Il compleanno di Andrea Purgatori diventa l’occasione per riflettere sulla situazione della stampa e della democrazia

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“Oggi ricordiamo il giornalista Andrea Purgatori, ma ricordiamo soprattutto il suo lavoro, la sua voglia di verità, di approfondire e di capire.” Matteo Lepore sindaco di Bologna, ha aperto i lavori del convegno “Buon compleanno Andrea. Come sta la stampa? ” organizzato in occasione del compleanno di Andrea Purgatori, dall’Associazione parenti delle vittime  della strage di Ustica insieme a tanti amici e all’associazione Articolo 21  “L’unico antidoto che oggi dobbiamo mettere in campo per salvare la democrazia,- ha aggiunto Lepore- è non sentirsi soli, dobbiamo tornare ad essere noi, con un cammino comune per la verità e la giustizia. Riconoscersi in questo noi che sia un cammino comune per la verità e la giustizia, che ha guidato per tutta la vita il lavoro e il pensiero di Andrea”

Isabella Conti assessora al welfare della regione Emilia Romagna che ha portato i saluti del Presidente Michele De Pascale. “Andrea Purgatori è stato un giornalista di una capacità e di una caparbietà straordinarie. La ricerca della verità è una cosa talmente alta e profonda e le istituzioni devono stare a fianco di chi cerca la verità, squarciando il velo della disinformazione creata ad arte. – quindi ha aggiunto- In questo tempo molto delicato in cui i grandi della tecnologia, mettendo mano sul digitale e sulla comunicazione social, arrivano a mettere mano anche sulle scelte politiche, sociali e persino etiche delle persone, ognuno di noi è chiamato ad un grande lavoro di responsabilità. Il metodo di Andrea, la sua disciplina, il suo coraggio nel cercare la verità deve essere di grande monito di come dobbiamo interpretare l’informazione e il giornalismo. Istituzioni e giornalismo insieme possono generare comunità più consapevoli e meno conflittuali.”

Anche il cardinale Zuppi è intervenuto nel dibattito inviando un video messaggio, ricordando che dobbiamo essere artigiani della parola e quindi anche artigiani di pace, con un linguaggio di pace, credo che questo sia il modo migliore per augurare buon compleanno ad Andrea per una comunicazione che metta in comune, unisca, quale modo migliore per onorare Andrea.”

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L’incontro è stato moderato da Daniele Donati, presidente della Fondazione Museo per la memoria di Ustica, che ha ricordato come la libertà di stampa sia stata una delle più belle conquiste della civiltà occidentale, quindi ha introdotto il coordinatore nazionale di Articolo21, Beppe Giulietti “Andrea ha tenuto in vita i semi della speranza. Rigore, la tutela della costituzione, la verifica attenta delle fonti sono stati la cifra di tutta la sua vita. Ha avuto in sé la ricerca della verità, l’amore per la vita degli altri e la Costituzione è sempre stata il suo faro. E noi quest’anno ricorderemo per tutto l’anno la Costituzione nei suoi 80 anni”.

Carlo Bartoli, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine ha ricordato “L’ultima volta che ho visto Andrea è stato a Venezia per la consegna della tessera onoraria a Julian Assange, era venuto perché da collega che aveva sentito il bisogno di esserci.” Quindi il presidente ha parlato di quanto sia difficile oggi fare un informazione corretta e completa, in un momento in cui il giornalismo è sempre più “sotto botta” e questo significa che sono i cittadini e il loro diritto di essere informati a essere maggiormente penalizzati.  “Si cerca di delegittimare il giornalismo per poterlo colpire- ha detto- Noi abbiamo la Costituzione che è punto di riferimento per i giornalisti. Quella Costituzione nasce dai milioni di italiani mandati a morire in guerra dai fascisti, dagli ebrei mandati a morire con i treni nei campi di sterminio. Andrea non ha mai tradito la Costituzione, lui come altri giornalisti continua ad essere la stella polare della democrazia. – ha concluso- A questo punto la domanda che dovremmo farci non è come sta il giornalismo, ma come sta la democrazia.”

Daniele Donati, giurista e presidente Fondazione Museo per la memoria di Ustica ha quindi ricordato che “La giustizia in Italia è amministrata in nome del popolo e quindi il popolo ha diritto di sapere come viene amministrata. I giuristi purtroppo- ha aggiunto- hanno lavorato poco sul diritto dei cittadini ad essere informati. La costituzione è discussione è apertura all’altro”

Vittorio Di trapani ha ringraziato la famiglia di Andrea Purgatori per il rispetto che stanno dimostrando nei confronti della magistratura che sta portando avanti le indagini per capire quello che è accaduto. “Grazie – ha detto- per il Rispetto grande nei confronti delle istituzioni e dei ruoli che esse hanno all’interno di una società. Certo- ha aggiunto- che in questo momento è sotto attacco la liberta di stampa, il giornalismo d’inchiesta, ma sono sotto attacco tutti i contropoteri, tutte le realtà che fanno contropotere. Si mette in discussione l’intera storia del nostro paese, si cerca di mettere in discussione anche quello che le sentenze, anche recenti hanno  già chiarito.”

Paolo Berizzi, giornalista sotto scorta, ha evidenziato come “C’è purtroppo una stampa che fa da megafono, asservita al potere che si comporta in modo diverso da quello che ci consegnava Andrea per capire come si svolgeva una storia, sulla quale riflettere insieme. Il giornalismo ha aggiunto Berizzi- potrà salvarsi solo se diventerà un giornalismo resistente e competente. Tocca a noi soprattutto puntare l’indice, smascherarli, denunciare. Questa è stata la straordinaria passione civile di Andrea.”

Gianni Barbacetto ha apprezzato la scelta di ricordare Andrea con una riflessione sul giornalismo e quindi sulla democrazia. “La drammatica denuncia dello stato del giornalismo oggi è necessaria.- ha aggiunto- Oggi viviamo una grande trasformazione del giornalismo. Ci sono giornali che sono fogli di propaganda politica ed elettorale, che si fanno dettare l’agenda dai social, snaturando la loro essenza, ci sono poteri che attaccano in maniera smodata pezzi di giornalismo che ancora cercano di fare il loro mestiere e il sistema degli attacchi alla stampa produce risultati.”

La sintesi della riflessione compiuta insieme-ha concluso quindi Donati-  sta in alcune parole che sono ricorse negli interventi: resistenza, correttezza, ricerca ostinata della verità, fatica: questo è il giornalismo. Oggi ci troviamo di fronte ad alcuni “disertori” della democrazia e il compito della stampa è ancora quello di stanarli.”

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