Versione export per gli azzurri, che vengono da 5 vittorie di fila fuori casa. Da dicembre Conte ha aumentato i giri del motore
Chiamatelo pure Napoli export, oltre che express. La locomotiva azzurra non conosce ostacoli da sette partite: sette vittorie consecutive che hanno dato un’altra fisionomia alla classifica, rendendo il primato di Conte e i suoi ragazzi una minaccia al campionato, più che una striscia positiva. E in trasferta il nuovo Napoli fa ancora più paura, perché – paradossalmente – lontano dal Maradona gli azzurri hanno mostrato la loro faccia migliore, hanno ottenuto i successi più significativi e hanno presentato le più importanti novità tecniche partita dopo partita, fino a diventare l’armata di adesso. Fuori casa il Napoli mantiene il primo posto in classifica con 26 punti, ma alla pari con l’Inter, che ha anche una partita da recuperare a Firenze. Però è un fatto oggettivo: dove l’ambiente è più ostile, dove c’è da mettere l’elmetto e tuffarsi nella battaglia, gli azzurri raddoppiano le energie e passano sopra a tutti, senza paura. Segno di personalità e di mentalità vincente, di una solidità impressionante ritrovata. E della mano straordinaria dell’allenatore. Sì, quando il gioco si fa duro, Antonio Conte riesce sempre a fare la differenza. E il Napoli adesso è il riflesso del suo allenatore.
Il guerriero Scott
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Il volto del Napoli in trasferta ha tratti somatici britannici, carnagione chiara, occhi di ghiaccio. Ma sa emozionare ed emozionarsi. Scott McTominay è stato rapito dalla bellezza di Napoli e dal calore dei suoi tifosi, però il meglio lo ha fatto vedere lontano dalla Campania e anche i momenti chiave di questa sua avventura italiana sono arrivati in trasferta, oltre a 4 gol su 5. Esordio a Cagliari, nel roboante 4-0 sull’isola. E prima da titolare a Torino, in casa della Juve, nel giorno in cui è nato il 4-3-3 contiano. Per il primo gol in trasferta, Scott ha aspettato la serata di Gala di San Siro, sbloccando il match – poi pareggiato – con i campioni d’Italia dell’Inter. Poi è stato decisivo contro il Toro (1-0), pungente a Firenze (suo il 3-0 finale) e devastante a Bergamo, con la rete del primo ribaltone in chiusura di primo tempo. Scott è l’anima guerriera del Napoli, uno dei nuovi leader: muscoli, centimetri ed esperienza al servizio dei compagni, in difesa della maglia. E di una squadra che viaggia a marce altissime.
La svolta
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Da dicembre in poi, il Napoli formato trasferta ha totalmente cambiato marcia, infilando una striscia di cinque vittorie consecutive. E ogni partita è stata una piccola svolta, oltre che una piccola scossa per la classifica. A Torino, il Napoli ha cominciato a cambiare modo di attaccare, di aggredire la partita, di gestirla da grande squadra. Ha rischiato nei primi minuti, ma poi è stato sempre in controllo, sciupando anche tanto e sbattendo spesso contro un super Milinkovic. Negli annali resterà la partita dell’ultimo assist napoletano di Khvicha Kvaratskhelia, ma per gli analisti, sarà la gara in cui il Napoli ha iniziato a spostare i terzini in mezzo al campo, per liberare le mezzali e non lasciare più Lukaku a combattere da solo contro il muro nemico. Dopo Torino c’è Udine, e qui siamo alla svolta totale: l’infortunio di Kvara tiene in ansia l’ambiente, ma in Friuli prende il volo David Neres: l’autorete provocata dopo l’ennesima discesa in solitaria palla al piede a saltare gli avversari segna il definitivo addio alla Kvara-dipendenza. David fa giocare meglio la squadra, strappa senza sosta, aiuta, sfrutta l’ampiezza. Un terremoto tecnico-tattico, che ha reso il Napoli finalmente imprevedibile.
L’exploit di Neres
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Neres ha incantato anche a Genova, ma il meglio lo aveva conservato per Fiorentina e Atalanta, due dirette avversarie per l’alta classifica. David ha dominato le sfide, facendo innamorare i napoletani e aiutando le vedove di Kvara a guardare oltre l’addio dell’eroe dell’ultimo scudetto. Neres è un furetto immarcabile, che disegna magie col mancino, che crea superiorità sulla trequarti e produce assist in continuazione. La Roma è avvisata, il Napoli export non vuole fermarsi.
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