Ricostruzione post alluvione, nuovo Circondario Imolese: sopralluogo lungo le aste fluviali del Sillaro e del Santerno

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Un territorio profondamente segnato, sia a maggio 2023 che nell’autunno 2024, da cinque alluvioni, causate dalle esondazioni del Sillaro e del Santerno, oltre che da frane e smottamenti nella parte collinare. È il Nuovo Circondario Imolese, che comprende i comuni di Imola, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Castel San Pietro, Dozza, Casalfiumanese, Castel del Rio, Borgo Tossignano e Fontanelice.

Qui si è svolto oggi, dopo l’incontro in mattinata a Bologna, in Città metropolitana, con il sindaco Matteo Lepore e il presidente della Regione, Michele de Pascale, un nuovo sopralluogo della sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, e del commissario straordinario alla ricostruzione, Fabrizio Curcio. Presente Marco Panieri, sindaco di Imola e presidente del Nuovo Circondario Imolese, insieme agli altri primi cittadini del territorio.

“Dopo l’incontro di stamani siamo sul territorio per poterci rendere conto di persona delle criticità e delle emergenze, sia sull’asta del Sillaro che su quella del Santerno- ha sottolineato Rontini-. L’obiettivo è provare ad anticipare alcuni progetti che possano restituire condizioni di maggiore sicurezza alla popolazione e alle comunità. Questo è un lavoro che facciamo insieme al commissario Curcio e a tutta la struttura commissariale, in un’ottica di grande sinergia tra i diversi livelli istituzionali, attenti in primo luogo all’ascolto dei territori”.

“Stamattina abbiamo fatto un punto in Città metropolitana anche per analizzare la situazione- ha commentato Curcio-. Qui si sono sovrapposti gli eventi del 2023 e quelli del 2024, e quindi c’è stato un peggioramento della situazione, che era già grave. Vogliamo essere uniti per provare a trovare le soluzioni migliori per un territorio che è stato colpito in più punti e in maniera importante. Sopralluoghi come questo rappresentano momenti utili di confronto con gli amministratori, talvolta anche con i cittadini. Portiamo a casa quelle che sono le idee e la prospettiva per intervenire, tenendo conto delle risorse a disposizione”.

“Sono cinque, sostanzialmente, le alluvioni che abbiamo subito in quest’area, tutte differenti, ma che mettono in relazione il Sillaro e il Santerno- ha spiegato Panieri-. I temi da affrontare sono diversi: da quello del personale alle criticità idrauliche, ai Piani speciali. I cittadini sono molto stanchi di subire questa situazione, dobbiamo intervenire subito. Per questo abbiamo preparato una relazione, che daremo al commissario. Vogliamo consegnare una fotografia dello stato attuale della situazione e cercare di lavorare sugli interventi di breve periodo, medio e lungo periodo, e poi mettere avanti le varie criticità che ci sono”.

Prima tappa, Castel San Pietro Terme, in via Gradara, a cavallo dell’A14: qui c’è un’area (ex cava) dove era già prevista una cassa di espansione per il Sillaro, a protezione degli abitati di Castel Guelfo, Medicina e alcune frazioni di Imola. La progettazione dell’opera è stata inserita nel programma stralcio dei Piani speciali.

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Seconda tappa, località Ponte Molino Nuovo (Castel San Pietro) angolo via Beccara, a Casalfiumanese, lungo il corso del Sillaro. Qui sono in corso lavori dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile per la “centralizzazione” del corso d’acqua, a difesa dell’abitato.

Terza tappa, via Rineggio a Borgo Tossignano, lungo il Santerno. Qui, a maggio ma anche a novembre 2023, e nell’autunno 2024, il fiume è esondato allagando le aree limitrofe all’alveo.

