La modernizzazione e l’efficientamento del sistema sanitario passa indubbiamente anche dalla digitalizzazione.
La controprova è rappresentata dal fatto che il PNRR ha stanziato ben 19,7 miliardi con la Missione 6 – Salute, per rivedere i processi di cura e ottenere un più efficace collegamento tra ricerca, analisi dei dati e programmazione delle attività.
Buona parte di queste risorse sono destinate a migliorare le dotazioni e le tecnologie per rendere gli ospedali più sostenibili, sicuri e attenti alla cura del paziente. Ecco come.
Pnrr nella sanità digitale con la Missione 6 – Salute: il ruolo del 5G
Le infrastrutture digitali che abilitano il 5G giocano un ruolo chiave nel processo di digitalizzazione. Questa tecnologia, infatti, è in grado di offrire una
connessione a bassa latenza e una maggiore larghezza di banda, elementi essenziali per le applicazioni che consentono e abilitano l’assistenza sanitaria da remoto.
La disponibilità del 5G e la diffusione di dispositivi IoT consentono di semplificare diagnosi a distanza e rendono possibili la tele-riabilitazione, tele-assistenza e remote surgery.
La quinta generazione mobile, dunque, abbatte le barriere tra ospedale e territorio, azzera le distanze tra medico e paziente, abilita un monitoraggio 24h su 24h, tutte potenzialità fondamentali per la telemedicina.
Le infrastrutture che abilitano il 5G dei operatori telco possono consentire ai medici di curare i pazienti da remoto, ma anche di farlo praticamente da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, senza ritardi o pause. La maggiore nitidezza e i migliori dettagli visivi nelle videochiamate consentiranno una valutazione a distanza più accurata e un trattamento precoce e mirato,
interventi chirurgici anche a migliaia di chilometri di distanza, anche quando il paziente è in transito in ambulanza.
Questa attività si è già rivelata di grande supporto, con un’accelerazione importante a partire dalla pandemia quando ha garantito ai pazienti isolati e ai loro familiari, oltre all’intero personale sanitario, la possibilità di sentirsi più vicini, restando in contatto anche in ambienti dove, in passato, una semplice telefonata poteva risultare difficoltosa.
Sistemi Das per abilitare la connettività in sanità
Sono circa 600 gli edifici in tutta Italia nei quali Inwit dispone degli apparati DAS (Distributed antenna system). Ne beneficiano, oltre agli ospedali, anche immobili di carattere storico e pregio artistico, università, stazioni e diversi
stadi e musei.
Il Das (Distributed Antenna System) è infatti un sistema di mini-antenne indoor,
distribuite all’interno di una struttura, che trasmette un segnale mobile multi-operatore, 4G e/o 5G o 5G ready. Il segnale è generato da una unità centrale alla quale sono collegate tutte le mini antenne.
Questo sistema, dall’impatto visivo minimo e da quello elettromagnetico assolutamente trascurabile, in ambito ospedaliero non è solo un valido supporto per i pazienti e il personale sanitario per comunicare via voce, dati e video chiamate con l’esterno, ma rappresenta anche un’enorme opportunità per velocizzare la gestione di tutte le principali attività e i processi della sanità. Tele-assistenza, tele-riabilitazione e diagnostica da remoto sono alcune delle
soluzioni erogabili grazie a un segnale mobile stabile ed efficiente. Grazie alla tecnologia Das e, così, a un più ampio accesso alle reti 5G, la telemedicina diventa attuabile grazie ad una trasmissione sicura di informazioni e dati di carattere medico per la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e il successivo controllo dei pazienti.
Oltre 130 ospedali abilitati
Secondo l’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, se prima della pandemia la sanità digitale veniva impiegata solo nel 10% dei casi, successivamente ha superato il 30% per molte applicazioni, trovando nel teleconsulto il servizio più utilizzato. Una pratica ormai adottata dal 47% dei medici specialisti e dal 39% dei medici di medicina generale (MMG).
Un’accelerazione che non stupisce alla luce della potenzialità di applicazione aperte dal 5G nel settore della salute. Questa tecnologia è sempre più performante, ma dimostra maggiore difficoltà nel penetrare le mura degli edifici. Ecco perché, grazie ai DAS targati Inwit, è possibile portare il segnale wireless anche in location “difficili” come gli ospedali.
Ad oggi Inwit ha infatti abilitato oltre 130 le strutture sanitarie pubbliche e private: 35 al Nord, oltre 35 al centro e circa 60 al Sud, per un totale di oltre 50mila posti letto.
A novembre, per esempio, abbiamo portato la connettività 4G/5G multi-operatore in diverse strutture ospedaliere nella provincia di Como e Lecco, tra cui gli Ospedali Sant’Anna, Erba-Renaldi, Manzoni, Merate e Valduce. L’iniziativa ha permesso di aggiungere più di 210.000 metri quadrati e ben 1.200 posti letto al complesso degli ospedali abilitati al 5G dai DAS di Inwit.
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