Il nome di Nicola Salvati, ex vicesindaco di Poggiomarino, nella lista dei 36 arrestati tra Napoli, Salerno e Caserta: è accusato di associazione a delinquere, il Pd lo sospende
Figura anche l’ex vicesindaco di Poggiomarino (Napoli) Nicola Salvati, tesoriere regionale del Partito Democratico in Campania, tra i 36 arrestati nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Salerno su una associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I carabinieri per la Tutela del Lavoro, insieme ai militari della Guardia di finanza del Comando Provinciale di Salerno, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, hanno eseguito all’alba di oggi, nelle province di Salerno, Napoli e Caserta, un’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip del tribunale di Salerno nei confronti di 36 persone. Sono indagate per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio.
Nel pomeriggio Salvati è stato sospeso : «In relazione all’inchiesta che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 31 persone, il Pd Campania comunica che il dottor Nicola Salvati, coinvolto nell’inchiesta in relazione alla sua attività professionale, ai sensi dello Statuto e del Codice etico del Pd e facendo salvo il principio di presunzione di innocenza, è stato cautelativamente sospeso dall’anagrafe degli iscritti del Pd e sollevato dal suo incarico di Tesoriere del Pd Campania». Lo afferma in una nota Antonio Misiani, commissario del Partito Democratico in Campania.
A Salvati, che è dottore commercialista e titolare assieme al padre, Giuseppe, anche lui arrestato, di uno studio professionale a Poggiomarino, viene contestata l’associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla corruzione, al falso e all’autoriciclaggio. In particolare, si legge nell’ordinanza del gip Giovanni Rossi, l’esponente del Pd, stretto collaboratore di Raffaele Nappi, considerato il promotore dell’associazione, aveva il «compito di formare o aggiustare la falsa documentazione necessaria per la presentazione e/o il buon esito delle istanze o comunque di fornire indicazioni al fine di farla correggere ai datori di lavoro direttamente interessati nonché di predisporre le false fatture di vendita e/o acquisto… strumentali all’artificioso aumento del volume di affari propedeutico alla presentazione e finalizzazione delle istanze relative ai decreti flussi ed emersione nonché all’autoriciclaggio delle somme di provenienza illecita».
Nell’ambito della stessa operazione, sempre congiuntamente tra i militari dell’Arma e gli appartenenti alle Fiamme Gialle, è stata data esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro ritenute provento dell’attività illecita. Il provvedimento è collegato a un utilizzo fraudolento della normativa disciplinata dai decreti flussi ed emersione.
Il sodalizio criminale avrebbe presentato in favore di oltre 2.000 cittadini extracomunitari, disposti anche a pagare elevate somme di denaro pur di ottenere un titolo di soggiorno in Italia, altrettante richieste fittizie di nulla osta al lavoro, avvalendosi di aziende compiacenti – o create ad hoc – e di professionisti e intermediari pubblici e privati. Coinvolti nell’inchiesta pubblici ufficiali degli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Salerno e Napoli che, in cambio di denaro, avrebbero garantito l’esito favorevole delle istanze e l’emissione dei falsi titoli d’ingresso o di soggiorno.
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