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L’amministrazione Trump sta valutando l’invio di 24mila fucili d’assalto a Israele, che erano stati trattenuti presso il Dipartimento di Stato americano su ordine dell’allora segretario Antony Blinken. Lo riporta il New York Times, citando un funzionario statunitense. Blinken aveva chiesto al suo ministero di non procedere con l’adempimento della richiesta di Israele dopo che i parlamentari democratici Usa avevano sollevato preoccupazioni sul fatto che i fucili potessero finire nelle mani di milizie di coloni o che gli ufficiali di polizia israeliani li avrebbero potuti utilizzare in atti di violenza ingiustificata contro i palestinesi in Cisgiordania.
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L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LE COSE DA SAPERE
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\”Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto\”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un \”cantiere di demolizione\” e affermando che la mossa potrebbe essere \”temporanea o a lungo termine\”. IL PIANO
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Hamas ha rilasciato una dichiarazione sui combattimenti in corso in Cisgiordania: \”L’occupazione è disperata nel tentativo di fermare la crescente ondata di resistenza nella Cisgiordania occupata. Piangiamo i martiri di Qabatiya e Jenin e affermiamo che l’ondata di resistenza nella Cisgiordania occupata non si fermera’. Tutti i tentativi dell’occupazione di imporre il piano di annessione e di sfollamento falliranno. Chiediamo di proseguire la mobilitazione e di intensificare lo scontro contro l’occupazione e i suoi coloni\”.
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Cinque persone, tra cui un adolescente, sono morte oggi in diversi attacchi israeliani in Cisgiordania, dove Israele sta attualmente conducendo un’operazione militare su larga scala. Lo riferisce il ministero della Sanità palestinese. \”Questa sera, il corpo del martire Ahmad Abdel Halim al-Saadi, di 16 anni, è arrivato all’ospedale al-Razi, insieme ad altri due feriti in condizioni critiche, a seguito di un attacco israeliano sul quartiere orientale di Jenin\”, si legge in un comunicato. L’adolescente e i due feriti \”sono stati colpiti da un drone mentre si trovavano in strada\”, ha dichiarato il governatore di Jenin Kamal Abu al-Roub. \”Due giovani\” sono morti in un altro attacco avvenuto poche ore dopo contro un’auto a Qabatiya, 5 chilometri a sud di Jenin. Altri due sono stati colpiti mentre erano in moto e non sono sopravvissuti. In una breve dichiarazione, l’esercito israeliano ha annunciato un attacco aereo contro \”un veicolo che trasportava terroristi nell’area di Qabatiya\”. Contattato in precedenza dall’Afp, l’esercito ha dichiarato di aver colpito \”terroristi armati nella regione di Jenin\”. Le forze israeliane hanno lanciato un’operazione chiamata ‘Muro di ferro’ a Jenin il 21 gennaio, due giorni dopo l’inizio della tregua nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas. Secondo i dati palestinesi, l’operazione ha già causato circa 25 vittime.
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I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di guerra. LE IMMAGINI
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Le sconvolgenti immagini della Moschea di Al-Hassan e della Grande Moschea di Gaza, a Gaza city, prima e dopo la guerra. GUARDA IL VIDEO
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Nella sua prima visita all’estero dopo l’insediamento, il Presidente siriano di transizione, Ahmed al-Sharaa (Al Jolani), si rechera’ domani in Arabia Saudita, secondo quanto riportato da fonti di Al Arabiya. Giovedi’ scorso il Re saudita, Salman bin Abdulaziz, e il principe ereditario, Mohammed bin Salman, si erano congratulati con Ahmed al-Sharaa per aver assunto l’incarico di Presidente siriano di transizione. Il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan, aveva visitato la Siria la scorsa settimana e incontrato Al-Sharaa, sottolineando la disponibilità di Riad a sostenere l’ascesa della Siria. Faisal bin Farhan aveva aggiunto: \”Siamo impegnati nel dialogo con i Paesi interessati per revocare le sanzioni alla Siria\”.
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Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha detto al suo omologo thailandese, Maris Sangiampongsa, che \”finché Hamas rimarrà al potere a Gaza, non ci sarà stabilità in tutto il Medio Oriente\”.
