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Condannato per l’omicidio della madre un mese fa, 56enne viene arrestato per la morte del padre

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Condannato in primo grado per la morte della madre in seguito a maltrattamenti lo scorso dicembre e ora arrestato per la morte del padre per maltrattamenti. È una nota della procura di Firenze, guidata da Filippo Spiezia, che informa come l’autopsia eseguita dal medico legale sul cadavere di un 85enne, vedovo, trovato morto nel letto della sua abitazione di Scandicci sembra aver sciolto ogni dubbio: la morte dell’anziano, sul cui corpo c’erano numerose lesioni, è stata “conseguenza dell’azione violenta del figlio“. L’uomo, 56enne, imprenditore, è finito nel carcere fiorentino di Sollicciano. Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Firenze, su richiesta della Procura, ha convalidato il fermo riconoscendo la sussistenza di “un grave quadro indiziario ed il pericolo di fuga”.

L’indagato tre anni fa venne arrestato per maltrattamenti verso la madre, la quale morì in ospedale dopo dieci giorni di sofferenza, e verso lo stesso padre. Per il decesso della madre, lo scorso dicembre il figlio è stato condannato in primo grado dalla Corte d’Assise di Firenze a 6 anni e 8 mesi con il reato riqualificato in omicidio preterintenzionale. La sentenza lo aveva assolto invece dalle accuse verso il padre, non avendo quest’ultimo firmato la denuncia verso il figlio, nonostante in precedenza avesse raccontato le vessazioni subite.

Nella serata di lunedì scorso, 27 gennaio, i carabinieri della compagnia di Scandicci sono intervenuti in un’abitazione per una segnalazione di un decesso al 112. I militari hanno rinvenuto il corpo senza vita dell’85enne, adagiato nel letto, con indosso il pigiama e con vari lividi sul corpo, alcuni più recenti di altri. Insospettiti dall’assenza di altre persone in casa e dalle condizioni della salma, hanno iniziato le indagini. I primi accertamenti hanno permesso di appurare come il figlio del deceduto, dopo essersi accorto della morte del genitore, si fosse messo in contatto con la propria compagna residente all’esterno (che ha a quella notizia ha attivato le autorità telefonando al 112), e poi fosse sparito. Il 56enne è stato rintracciato solo a distanza di due giorni, avendo fatto rientro all’interno della propria abitazione. Aveva con sé uno zaino pieno di vestiti. L’uomo non è stato in grado di fornire spiegazioni circa quanto fosse accaduto al genitore. È scattata il fermo, poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari.

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