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Con grande solennità e partecipazione, la città di Gubbio ha celebrato la 36ª edizione del Premio Bandiera, un evento che si conferma anno dopo anno un simbolo dell’identità eugubina e della sua tradizione più autentica. L’atmosfera solenne della cerimonia è stata resa ancor più suggestiva dalle parole del sindaco Vittorio Fiorucci, che per la prima volta in veste di primo cittadino ha aperto ufficialmente l’evento con un discorso intenso e ricco di significato.
La serata ha visto la partecipazione di numerosi ospiti illustri, tra cui Sarah Bistocchi, recentemente nominata Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Umbria, Stefano Bianchi, vice direttore generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e diverse autorità delle forze dell’ordine, tra cui il generale Luca Corbellotti, comandante della Regione Carabinieri Umbria, e il generale di corpo d’armata Ignazio Gibilaro per la Guardia di Finanza. Presente anche la giunta comunale, insieme agli ex sindaci di Gubbio e numerose associazioni locali.
Nel corso del suo intervento, Fiorucci ha espresso la sua emozione e il profondo senso di appartenenza alla comunità eugubina, sottolineando come il Premio Bandiera rappresenti un tributo alla storia della città e a quei valori che vengono tramandati da generazioni. “Gli sbandieratori di Gubbio”, ha dichiarato il sindaco, “sono molto più che semplici interpreti di un’arte antica: sono ambasciatori della nostra cultura, capaci di trasmettere con eleganza e passione il valore della nostra comunità”.
Il sindaco Vittorio Fiorucci ha messo in evidenza lo spirito volontaristico che anima gli sbandieratori
Nel suo discorso, il sindaco ha voluto porre l’accento sullo spirito volontaristico che anima l’attività degli sbandieratori, un elemento chiave che rende questa tradizione ancora più preziosa. “Il loro impegno incarna lo spirito volontaristico che è il cuore pulsante della nostra città”, ha affermato.
Fiorucci ha poi sottolineato come, in un mondo dove le bandiere spesso rappresentano divisione, a Gubbio esse diventino invece un simbolo di unione e fratellanza, un messaggio di pace e amicizia che supera ogni confine.
Un passaggio particolarmente evocativo del suo intervento ha riguardato la presenza delle bandiere eugubine a Bruxelles, durante la mostra dedicata ai 50 anni dello stemma della Regione Umbria. “Le nostre bandiere sembravano quasi voler dire a quelle istituzionali, più grandi e imponenti: siate libere, siate armoniche come lo siamo noi”, ha raccontato Fiorucci, evidenziando il valore universale di questa tradizione eugubina.
Il riconoscimento è andato alla Guardia di Finanza e a Gian Marco Chiocci, direttore del TG1
Un momento significativo della serata è stato il riconoscimento alla Guardia di Finanza, che nel 250° anniversario dalla sua fondazione ha ricevuto un premio speciale per il costante impegno nella tutela della legalità e dell’integrità economica del Paese. Il sindaco ha ribadito il valore di questa istituzione, sottolineando il sacrificio e la professionalità con cui opera quotidianamente per il bene comune.
Altro protagonista della serata è stato Gian Marco Chiocci, direttore del Tg1, il cui legame con Gubbio è profondo e radicato. “Chiocci, eugubino di nascita e santantoniaro di cuore, è una delle voci più autorevoli del giornalismo italiano. La sua carriera è un esempio di dedizione e passione, ma anche di attaccamento alle radici”, ha dichiarato Fiorucci, sottolineando quanto sia importante celebrare coloro che portano alto il nome della città nel mondo.
A rendere ancora più speciale questa edizione del Premio Bandiera è stata la cartella d’autore realizzata dal designer Aldo Drudi, che con sensibilità artistica ha saputo interpretare l’identità degli sbandieratori in una creazione che guarda al futuro senza dimenticare il passato. Inoltre, la mostra dedicata alla storia della Guardia di Finanza, con divise storiche dal 1774 a oggi e la presenza di mezzi operativi, come un simulatore di volo a disposizione del pubblico. ha offerto un’occasione unica per ripercorrere le tappe fondamentali di un’istituzione centrale nella storia del Paese.
Fiorucci: “Le nostre bandiere continueranno a raccontare chi siamo”
Il sindaco Vittorio Fiorucci ha concluso il suo intervento invitando tutti a partecipare all’esibizione finale degli sbandieratori, in programma a Piazza Grande il giorno successivo (oggi, ndr). “Non c’è miglior modo per concludere questa celebrazione che ammirare il volteggiare delle nostre bandiere in Piazza Grande, testimoni della bellezza della nostra storia e della forza del nostro presente”.
Fiorucci ha chiuso il suo discorso con un messaggio di speranza e responsabilità rivolto alla comunità eugubina. “Continuiamo a costruire con fierezza il nostro patrimonio culturale, a trasmetterlo con passione alle future generazioni, a farne un punto di forza per la crescita della nostra comunità”, ha affermato. “Le nostre bandiere continueranno a raccontare chi siamo e a tenere vivo il legame con la nostra terra, simbolo di amicizia, pace e orgoglio”.
Con queste parole, il sindaco ha ribadito l’importanza di custodire e valorizzare le tradizioni eugubine, nella consapevolezza che esse non sono solo parte del passato, ma anche una risorsa preziosa per il futuro.
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