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Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e l’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, hanno concordato, in un colloquio avvenuto questa sera, di incontrarsi a Washington lunedi’ per avviare i colloqui sulla seconda fase dell’accordo di rilascio degli ostaggi con Hamas. Lunedì sarà il 16° giorno della prima fase del cessate il fuoco e dell’accordo sugli ostaggi e la data in cui dovrebbero iniziare le discussioni sulla seconda fase. Secondo quanto affermato dall’ufficio di Netanyahu, Witkoff parlerà questa settimana anche con il primo ministro del Qatar e con alti funzionari egiziani, dopodiché lui e Netanyahu discuteranno su quando saranno inviate le delegazioni per avviare ulteriori colloqui sul passaggio alla seconda fase dell’accordo.
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Sono state rilasciate quattro soldatesse israeliane in ostaggio a Gaza. Come confermato dalle Brigate Al Qassam, l’ala armata di Hamas, il rilascio è parte dell’accordo di cessate il fuoco nell’enclave. Si tratta di Liri Albag, 19 anni, Karina Ariev, Daniella Gilboa e Naama Levy, tutte 20enni. La quinta, Agam Berger, rimasta nella Striscia di Gaza, non verrà rilasciata per il momento. Ecco chi sono le soldatesse. CHI SONO
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu inizierà i colloqui sulla seconda fase del cessate il fuoco a Gaza lunedì durante la sua visita a Washington. Lo ha reso noto il suo ufficio in un comunicato.
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Il premier \”ha parlato questa sera con l’inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff. I due hanno concordato che i negoziati sulla seconda fase dell’accordo sugli ostaggi inizieranno quando si incontreranno a Washington lunedì prossimo\”, si legge.
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Il Capo di Stato Maggiore uscente dell’Idf, Herzi Halevi, si è congratulato con Eyal Zamir, l’uomo scelto dal premier Benjamin Netanyahu e dal ministro della Difesa, Israel Katz, per sostituirlo. Lo rende noto il Times of Israel.
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“Conosco Eyal da molti anni e sono sicuro che saprà guidare l’Idf di fronte alle sfide previste e gli auguro un grande successo – ha dichiarato Halevi in un comunicato – Nelle prossime settimane completeremo un passaggio di consegne professionale e di alta qualità”.
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Il ministero della Sanità dell’Autorità Palestinese riferisce di due morti nell’attacco di un drone dell’Idf nella città cisgiordana di Jenin e di altri due morti in un attacco di un drone a Qabatiya. In entrambi gli attacchi, l’Idf sostiene di aver preso di mira agenti terroristici
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L’apertura del valico è stata alle 7 ora locale, quando i gazawi hanno potuto iniziare il proprio esodo solo a piedi. I veicoli si sono potuti spostare verso nord dopo un’ispezione a partire dalle 9 ora locale, le 8 in Italia. \”Chi è arrivato ci dice che manca l’acqua, l’elettricità, il cibo, le medicine. Le strade non esistono più e quindi mancano i punti di riferimento\”, racconta un palestinese. \”Il ritorno degli sfollati è una vittoria per il nostro popolo\”, ha affermato Hamas. LE IMMAGINI
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Il maggior generale Eyal Zamir, direttore generale del Ministero della Difesa, è stato nominato dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dal ministro della Difesa Israel Katz prossimo capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, lo scrive il Times of Israel. Zamir, 59 anni, era stato considerato il candidato favorito per sostituire il capo di stato maggiore delle IDF, il tenente generale Herzi Halevi, che si è dimesso a causa della sua responsabilita’ per i fallimenti che hanno portato all’attacco del gruppo terroristico Hamas del 7 ottobre 2023. Per legge, i candidati per il capo dello staff dell’IDF, così come per altre posizioni di alto livello come commissario di polizia e governatore della Banca d’Israele, devono essere esaminati dal Senior Appointments Advisory Committee. Dopodiché, un candidato viene confermato in una votazione del gabinetto. Zamir diventerà il 24 capo di stato maggiore delle IDF, sostituendo Halevi, che si dimettera’ il 6 marzo.
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Eyal Zamir, direttore generale del Ministero della Difesa israeliano, è stato nominato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu e dal Ministro della Difesa Israel Katz come nuovo Capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa Israeliane. Lo riporta il Times of Israel.
