“Fallimento Meloni, ennesimi soldi buttati”

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di ANSA 

Non sono stati convalidati i trattenimenti di tutti e 43 i migranti che erano stati portati in Albania.

I giudici della Corte d’appello di Roma, secondo quanto si apprende, hanno sospeso il giudizio e rimesso gli atti alla corte di Giustizia Ue. 

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I richiedenti asilo saranno trasferiti domani in Italia.

I 43 migranti arriveranno a Bari in serata su una motovedetta della Guardia costiera.

“C’è grande stupore, perché a nostro avviso non c’è la necessità di aspettare il pronunciamento della Corte di giustizia europea”, lo affermano fonti di governo all’ANSA commentando la mancata convalida da parte dei giudici della Corte d’appello di Roma dei trattenimenti dei migranti che erano stati portati in Albania.

Schlein: ‘Clamoroso fallimento di Meloni, ennesimi soldi buttati’

“Giorgia Meloni si rassegni, i centri in Albania non funzionano e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento”, lo dichiara la segretaria Pd Elly Schlein.

“Aumentano a dismisura le risorse pubbliche sprecate a causa dell’ostinata volontà del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee. Chiederemo di avere il resoconto di tutti i costi sostenuti dallo Stato in questa missione. Secondo le nostre stime, siamo ormai a oltre un miliardo di euro che poteva essere investito per assumere infermieri e medici nei reparti svuotati della sanità pubblica”.

FdI: ‘Sui migranti resistenza da un pezzo di magistratura’

“Con la sospensione di parte degli immigrati trasferiti in Albania, si assiste a un atteggiamento di resistenza da parte di un pezzo della magistratura italiana nei confronti delle misure adottate per garantire la sicurezza e contrastare l’immigrazione irregolare”, lo dichiara in una nota il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami. 

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“Ancora una volta ci troviamo di fronte a una presa di posizione che sembra andare oltre l’ambito giuridico, assumendo una connotazione politica e ostacolando l’azione del governo Meloni. Il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia – aggiunge – non si lascerà intimidire e proseguirà il percorso intrapreso che è ben chiaro agli italiani e non può essere fermato da chi cerca di bloccare, con pretesti giudiziari, interventi necessari per il bene della Nazione”.

Crippa (Lega), da giudici ennesima invasione di campo

“Dai giudici ennesima invasione di campo, decisione che danneggia l’Italia e che fa felici le sinistre e i clandestini”. Lo dichiara il vicesegretario della Lega Andrea Crippa in merito alle decisioni sui migranti trasferiti nei centri in Albania.

Migranti in Albania, i trattenimenti bocciati già altre 2 volte

Anche i precedenti trasferimenti di migranti in Albania organizzati dal governo – ad ottobre e a novembre scorsi – sono stati annullati dalle decisioni dei magistrati della sezione immigrazione del tribunale di Roma, che non ha convalidato i trattenimenti disposti dalla questura della Capitale.

La prima pronuncia risale al 18 ottobre ed ha riguardato 12 richiedenti asilo bengalesi ed egiziani portati nel centro di Gjader. I giudici, si legge nelle ordinanze simili tra loro, hanno negato la convalida dei trattenimenti per “l’ impossibilità di riconoscere come ‘Paesi sicuri’ gli Stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto ad essere condotte in Italia”.

La seconda decisione è dell’11 novembre. Questa sono stati 7 gli stranieri coinvolti sempre egiziani e bengalesi. Rispetto al primo caso, il governo aveva nel frattempo emanato un decreto per definire la nuova lista di Paesi sicuri. Il provvedimento non è tuttavia servito ad evitare un esito diverso del giudizio. I magistrati hanno infatti sospeso il giudizio sulla convalida del trattenimento rimettendo tutto nelle mani della Corte di giustizia europea. Ma la sostanza non è cambiata: i richiedenti asilo sono stati liberati. Nello stesso tempo, i giudici hanno chiesto alla Corte di Lussemburgo chiarimenti sulla compatibilità, definita “dubbia”, del decreto del governo con le norme europee. Il 25 febbraio è attesa la pronuncia su questa materia da parte dell’organismo Ue.

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