Incentivi all’ assunzioni. Nuova Decontribuzione SUD e esoneri contributivi per giovani, donne e ZES Unica. Novità 2025

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Con la Legge di bilancio è in arrivo un nuovo esonero contributivo disciplinato dalla Legge di Bilancio 2027-2024 subentra alla Decontribuzione Sud, mentre sono confermati gli sgravi per le nuove assunzioni di giovani e donne e per la ZES Unica Mezzogiorno previsti dal Decreto Coesione.  

La manovra 2025 ha sancito definitivamente la fine dell’operatività della Decontribuzione Sud, attiva fino al 31 dicembre 2024 con riferimento ai soli contratti sottoscritti entro il 30 giugno dello scorso anno. Al suo posto si prevede una sorta di Mini Decontribuzione Sud, cioé un esonero contributivo dedicato ai lavoratori stabilmente occupati nelle regioni del Mezzogiorno con aliquote ridotte e via via decrescenti nell’orizzonte temporale 2025-2029.

A finanziare lo sgravio contributivo per il Mezzogiorno sono i fondi originariamente accantonati per la Decontribuzione Sud e liberatisi con la sua cessazione anticipata. Si tratta in totale di oltre 7,1 miliardi di euro. A questi si aggiungono  nuovi stanziamenti previsti dalla Legge di bilancio per gli incentivi alle assunzioni previsti dal DL Coesione: il bonus giovani, il bonus donne e il bonus ZES Unica Mezzogiorno.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Nuova decontribuzione sud – Partiamo dalla Mini Decontribuzione Sud, lo sgravio contributivo per i datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico, che impiegano dipendenti a tempo indeterminato nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

La Legge di Bilancio introduce, ai commi da 406 a 412 dell’articolo 1, un esonero dal versamento dei contributi previdenziali (con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL) per le micro, piccole e medie imprese (fino a 250 dipendenti), cui si aggiunge, con i commi da 413 a 421, la possibilità di accesso all’esonero contributivo anche per i datori di lavoro privati che non rientrano nella nozione di PMI, quindi anche per le grandi imprese, sempre con riferimento ai lavoratori a tempo indeterminato occupati nelle regioni del Mezzogiorno. Quest’ultimo esonero, tuttavia, richiede l’autorizzazione della Commissione europea ed è quindi sospeso fino al via libera di Bruxelles. Inoltre, si applica solo a condizione che il datore di lavoro dimostri al 31 dicembre di ogni anno un incremento occupazionale rispetto all’anno precedente dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato.

Entrambi gli esoneri contributivi Sud non si applicano:

  • agli enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione;
  • alle ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, in quanto prive dei requisiti per la trasformazione in aziende di servizi alla persona, e iscritte nel registro delle persone giuridiche;

Le risorse complessivamente stanziate ammontano a 7 miliardi e 121 milioni di euro, di cui 1.632 milioni di euro per il 2025, 1.517 milioni per il 2026, 1.513 milioni per il 2027, 1.371 milioni per il 2028, 1.007 milioni per il 2029 e in 81 milioni per il 2030.

Entro questi limiti di spesa, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, gli esoneri saranno riconosciuti:

  • per il 2025, in misura pari al 25% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 145 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2024;
  • per il 2026, in misura pari al 20% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 125 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2025;
  • per il 2027, in misura pari al 20% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 125 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2026;
  • per il 2028, in misura pari al 20% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 100 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assunto al 31 dicembre 2027;
  • per il 2029, in misura pari al 15% dei complessivi contributi previdenziali per un importo massimo di 75 euro su base mensile per 12 mensilità, per ciascun lavoratore a tempo indeterminato assnto al 31 dicembre 2028.

Sarà l’INPS a disciplinare le modalità di accesso allo sgravio, oltre ad effettuare il monitoraggio della misura comunicando trimestralmente l’andamento della spesa ai Ministeri del Lavoro e dell’Economia.

Già la manovra, tuttavia, chiarisce che non è ammesso il cumulo dello sgravio contributivo Sud con gli incentivi previsti dal decreto Coesione. Si tratta delle agevolazioni valide per le assunzioni effettuate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025 per le seguenti categorie :

Bonus giovani 2025 – Il bonus giovani consiste in un esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati che assumono giovani di età inferiore ai 35 anni e che non sono mai stati occupati a tempo indeterminato. L’agevolazione spetta per un periodo massimo di 2 anni e per un limite massimo di 500 euro mensili, con maggiorazione a 650 euro mensili per i datori di lavoro privati che assumono lavoratori under 35 in una sede o unità produttiva ubicata nelle regioni che rientrano nella ZES Unica, quindi Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

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Bonus donne 2025 – L’esenzione contributiva riguarda le assunzioni effettuate entro il 31 dicembre 2025 di donne lavoratrici svantaggiate e di donne residenti nella ZES unica del Sud Italia, a condizione che tali assunzioni comportino un incremento occupazionale netto, calcolato sulla base della differenza tra il numero dei lavoratori occupati rilevato in ciascun mese e il numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti, al netto delle diminuzioni del numero degli occupati verificatesi in società collegate, anche per interposta persona, allo stesso soggetto. Anche in questo caso si tratta di uno sgravio totale per 24 mesi, entro il limite massimo di 650 euro su base mensile. Va specificato che l’azzeramento contributivo si applica a specifiche condizioni. L’esonero è infatti riconosciuto per rapporti di lavoro a tempo indeterminato di donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi, oppure prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi se residenti nella ZES Unica o se operanti in settori caratterizzati da un tasso di disparità occupazionale di genere superiore al 25% della disparità media uomo-donna. Per il 2025 le professioni e i settori in questione sono stati recentemente individuati dal Ministero del Lavoro con specifico decreto , anche per l’applicazione degli incentivi all’assunzione di cui all’articolo 4, commi 8-11, della Legge Fornero 92/2012.

La Legge 92-2012 prevede infatti una riduzione dei contributi del 50% in caso di assunzione di donne:

  • di qualsiasi età e residenti nelle regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali europei, disoccupate da almeno sei mesi;
  • di qualsiasi età e ovunque residenti, con una professione/settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

Professioni e settori con alto tasso di disparità di genere ai fini delle assunzioni agevolate 2025 sono riportati nelle tabelle del decreto del 30 settembre 2024.

Bonus ZES Unica 2025 – L’esonero contributivo del 100% è concesso ai datori di lavoro privati che occupano fino a 10 dipendenti per ciascun lavoratore over 35 che risulti disoccupato da 24 mesi. Anche questo esonero è concesso per un periodo massimo di 2 anni nel limite di 650 euro mensili.

A cura di WST Law & Tax



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