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Zamir, 59 anni, era considerato il candidato favorito per sostituire Herzi Halevi, che si è dimesso prendendosi la responsabilità per i fallimenti che hanno portato all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
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Per legge, i candidati a capo dello Stato Maggiore dell’Idf, così come per altre posizioni di alto livello come il commissario di polizia e il governatore della Banca d’Israele, devono essere esaminati dal Comitato consultivo per le nomine di alto livello. Dopodiché, il candidato viene confermato con un voto di gabinetto. Zamir diventerà così il 24° capo di stato maggiore dell’Idf dopo l’addio di Halevi, che si dimetterà il 6 marzo.
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L’Idf ha reso noto di aver effettuato un attacco con un drone nella città cisgiordana di Qabatiya, vicino a Jenin. Lo riporta il Times of Israel. L’attacco ha preso di mira un’auto con a bordo diversi agenti terroristici, ha dichiarato l’esercito, aggiungendo che ulteriori dettagli saranno forniti in seguito. Il raid fa parte di un’importante operazione antiterrorismo nel nord della Cisgiordania.
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Per tre ostaggi civili israeliani si sono conclusi oggi 484 interminabili giorni di prigionia nelle mani dei terroristi a Gaza. Yarden Bibas e Ofer Calderon sono stati liberati per primi, poi è stata la volta di Keith Siegel. In cambio sono stati scarcerati 183 detenuti palestinesi, tra cui 72 prigionieri di sicurezza, 14 dei quali stavano scontando l’ergastolo. Yarden Bibas è il padre dei due fratellini, Kfir e Ariel, i più piccoli tra gli ostaggi: le loro condizioni sono ancora sconosciute.
L’amministrazione Trump sta valutando l’invio di 24mila fucili d’assalto a Israele, che erano stati trattenuti presso il Dipartimento di Stato americano su ordine dell’allora segretario Antony Blinken. Lo riporta il New York Times, citando un funzionario statunitense. Blinken aveva chiesto al suo ministero di non procedere con l’adempimento della richiesta di Israele dopo che i parlamentari democratici Usa avevano sollevato preoccupazioni sul fatto che i fucili potessero finire nelle mani di milizie di coloni o che gli ufficiali di polizia israeliani li avrebbero potuti utilizzare in atti di violenza ingiustificata contro i palestinesi in Cisgiordania.
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La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata
L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LE COSE DA SAPERE
Medio Oriente, idea di Trump per “ripulire” Gaza: palestinesi in Egitto e Giordania
“Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un “cantiere di demolizione” e affermando che la mossa potrebbe essere “temporanea o a lungo termine”. IL PIANO
Hamas, cresce la resistenza nella Cisgiordania occupata
Hamas ha rilasciato una dichiarazione sui combattimenti in corso in Cisgiordania: “L’occupazione è disperata nel tentativo di fermare la crescente ondata di resistenza nella Cisgiordania occupata. Piangiamo i martiri di Qabatiya e Jenin e affermiamo che l’ondata di resistenza nella Cisgiordania occupata non si fermera’. Tutti i tentativi dell’occupazione di imporre il piano di annessione e di sfollamento falliranno. Chiediamo di proseguire la mobilitazione e di intensificare lo scontro contro l’occupazione e i suoi coloni”.
Ministero Sanità, 5 morti in raid israeliani in Cisgiordania
Cinque persone, tra cui un adolescente, sono morte oggi in diversi attacchi israeliani in Cisgiordania, dove Israele sta attualmente conducendo un’operazione militare su larga scala. Lo riferisce il ministero della Sanità palestinese. “Questa sera, il corpo del martire Ahmad Abdel Halim al-Saadi, di 16 anni, è arrivato all’ospedale al-Razi, insieme ad altri due feriti in condizioni critiche, a seguito di un attacco israeliano sul quartiere orientale di Jenin”, si legge in un comunicato. L’adolescente e i due feriti “sono stati colpiti da un drone mentre si trovavano in strada”, ha dichiarato il governatore di Jenin Kamal Abu al-Roub. “Due giovani” sono morti in un altro attacco avvenuto poche ore dopo contro un’auto a Qabatiya, 5 chilometri a sud di Jenin. Altri due sono stati colpiti mentre erano in moto e non sono sopravvissuti. In una breve dichiarazione, l’esercito israeliano ha annunciato un attacco aereo contro “un veicolo che trasportava terroristi nell’area di Qabatiya”. Contattato in precedenza dall’Afp, l’esercito ha dichiarato di aver colpito “terroristi armati nella regione di Jenin”. Le forze israeliane hanno lanciato un’operazione chiamata ‘Muro di ferro’ a Jenin il 21 gennaio, due giorni dopo l’inizio della tregua nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas. Secondo i dati palestinesi, l’operazione ha già causato circa 25 vittime.
Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza. FOTO
I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di guerra. LE IMMAGINI
Gaza, le moschee riprese dal drone prima e dopo la guerra
Le sconvolgenti immagini della Moschea di Al-Hassan e della Grande Moschea di Gaza, a Gaza city, prima e dopo la guerra. GUARDA IL VIDEO
Domani Al Jolani in Arabia Saudita
Nella sua prima visita all’estero dopo l’insediamento, il Presidente siriano di transizione, Ahmed al-Sharaa (Al Jolani), si rechera’ domani in Arabia Saudita, secondo quanto riportato da fonti di Al Arabiya. Giovedi’ scorso il Re saudita, Salman bin Abdulaziz, e il principe ereditario, Mohammed bin Salman, si erano congratulati con Ahmed al-Sharaa per aver assunto l’incarico di Presidente siriano di transizione. Il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan, aveva visitato la Siria la scorsa settimana e incontrato Al-Sharaa, sottolineando la disponibilità di Riad a sostenere l’ascesa della Siria. Faisal bin Farhan aveva aggiunto: “Siamo impegnati nel dialogo con i Paesi interessati per revocare le sanzioni alla Siria”.
Sa’ar a Thailandia, con Hamas al potere regione instabile
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha detto al suo omologo thailandese, Maris Sangiampongsa, che “finché Hamas rimarrà al potere a Gaza, non ci sarà stabilità in tutto il Medio Oriente”.
Lunedì incontro Netanyahu-Witkoff sulla seconda fase del”accordo
Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e l’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, hanno concordato, in un colloquio avvenuto questa sera, di incontrarsi a Washington lunedi’ per avviare i colloqui sulla seconda fase dell’accordo di rilascio degli ostaggi con Hamas. Lunedì sarà il 16° giorno della prima fase del cessate il fuoco e dell’accordo sugli ostaggi e la data in cui dovrebbero iniziare le discussioni sulla seconda fase. Secondo quanto affermato dall’ufficio di Netanyahu, Witkoff parlerà questa settimana anche con il primo ministro del Qatar e con alti funzionari egiziani, dopodiché lui e Netanyahu discuteranno su quando saranno inviate le delegazioni per avviare ulteriori colloqui sul passaggio alla seconda fase dell’accordo.
Medioriente, chi sono le quattro soldatesse israeliane rilasciate
Sono state rilasciate quattro soldatesse israeliane in ostaggio a Gaza. Come confermato dalle Brigate Al Qassam, l’ala armata di Hamas, il rilascio è parte dell’accordo di cessate il fuoco nell’enclave. Si tratta di Liri Albag, 19 anni, Karina Ariev, Daniella Gilboa e Naama Levy, tutte 20enni. La quinta, Agam Berger, rimasta nella Striscia di Gaza, non verrà rilasciata per il momento. Ecco chi sono le soldatesse. CHI SONO
Medioriente, rilasciati ostaggi Bibas, Calderon e Siegel
Netanyahu: “Al via lunedì a Washington colloqui su seconda fase a Gaza”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu inizierà i colloqui sulla seconda fase del cessate il fuoco a Gaza lunedì durante la sua visita a Washington. Lo ha reso noto il suo ufficio in un comunicato.
Il premier “ha parlato questa sera con l’inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff. I due hanno concordato che i negoziati sulla seconda fase dell’accordo sugli ostaggi inizieranno quando si incontreranno a Washington lunedì prossimo”, si legge.