Nuovo Circondario Imolese: i numeri dell’emergenza 2023-2024

Quasi 1.100 le persone evacuate a maggio 2023 nei comuni del Nuovo Circondario Imolese; 348 le domande di Cas (Contributo per l’autonoma sistemazione) presentate, 561 quelle di Cis (Contributo immediato sostegno). Poi, l’emergenza di settembre 2024: a oggi sono state presentate 121 domande di Cis, prevalentemente concentrate a Castel Guelfo e nei comuni lungo l’asta fluviale del Sillaro (Dozza, Castel San Pietro Terme) e lungo l’asta del Santerno a Imola e Borgo Tossignano. Per l’alluvione di settembre 2024 le domande di Cas sono poche, concentrate a Imola e Castel Guelfo.

Le criticità idrauliche

Per quanto riguarda l’asta fluviale del Sillaro, il fiume è esondato (maggio 2023, settembre e ottobre 2024) nel territorio comunale di Dozza (località Pianta), per un sormonto delle sponde dovuto anche a ostruzioni, e per la mancanza di un’arginatura nel punto dell’ex cava di Castel Guelfo. Le acque tracimate hanno raggiunto il territorio del comune limitrofo di Castel Guelfo, dove sono stati registrati i danni principali, e il territorio del comune di Imola (Sesto Imolese, fino al confine con Dozza). A Castel San Pietro Terme, in almeno un paio di posizioni all’interno del capoluogo e/o subito a ridosso dello stesso, e in corrispondenza del nucleo abitato subito a monte della frazione di Molino Nuovo, l’alveo del Sillaro presenta numerosi accumuli di materiale, in particolare ghiaioso, che hanno determinato la deviazione del suo corso. Tutto ciò ha provocato numerose erosioni delle sponde mettendo così a rischio la sicurezza delle abitazioni presenti. Diverse delle stesse erosioni sono in corrispondenza delle spallette di alcuni ponti principali: ponte della Mingardona, di Molino Nuovo, di Fiagnano e passerella pedonale in corrispondenza del parco lungo Sillaro all’interno del capoluogo.

Sul territorio di Casalfiumanese, dopo gli interventi di risagomatura effettuati dal Comune in prossimità di via Beccara e via dei Guadi, si chiede di valutare una risagomatura di tutto il tratto a monte, in modo da proteggere le infrastrutture presenti.

Sul territorio di Medicina, diverse le criticità: la tenuta dei canali di bonifica in caso di rotture arginali (come la rottura dell’Idice a Selva Malvezzi, che ha fatto esondare i canali Sesto Alto e Sesto Basso); le tracimazioni dei torrenti Sillaro, Gaiana, Quaderna che non riescono più a contenere l’acqua in caso dei sempre più frequenti fenomeni estremi; il torrente Idice che presenta sempre situazioni critiche, a rischio rotture o tracimazioni.

Per quanto riguarda l’asta fluviale del Santerno, nel comune di Fontanelice ci sono evidenti erosioni delle sponde causate dalle alluvioni del 2023 e aggravate nel 2024. Particolare attenzione va all’erosione delle sponde sul Rio Colombarino, affluente del Santerno; erosione che ha comportato danni ingenti sul 2024 alla piscina comunale, per la quale mancano le risorse utili alla risistemazione.

Evidenti erosioni delle sponde (in destra idraulica) anche a Borgo Tossignano; fenomeni, questi, che si sono attivati con l’alluvione del 2023 e aggravati con gli eventi del 2024. Anche nel comune di Casalfiumanese, sul Rio Casale (affluente del Santerno) si segnalano erosioni delle sponde che mettono a rischio le abitazioni confinanti, in particolare nel tratto di centro paese.

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A Imola c’è una situazione di pericolosità idraulica per i quartieri Campanella e Centro (viale Dante).

Le frane

I fenomeni franosi che hanno interessato i quattro Comuni della Vallata del Santerno, Dozza e Castel San Pietro Terme sono rilevanti. A Sogesid sono stati affidati interventi significativi in tutti i Comuni, che consistono nel consolidamento a monte e a valle della frana, nel ripristino della sede stradale o realizzazione del fondo stradale.

Le strade provinciali

Dopo le alluvioni di maggio 2023 e dell’autunno 2024, diverse strade provinciali sono interrotte e altre si trovato in un elevato stato di criticità.



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