighella, in Romagna, e poi Marradi e Borgo San Lorenzo nella città metropolitana di Firenze: molti turisti sfruttano le ferrovia per godersi un viaggio “slow” da Faenza a Firenze per godersi i borghi e il paesaggio, mentre i pendolari, lavoratori e studenti la usano per spostarsi a tappe intermedie, con viaggi più brevi tra i borghi e o tra i comuni più piccoli e quelli più grandi. I pendolari romagnoli la usano per spostarsi tra Brisighella e Faenza, lo stesso fanno i toscani tra cui le centinaia di studenti che si muovono da Marradi, comune della città metropolitana di Firenze alla vicina Faenza e al Ravennate. Le istituzioni hanno provveduto al momento ad estendere l’operatività della cabina di regia di cui fanno parte Regione Emilia Romagna e Toscana e Tper già attiva sulla linea Bologna – Prato anche alla Faentina. La prima riunione è programmata per il 20 febbraio.
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