Halevi: “Conosco Zamir e sono certo saprà guidare Idf verso grandi successi”
Il Capo di Stato Maggiore uscente dell’Idf, Herzi Halevi, si è congratulato con Eyal Zamir, l’uomo scelto dal premier Benjamin Netanyahu e dal ministro della Difesa, Israel Katz, per sostituirlo. Lo rende noto il Times of Israel.
“Conosco Eyal da molti anni e sono sicuro che saprà guidare l’Idf di fronte alle sfide previste e gli auguro un grande successo – ha dichiarato Halevi in un comunicato – Nelle prossime settimane completeremo un passaggio di consegne professionale e di alta qualità”.
Autorità palestinese: “4 morti in raid israeliani in Cisgiordania”
Il ministero della Sanità dell’Autorità Palestinese riferisce di due morti nell’attacco di un drone dell’Idf nella città cisgiordana di Jenin e di altri due morti in un attacco di un drone a Qabatiya. In entrambi gli attacchi, l’Idf sostiene di aver preso di mira agenti terroristici
Gaza, migliaia di palestinesi sfollati tornano nel nord della Striscia. FOTO
L’apertura del valico è stata alle 7 ora locale, quando i gazawi hanno potuto iniziare il proprio esodo solo a piedi. I veicoli si sono potuti spostare verso nord dopo un’ispezione a partire dalle 9 ora locale, le 8 in Italia. “Chi è arrivato ci dice che manca l’acqua, l’elettricità, il cibo, le medicine. Le strade non esistono più e quindi mancano i punti di riferimento”, racconta un palestinese. “Il ritorno degli sfollati è una vittoria per il nostro popolo”, ha affermato Hamas. LE IMMAGINI
Generale Zamir nuovo capo di stato maggiore Idf
Il maggior generale Eyal Zamir, direttore generale del Ministero della Difesa, è stato nominato dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dal ministro della Difesa Israel Katz prossimo capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane, lo scrive il Times of Israel. Zamir, 59 anni, era stato considerato il candidato favorito per sostituire il capo di stato maggiore delle IDF, il tenente generale Herzi Halevi, che si è dimesso a causa della sua responsabilita’ per i fallimenti che hanno portato all’attacco del gruppo terroristico Hamas del 7 ottobre 2023. Per legge, i candidati per il capo dello staff dell’IDF, così come per altre posizioni di alto livello come commissario di polizia e governatore della Banca d’Israele, devono essere esaminati dal Senior Appointments Advisory Committee. Dopodiché, un candidato viene confermato in una votazione del gabinetto. Zamir diventerà il 24 capo di stato maggiore delle IDF, sostituendo Halevi, che si dimettera’ il 6 marzo.
Netanyahu nomina Eyal Zamir nuovo capo Idf dopo dimissioni Halevi
Eyal Zamir, direttore generale del Ministero della Difesa israeliano, è stato nominato dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu e dal Ministro della Difesa Israel Katz come nuovo Capo di Stato Maggiore delle Forze di Difesa Israeliane. Lo riporta il Times of Israel.
Zamir, 59 anni, era considerato il candidato favorito per sostituire Herzi Halevi, che si è dimesso prendendosi la responsabilità per i fallimenti che hanno portato all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
Per legge, i candidati a capo dello Stato Maggiore dell’Idf, così come per altre posizioni di alto livello come il commissario di polizia e il governatore della Banca d’Israele, devono essere esaminati dal Comitato consultivo per le nomine di alto livello. Dopodiché, il candidato viene confermato con un voto di gabinetto. Zamir diventerà così il 24° capo di stato maggiore dell’Idf dopo l’addio di Halevi, che si dimetterà il 6 marzo.
Idf: “Raid drone contro auto con a bordo sospetti terroristi in Cisgiordania”
L’Idf ha reso noto di aver effettuato un attacco con un drone nella città cisgiordana di Qabatiya, vicino a Jenin. Lo riporta il Times of Israel. L’attacco ha preso di mira un’auto con a bordo diversi agenti terroristici, ha dichiarato l’esercito, aggiungendo che ulteriori dettagli saranno forniti in seguito. Il raid fa parte di un’importante operazione antiterrorismo nel nord della Cisgiordania.
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