confermato l’obiettivo di neutralità climatica per il settore auto nel 2035, con flessibilità su multe per emissioni Assinews.it

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La Commissione europea ha delineato un approccio più flessibile riguardo alle multe per le case automobilistiche che non rispetteranno i limiti di emissioni di CO2, ma ha confermato fermamente l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica per il settore auto entro il 2035. L’Europa continua a puntare su una transizione tecnologica che consenta l’adozione di soluzioni innovative, con un focus particolare sugli e-fuel (elettrocarburanti), pur senza escludere altre opzioni.

In una comunicazione ufficiale presentata ieri, Bruxelles ha sottolineato l’importanza di mantenere un approccio “neutrale dal punto di vista tecnologico”, riconoscendo agli e-fuel un ruolo chiave nell’ambito della revisione delle normative previste. Tuttavia, la comunicazione non fa riferimento ai biocarburanti, a cui l’Italia è particolarmente interessata, limitandosi a menzionare la “produzione e distribuzione di carburanti per trasporti rinnovabili e a basse emissioni di carbonio”, senza entrare nei dettagli.

La questione delle multe per i produttori di auto che non riusciranno a rispettare i limiti di emissione fissati per quest’anno (che potrebbero comportare sanzioni tra i 15 e i 16 miliardi di euro, secondo l’ACEA) resta ancora aperta. Non ci sono novità concrete riguardo alla proposta della Commissione su questo fronte, ma si è avviato un dialogo con il settore automobilistico per affrontare tutta la questione regolamentare e strategica. Bruxelles ha indicato che verranno esplorate soluzioni immediate per tutelare la capacità di investimento del settore, valutando possibili flessibilità che consentano al comparto di rimanere competitivo, senza compromettere gli ambiziosi obiettivi del 2025.

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Parallelamente, la Commissione europea ha ribadito che, nonostante la flessibilità sulle multe, l’Unione non intende rallentare la transizione verso l’elettrico. Il dialogo che prenderà avvio domani affronterà temi cruciali, tra cui l’innovazione, la leadership tecnologica, la sicurezza dell’approvvigionamento e la creazione di infrastrutture di ricarica. Bruxelles ha reso chiaro che la spinta verso la decarbonizzazione del settore automobilistico non subisce battute d’arresto, poiché gli standard CO2 sono visti come uno strumento per fornire certezze a lungo termine e per canalizzare gli investimenti necessari a raggiungere gli obiettivi climatici.

In risposta alle recenti dichiarazioni del presidente americano Donald Trump, che ha annunciato la sospensione del Green Deal e degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche, la Commissione europea ha voluto sottolineare che la strategia dell’Unione Europea rimane indirizzata alla promozione di veicoli elettrici e alla sostenibilità del settore automobilistico, senza cedere a retromarce.

In sintesi, mentre l’Europa conferma l’ambizione di raggiungere la neutralità climatica entro il 2035, con l’elettrico come protagonista, non mancheranno margini di flessibilità per il settore automobilistico, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle sanzioni legate alle emissioni di CO2. L’obiettivo resta quello di incentivare l’innovazione, tutelando al contempo la competitività delle aziende europee nel panorama globale.

Gli effetti sulle assicurazioni

L’evoluzione normativa e tecnologica legata alla decarbonizzazione del settore automobilistico avrà un impatto significativo anche sul settore delle assicurazioni. Con il crescente aumento dei veicoli elettrici e l’introduzione di carburanti alternativi come gli e-fuel, le dovranno adattare le proprie offerte in modo da rispondere a nuovi rischi e necessità specifiche.

In particolare, la crescente diffusione dei veicoli elettrici potrebbe comportare un ridimensionamento dei rischi legati ai motori a combustione interna, ma allo stesso tempo andrà a introdurre nuove sfide in termini di copertura per danni alle batterie e agli impianti di ricarica. Inoltre, l’aumento della domanda di infrastrutture di ricarica potrebbe creare rischi di responsabilità legati a guasti o incidenti durante la fase di ricarica.

Le assicurazioni potrebbero essere chiamate a rivedere anche le proprie politiche di pricing, adattandosi alla transizione verso una mobilità più sostenibile. Le flessibilità previste dalla Commissione europea potrebbero, infatti, avere un impatto anche sulla stabilità e sulle proiezioni economiche del settore automobilistico, influenzando indirettamente i premi assicurativi e la gestione del rischio. L’incertezza legata alle modifiche normative e alle nuove tecnologie porterà le compagnie a rivedere costantemente le proprie strategie per restare competitive e allineate con i cambiamenti del mercato.



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