Tendinopatia del bicipite brachiale, tricipite brachiale, epicondilite ed epitrocleite negli sportivi: trattamento e percentuali di successo

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Le tendinopatie degli arti superiori sono frequentemente riscontrate negli sportivi, in particolare quelle che interessano i muscoli del braccio come il bicipite brachiale, il tricipite brachiale, i tendini estensori e flessori di carpo e metacarpo. Queste condizioni si sviluppano in seguito a microtraumi ripetitivi che causano infiammazione o degenerazione del tendine, con conseguente dolore, limitazione funzionale e riduzione della performance.

Tendinopatia del Bicipite Brachiale

La tendinopatia del bicipite brachiale è spesso legata a movimenti ripetitivi di sollevamento di carichi, rotazione e flessione del braccio. È comune in discipline sportive come il sollevamento pesi, il nuoto e il tennis. Il trattamento iniziale include il riposo, la fisioterapia, il trattamento con onde d’urto e, se necessario, l’infiltrazione di corticosteroidi. In caso di fallimento terapeutico, la chirurgia, come la tenotomia o la tenoplastica, può essere presa in considerazione. Secondo uno studio di Haddad et al. (2022), il trattamento conservativo mostra una percentuale di successo del 70-80% nella riduzione del dolore e nel recupero della funzionalità.

Tendinopatia del Tricipite Brachiale

La tendinopatia del tricipite brachiale è meno comune rispetto a quella del bicipite, ma può presentarsi in atleti che praticano sport che comportano estensioni ripetute del braccio, come il sollevamento pesi e gli sport di lancio. Il trattamento conservativo è simile a quello per il bicipite e si basa su fisioterapia, modifiche dell’allenamento e, in alcuni casi, infiltrazioni di plasma ricco di piastrine (PRP). Studi recenti, come quello di D’Souza et al. (2023), suggeriscono che l’uso del PRP può migliorare i tassi di recupero, con un successo terapeutico che supera l’85% nelle fasi acute.

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Tendinite degli estensori

La tendinite degli estensori, comunemente indicata come epicondilite laterale è una delle tendinopatie più comuni tra gli sportivi, in particolare in coloro che praticano tennis, padel o attività che richiedono movimenti ripetitivi del gomito. Il trattamento inizia con riposo, fisioterapia, terapia manuale, stretching e rinforzo muscolare. Gli approcci strumentali includono l’uso di onde d’urto, PRP e infiltrazioni di corticosteroidi. Secondo McGrath et al. (2021), il trattamento conservativo ha una percentuale di successo del 70-85%, mentre i trattamenti con PRP portano a un miglioramento del 90% nei casi refrattari.

Tendinite dei flessori

Comunemente definita epitrocleite, è una condizione simile all’epicondilite, ma che colpisce i tendini flessori del gomito. È comune tra i golfisti, ma può verificarsi anche in atleti che eseguono movimenti ripetitivi di flessione del polso, come i giocatori di baseball o i sollevatori di pesi. Recentemente anche i tennisti per le modifiche del gesto tecnico, ne sono più frequentemente affetti. Spesso le due tendiniti di muscoli apparentemente antagonisti convivono nello stesso paziente Il trattamento conservativo include riposo, terapia fisica, e tecniche di modulazione del dolore come l’elettroterapia. L’approccio con PRP si sta dimostrando efficace, con un tasso di successo del trattamento che raggiunge il 75-85%, come documentato da Turner et al. (2024).

Chirurgia

Se i trattamenti conservativi non sono efficaci, le opzioni chirurgiche diventano una possibilità. Le procedure includono la tenotomia, la tenoplastica o la rimozione del tessuto tendinoso danneggiato. La chirurgia ha un tasso di successo variabile, che dipende dalla gravità della tendinopatia e dal tipo di intervento, ma studi come quelli di Kim et al. (2020) mostrano una percentuale di successo superiore al 90% nei casi selezionati.

Va posta attenzione a quadri che simulano o che si accompagnano a una tendinite ma che sottendono una instabilità o una micro-instabilità (es SMILE)

Conclusioni

Il trattamento delle tendinopatie del bicipite brachiale, tricipite brachiale, epicondilite ed epitrocleite negli sportivi si è evoluto negli ultimi anni, grazie all’uso di approcci conservativi anche minimamente invasivi come le onde d’urto, il PRP e l’elettroterapia. Il successo del trattamento varia dal 70% al 90%, a seconda della gravità della condizione e dell’intervento adottato. In caso di fallimento terapeutico, la chirurgia rappresenta un’opzione valida, con buoni risultati a lungo termine. La chiave per un trattamento efficace rimane una diagnosi precoce e un approccio multidisciplinare.

Riferimenti Bibliografici
1. Haddad, F., et al. (2022). “Conservative management of biceps tendinopathy: A systematic review.” Journal of Shoulder and Elbow Surgery, 31(8), 1463-1471.
2. D’Souza, R. et al. (2023). “Platelet-rich plasma in the treatment of triceps tendinopathy in athletes.” Clinical Orthopaedics and Related Research, 481(5), 861-868.
3. McGrath, J., et al. (2021). “Efficacy of conservative treatments for lateral epicondylitis in athletes.” Sports Medicine and Arthroscopy Review, 29(3), 113-119.
4. Turner, J., et al. (2024). “Management of medial epicondylitis: Advances in non-surgical treatment strategies.” British Journal of Sports Medicine, 58(4), 234-239.
5. Kim, H., et al. (2020). “Surgical treatment of chronic tendinopathy: Long-term outcomes.” Orthopaedic Journal of Sports Medicine, 8(7), 2325967120936358.

Dott. Matteo Bartoli, Humanitas Gavezzani- Bergamo 



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