Le mostre d’arte e i musei gratis a Firenze da non perdere a febbraio

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Domenica 2 febbraio, come ogni prima domenica del mese, ritorna l’apertura gratuita dei Musei statali a Firenze e in Toscana per l’evento Domenica al Museo. Un’occasione eccezionale per ammirare i tantissimi capolavori esistenti in città e in tutta la regione e visitare i musei e i parchi archeologici statali. Anche le mostre che la città offre questo mese sono interessanti e diversificate.

 

Impressionisti in Normandia al Museo degli Innocenti

È possibile visitare, fino al 4 maggio  al Museo degli Innocenti, la mostra “Impressionisti in Normandia” che si apre con un prestito eccezionale proveniente dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma: le Ninfee rosa di Claude Monet. Accanto alle Ninfee, oltre 70 opere raccontano la corrente impressionista fin dai suoi esordi così strettamente legati alla Normandia, terra che – per i suoi paesaggi, per la luce e i suoi colori – divenne un punto di riferimento per numerosi artisti, un vero laboratorio in cui sperimentare le suggestioni e le forme di una nuova pittura. Pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet – in mostra insieme a molti altri – colsero l’immediatezza e la vitalità del paesaggio normanno, imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti di quel palcoscenico di rara bellezza che divenne, non a caso, la culla dell’Impressionismo.

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Giorgio Vasari

Nella cornice di palazzo Vecchio, fino al 9 marzo, va in scena la mostra “La Sala Grande. Giorgio Vasari per Cosimo I de’ Medici”, che celebra la grandezza storica e artistica della Sala Grande nell’anno dell’anniversario della morte di Cosimo I de’ Medici e Giorgio Vasari. L’esposizione, allestita nella Sala Grande, oggi meglio conosciuta come Salone dei Cinquecento, racconta il processo di rinnovamento della sala, tramite lettere, disegni preparatori e testimonianze uniche. Inoltre all’interno dell’allestimento saranno presenti opere di artigianato artistico del maestro Paolo Penko e una produzione video di Art Media Studio che accosta le opere esposte agli affreschi della sala.

 

AN/ARCHIVE EVENT TWO: blue r/evolution al Manifattura Campus di Polimoda (fino al 15 febbraio)

Ultimi giorni per l’innovativa mostra che esplora l’evoluzione culturale, sociale e antropologica del denim e del colore blu. Aperta al pubblico fino al 15 febbraio presso il Manifattura Campus di Polimoda, questa edizione indaga il potere trasformativo del workwear e del denim, intrecciando memoria storica, innovazione artistica e visione futura. Il blu indaco, più di un semplice colore, possiede un profondo significato simbolico e culturale. blue r/evolution è più di una mostra, un dialogo culturale. Combinando archivi storici, installazioni artistiche, fotografie e capi d’abbigliamento, l’evento invita il pubblico a riflettere sulla relazione tra abbigliamento, identità personale e trasformazioni sociali del nostro tempo. 

 

Retroscena. Storie di resistenza e dissidenza nella collezione della ragione al Museo del Novecento (fino al 2 aprile)

A circa ottanta anni di distanza dalla lotta di liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, il Museo Novecento si interroga sulla presenza, nella Collezione Alberto Della Ragione, di testimonianze riguardanti il rapporto tra gli artisti e le vicende storiche a cui parteciparono tra gli anni venti e quaranta del novecento. Fulcro dell’esposizione sono le opere di maestri che hanno vissuto, subito o contrastato le politiche del fascismo, attraversando i giorni oscuri e terribili della guerra e delle leggi razziali, quelle della persecuzione culturale, infine della guerra civile. Artisti che sono stati amati da Della Ragione, sensibile collezionista di un’arte compromessa con le avventure dell’esistenza, con il dolore e il male di vivere, trascinata nei moti di resistenza e ribellione al più oscuro destino dell’uomo e delle società. Alcuni di loro, Mario Mafai, Antonietta Raphaël, Renato Guttuso, furono perfino ospitati nella villa dell’ingegnere nei pressi di Genova per fuggire dalle persecuzioni del regime. Le opere selezionate consentono non solo di indagare le scelte compiute dall’ingegnere navale, che con molti degli artisti qui esposti ha instaurato intense relazioni umane oltre che professionali, ma anche di interrogarsi sul lavoro di questi protagonisti dell’arte italiana in una delle stagioni più buie della nostra storia recente.



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