- Le bozze del decreto di riforma fiscale prevedono alcune novità per chi non paga correttamente ed entro le scadenze imposte locali come IMU e TARI.
- Si ipotizza una riduzione dei termini entro i quali è possibile per gli enti intraprendere azioni di tipo esecutivo, che passeranno secondo le previsioni da 180 a 60 giorni.
- Si parla di pignoramenti veloci, ma non solo, perché con la riforma fiscale potrebbero arrivare nuove sanatorie, il cui funzionamento sarà deciso dai Sindaci e dai Presidenti di Regione.
Proseguono i lavori per il decreto di riforma fiscale previsto dal governo attuale e viene presa in considerazione l’ipotesi di introdurre una forma di pignoramento veloce per tutti coloro che sono inadempienti in merito a tributi locali come l’IMU, l’Imposta Municipale Unica, e la TARI, la tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
In particolare, gli enti preposti potranno applicare azioni di tipo esecutivo già dopo 60 giorni dal mancato pagamento, senza attendere i 180 previsti attualmente. Si parla quindi di pignoramento sprint, che consentirebbe ai Comuni e alle Regioni di recuperare queste somme in tempi più brevi.
Ma non è tutto, perché secondo le prime indiscrezioni si prevede anche che gli enti locali potranno procedere in autonomia con la definizione di sanatorie sui tributi, per tutti coloro che intendono saldare il proprio debito entro i 60 giorni previsti. Vediamo nello specifico quali sono le proposte e cosa cambierà.
Pignoramento sprint per i tributi locali: le ipotesi
Al centro dell’attenzione del governo, intorno alla riforma fiscale prevista per quest’anno, ci sono le piccole imposte, i tributi locali, che consistono in somme che annualmente i cittadini devono versare ai Comuni, in base alla propria residenza, o alle Regioni.
Al centro dell’attenzione c’è prima di tutto l’IMU, l’imposta sulla casa prevista dalla seconda abitazione di proprietà in poi. Segue la TARI, la tassa che ogni anno viene assorbita dagli enti pubblici per il pagamento del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Ricordiamo che le stesse tasse, in determinate circostanze, devono essere pagate anche dalle imprese o dagli autonomi con partita IVA.
Oltre a queste imposte, sono coinvolti anche altri tributi locali di vario genere, che secondo le prospettive della riforma potrebbero essere recuperati più facilmente dagli enti. Si parla della possibilità di agire con operazioni esecutive già dopo 60 giorni, senza dover attendere i 180 previsti oggi.
Questa novità potrebbe garantire un migliore recupero dei debiti da parte dei Comuni e delle Regioni, ma allo stesso tempo snellire la quantità di cartelle esattoriali iscritte a ruolo che vengono cumulate dall’Agenzia delle Entrate.
Questa soluzione andrebbe anche a vantaggio della comunicazione più lineare tra i diversi enti del territorio, garantendo maggiore autonomia alle realtà locali nel recupero delle somme. Infine si ipotizza con la riforma fiscale uno sconto particolare, del 5%, per i cittadini che pagano IMU e TARI con addebito diretto sul conto corrente.
Autonomia locale per le sanatorie
Un’altra novità che potrebbe andare a vantaggio degli enti locali è la possibilità per questi ultimi di definire in autonomia eventuali sanatorie da applicare a favore del recupero dei debiti verso i contribuenti. Si tratta di tutte quelle soluzioni volte a favorire il rientro delle somme agevolando il cittadino nel pagamento.
Pensiamo ad esempio a forme specifiche di rateizzazione, condoni che prevedono l’esonero da sanzioni e interessi, agevolazioni che riguardano categorie specifiche di cittadini e così via. Al momento queste opzioni sono decise e portate avanti unicamente a livello nazionale dalle iniziative del governo.
Secondo le nuove indicazioni, potrebbero diventare responsabilità di Comuni e Regioni, che avrebbero una certa discrezionalità nell’applicazione di queste soluzioni. Sindaci e Presidenti potranno quindi stabilire specifiche forme di sanatoria che riguardino tutti i tipi di imposte locali, con la sola esclusione dell’IRAP, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive.
In questo modo, data la varietà di situazioni che si presentano nelle diverse zone del paese, gli enti locali potranno procedere in autonomia al recupero delle somme agevolando i cittadini, senza dover attendere disposizioni a livello nazionale.
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