Tutti e dieci Comuni appartenenti alla Strada del Vino hanno formalmente inviato la lettera di uscita. Ad annunciarlo lo stesso presidente di Terra della Franciacorta (nonché sindaco di Cazzago San Martino) Fabrizio Scuri, il quale ha comunicato in un’ottica di chiarezza e trasparenza l’ufficializzazione del “divorzio” che era stato annunciato nelle scorse settimane.
Tutti e dieci i Comuni sono fuori dalla Strada del Vino
Si tratta di un aggiornamento sul caso che vede contrapposti da un lato gli enti locali del territorio e dall’altro l’associazione Strada del Vino Franciacorta, nata 25 anni fa, nel 2000, per promuovere e sviluppare le potenzialità turistiche del territorio, in particolare quelle legate all’enogastronomia. Un ruolo che i Comuni hanno gradualmente sconfessato, con un lento ma incessante ammutinamento: dei 18 Comuni della Franciacorta (in base al Disciplinare della Docg sono infatti 18 i Comuni che fanno parte della Franciacorta, ai quali si aggiunge la città di Brescia), c’è chi già da tempo aveva smesso di pagare la quota (è il caso di Capriolo); Ome e Passirano avevano fatto un passo indietro circa un anno fa e nel 2024 erano rimasti associati Rovato, Adro, Cazzago San Martino, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Erbusco, Iseo, Monticelli e Paratico. Ora però, come annunciato da Fabrizio Scuri, presidente di Terra della Franciacorta, tutti hanno formalizzato l’uscita.
La comunicazione di Fabrizio Scuri
“È importante ricordare che, a seguito dell’assemblea tenutasi il 15 ottobre 2024, è stata inviata da Terra della Franciacorta una lettera a Strada nella quale si proponeva di considerare la nostra associazione come interlocutore unico. Purtroppo la risposta di Strada è stata quella di ignorare questa lettera e di procedere con le comunicazioni ai singoli Comuni, ignorando le decisioni collettive prese all’unanimità da 22 sindaci“.
Lo scrive nero su bianco il sindaco di Cazzago e presidente di Terra della Franciacorta (realtà che raggruppa 22 Comuni, ossia il 18 della Docg più quattro paesi filtro, ossia Castegnato, Ospitaletto, Palazzolo sull’Oglio e Sulzano) Fabrizio Scuri, che prosegue individuando altre criticità:
“Si è registrato un atteggiamento ambiguo da parte di Strada del Vino, che inizialmente ha richiesto maggiori contributi finanziari da parte dei Comuni, per poi promettere un’adesione gratuita in cambio di una visita a un bene culturale comunale“. E poi ancora: “I Comuni non possono considerare Strada come l’unico soggetto rappresentativo sul territorio, contrariamente a quanto sembra essere la volontà del Consorzio. Riteniamo importante riavviare un dialogo con il Consorzio Franciacorta per discutere di progetti innovativi e ambiziosi, finalizzati a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini“.
Insomma, la fuoriuscita c’è stata ma le porte del dialogo, secondo Scuri, restano aperte e puntano a superare situazioni delicate come la controversia in corso, davanti all’Uibm (Ufficio italiano brevetti e marchi), tra il Consorzio per la tutela del Franciacorta e l’Amministrazione comunale di Rovato.
“Il contenzioso tra il Comune di Rovato e il Consorzio è solo uno degli aspetti che hanno contribuito alla tensione attuale, siamo molto perplessi su quanto sostenuto dal Consorzio nella sua diffida ritenendosi l’unico soggetto a poter utilizzare il nome Franciacorta. La nostra volontà è quella di dialogare con tutti, rispettando i diversi ruoli, perché il ruolo dei Comuni è fondamentale per qualsiasi attività nel nostro territorio, non solo per il Consorzio, visto che tutela interessi generali”.
Cresce il prestigio del Franciacorta
Indipendentemente dalle controversie locali, è innegabile che il prestigio del Franciacorta cresce. Il 2025 si è aperto alla grande con il conferimento lunedì 27 gennaio dell’importante successo ai Wine Star Awards di Wine Enthusiast a San Francisco, dove la Franciacorta è stata riconosciuta come International Wine Region of the Year 2024.
A marzo il Consorzio Franciacorta celebrerà il suo 35esimo anniversario:
“Il 2025 si prospetta come un anno di grandi soddisfazioni e opportunità per Franciacorta, con un forte impegno verso l’internazionalizzazione, la promozione e la valorizzazione del vino e territorio”, queste le parole che accompagnano il report sul 2024 che attesta una tenuta del brand anche sui mercati. Nonostante un contesto economico e globale complesso, il risultato del Franciacorta resta solido. I dati relativi al 2024 evidenziano una tenuta sul mercato interno, con l’export che cresce in valore e nei prezzi medi. Guardando alle singole nazioni, il primato va alla Svizzera con il 22,1%; seguono Usa, mercato di riferimento strategico (12,6%) e poi Giappone, Germania e Belgio. I volumi di vendita stimati raggiungono l’84% (pari a 19.128.814 bottiglie) con un prezzo medio in crescita (a fine dicembre 2024 era pari a 24,52 euro).
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