Termovalorizzatore in Valbormida, il M5S: “Non è un’opportunità ma un ricatto: serve una strategia sostenibile” – Savonanews.it

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Si a una reindustrializzazione “verde e moderna, che tenga conto delle reali necessità di chi vive e lavora in Val Bormida”, no a “un nuovo scempio travestito da opportunità” come un eventuale termovalorizzatore.

E’ il MoVimento 5 Stelle della provincia di Savona a entrare a gamba tesa sull’argomento, dopo le dichiarazioni del presidente Bucci delle scorse settimane che avevano paventato tale ipotesi e il dibattito locale accesosi negli ultimi giorni.

Lo fa con una nota della coordinatrice Stefania Scarone, dove viene messa anzitutto in discussione la metodologia del proporre alcune soluzioni al territorio: «Ogni volta che si parla di strategie per il futuro della Val Bormida, puntualmente spunta la solita retorica: non bisogna dire troppi “NO”, non bisogna avere “paure ingiustificate”, non bisogna lasciarsi trascinare dal “fondamentalismo ambientalista”. Un copione già visto, usato da chi vuole imporre un impianto di incenerimento senza affrontare il vero problema: il fallimento di una politica che continua a proporre soluzioni vecchie, ignorando ciò che chiede l’Europa e ciò che serve realmente ai cittadini».

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«La verità – commenta Scarone – è che chi propone un termovalorizzatore in provincia di Savona non sta offrendo un’opportunità, ma un ricatto. Promettono sconti sulla TARI, qualche miglioria infrastrutturale, forse persino il teleriscaldamento. Ma a che prezzo? A quello di trasformare la Val Bormida in un polo di incenerimento rifiuti, condannandola a un modello industriale superato e impattante».

«Non è ambientalismo ideologico, ma semplice rispetto delle direttive europee. L’Unione Europea ha stabilito che la termovalorizzazione è una soluzione di ultima istanza, da usare solo quando tutte le altre alternative sono esaurite. La priorità deve essere la riduzione dei rifiuti e il loro riciclo, non la loro combustione – continua la coordinatrice dei pentastellati – Chi oggi cerca di vendere l’inceneritore come una tecnologia moderna e sicura, dimentica (o finge di dimenticare) alcuni punti fondamentali: Gli inceneritori non ricevono più finanziamenti europei, il PNRR non li include tra le soluzioni sostenibili perché danneggiano l’ambiente; la Commissione UE ha invitato gli Stati membri a ridurre la dipendenza dagli inceneritori, fino a valutare una moratoria per i nuovi impianti e lo smantellamento di quelli più vecchi e meno efficienti; gli impianti di incenerimento emettono più CO₂ di una centrale a gas, contribuendo al cambiamento climatico».

«Se l’Europa sta andando in un’altra direzione, perché in Liguria si continua a puntare su impianti superati? Per chi si fa davvero questa battaglia? Per i cittadini o per chi vuole fare affari con i rifiuti?» è quindi la domanda che si pone Scarone, lanciando poi un appello: «La Val Bormida merita una vera strategia di sviluppo. Il nostro territorio ha bisogno di scelte coraggiose, non di compensazioni economiche per accettare impianti impattanti. Più che “contratti per il territorio” costruiti sulla svendita dell’ambiente, servono investimenti per una reindustrializzazione moderna e verde, che punti su: impianti di riciclo avanzato, perché il rifiuto è una risorsa, non un combustibile da bruciare; comunità energetiche rinnovabili, per abbassare le bollette senza compromettere l’ambiente; bonifiche e rigenerazione industriale, per dare un nuovo futuro alle aree dismesse senza nuovi impatti ambientali; trasporto ferroviario potenziato, per migliorare la qualità della vita e ridurre l’inquinamento».

«I cittadini della Val Bormida hanno già pagato un prezzo altissimo per gli errori del passato. Oggi non possiamo accettare un nuovo scempio travestito da opportunità – ammonisce – Chi vuole un inceneritore in provincia di Savona si prenda la responsabilità di dire chiaramente a chi giova questa scelta, perché di certo non aiuta la transizione ecologica né porta benefici ai cittadini».

«Il Movimento 5S è favorevole a una reindustrializzazione verde e moderna, che tenga conto delle reali necessità di chi vive e lavora in Val Bormida. Siamo e saremo al fianco delle comunità valbormidesi per difendere il territorio da speculazioni affaristiche, garantendo sviluppo e benessere senza compromettere la salute e l’ambiente» chiosa la coordinatrice del M5S savonese.





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