Pensionati in allarme: l’Inps sta chiedendo i soldi indietro

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Milioni di pensionati sono in ginocchio: l’Inps sta chiedendo indietro tutti i soldi erogati fino ad oggi. Una stangata a cui nessuno davvero era preparato. Vediamo, nei dettagli, che cosa sta succedendo.

Un incubo, un vero e proprio incubo ad occhi aperti e da cui, dunque, risvegliarsi è impossibile perché siamo già svegli e ben coscienti di quello che sta accadendo. Milioni di pensionati stanno vivendo un vero e proprio incubo in quanto l’Inps, all’improvviso, ha deciso di chiedere indietro tutti i soldi erogati fino a questo momento.

Pensionati in allarme: l’Inps sta chiedendo i soldi indietro/Abruzzo.cityrumors.it

Non si tratta di una o due mensilità – che comunque, per la maggior parte di noi, sarebbe ugualmente un bel guaio – ma di anni e anni. Gli interessati sono caduti dalle nuvole in quanto non avevano idea del motivo ed erano convinti di essere perfettamente in regola con tutte le norme.

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Evidentemente non è così. Del resto l’universo previdenziale in Italia è abbastanza ingarbugliato tra misure di pensionamento e misure di pensione anticipata ciascuna con i suoi requisiti e le sue regole specifiche.  Le misure di pensione anticipata in Italia sono davvero tante: il Governo di Giorgia Meloni, per il 2025, non ne ha introdotte di nuove ma ha riconfermato tutte quelle in vigore nel 2024.

Pertanto anche quest’anno i lavoratori potranno ancora avvalersi di Quota 41, Quota 103, Ape sociale, Opzione donna e naturalmente della pensione anticipata ordinaria e della pensione anticipata contributiva che sono misure strutturali. Purtroppo, senza rendersene conto, qualcuno è rimasto ingarbugliato in questo labirinto normativo e ora le conseguenze sono davvero devastanti.

Pensioni: ecco chi deve restituire tutti i soldi all’Inps

Le pensioni in Italia non sono sicuramente molto alte e, anzi, gran parte degli anziani – secondo le stime ufficiali dell’Inps – devono vivere con la pensione minima che corrisponde a poco più di 600 euro al mese. Ma il peggio non è questo: il vero dramma è che ora moltissime persone dovranno restituire all’Inps tutti i soldi ricevuti fino a questo momento.

anziano che si affaccia al balcone
Pensioni: ecco chi deve restituire tutti i soldi all’Inps/Abruzzo.cityrumors.it

Come spiegato nel paragrafo precedente, le misure di pensione anticipata attualmente in vigore, sono davvero molte ma non sempre si conoscono in modo approfondito e alcuni scelgono un’opzione per la convenienza apparente senza conoscere gli svantaggi ad essa correlati. Prendiamo le pensioni a “quote”. Attualmente c’è Quota 103 mentre in passato ci sono state prima Quota 100 e poi Quota 102.

Si tratta di misure certamente vantaggiose poiché consentono di uscire dal lavoro con largo anticipo rispetto alla Legge Fornero. Con Quota 103 si può, ad esempio, accedere alla pensione a soli 62 anni – contro i 67 della pensione di vecchiaia ordinaria – se i contributi corrispondono almeno a 41 anni.

Ma non tutti sanno una cosa fondamentale: chi va in pensione con Quota 103 – come anche chi ha fruito prima di Quota 100 o di Quota 102 – non può più rimettersi a lavorare con contratto subordinato nel caso avesse bisogno di arrotondare un po’. Ammesso solo il lavoro occasionale in forma autonoma per un massimo di 5000 euro all’anno. Chi tornerà a lavorare e verrà scoperto, dovrà restituire all’Inps tutti i soldi ricevuti fino a quel momento.

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Pensioni: ecco quando non puoi tornare a lavorare

Milioni di pensionati sono nei guai in quanto si sono avvalsi delle pensioni a Quote per andare in pensione con qualche anno di anticipo ma poi, non conoscendo bene tutti i paletti di queste misure, si sono rimessi a lavorare e ora l’Inps rivuole indietro tutti i soldi.

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anziano che cammina per strada
Pensioni: ecco quando non puoi tornare a lavorare/Abruzzo.cityrumors.it

Sia chiaro: non è necessario lavorare per mesi. Basta anche solo lavorare qualche giorno e l’Inps potrà richiedervi indietro tutto. Le pensioni a Quote non sono le uniche ad avere questa limitazione. Anche chi sceglie di sfruttare Ape sociale, una volta andato in pensione non può tornare a lavoro.

Ricordiamo che, a differenza delle pensioni a Quote, Ape sociale- che consente di andare in pensione a 63 anni e 5 mesi con 30 anni di contributi – non si rivolge a tutti ma solo alle seguenti categorie: caregivers, lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%, disoccupati e addetti a mansioni usuranti.

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Anche in questo caso, esattamente come accade per Quota 103, ammesso solo il lavoro autonomo occasionale fino ad un massimo di 5000 euro all’anno. Questo divieto, fortunatamente, non è eterno ma viene meno una volta che il soggetto compie 67 anni: a questo punto, avendo raggiunto l’età pensionabile ufficiale, se vuole, può anche rimettersi a lavorare.



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