Bocciata la mozione popolare contro i tagli all’assistenza specialistica agli studenti disabili nelle scuole: è scontro

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E’ il caso politico del momento. Nella seduta del Consiglio comunale di ieri, 30 gennaio, c’è stata la discussione e il voto della mozione popolare, promossa con oltre 200 firme, contro i tagli all’assistenza specialistica per studenti con disabilità nelle scuole di Pisa. Sotto al Comune di Pisa era anche presente un gruppo di docenti e assistenti impegnato da tempo nella mobilitazione partita nei mesi scorsi. La mozione è stata bocciata dalla maggioranza. Il documento intenteva chiedere a Governo, Regione e Provincia ad attivarsi per trovare le risorse a sostegno del servizio.

“Incredibile, ma purtroppo vero”, ha commentato ieri su Facebook il gruppo ‘Docenti e assistenti contro i tagli’, nato appositamente per la campagna di sensibilizzazione. “Dopo quasi cinque ore di discussione – prosegue – la mozione popolare contro i tagli all’assistenza specialistica è stata bocciata, con i voti contrari dei partiti di maggioranza. Per chi amministra la nostra città, i giochetti di palazzo sono più importanti dei diritti di studenti e studentesse con disabilità”. Ha poi rincarato la dose oggi: “Il Sindaco mai presente in aula durante tutta la discussione. I consiglieri di maggioranza che chiedono di eliminare dalla mozione qualsiasi riferimento al Governo e, di fronte al nostro rifiuto, decidono di bocciarla. Tentativi di strumentalizzazione politica a cui ci siamo opposti in ogni modo. Lo ripetiamo, la mozione di iniziativa popolare chiedeva semplicemente al Comune di interagire con i due enti che stanziano il finanziamento per il servizio di assistenza specialistica (Regione e Governo) per assicurare un’adeguata copertura nei prossimi anni. Ci chiediamo come possa guardarsi allo specchio chi ha respinto un testo che chiedeva tutela e rispetto dei diritti degli studenti con disabilità. Noi continueremo la nostra lotta, a testa alta. Voi potete pure sprofondare nella vergogna”.

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La condanna delle minoranze

La reazione contraria dei gruppi di minoranza è unanime. “Quel tasto schiacciato dal moderato Conti è una vergogna inaudita”, scrive sempre sul social il consigliere Pd Matteo Trapani: “Un no ai diritti delle persone con disabilità”. Poi insiste: “La motivazione? Non si può andare contro al Governo e chiamarlo in causa. Non si può chiedere al Sindaco di farsi promotore di questa battaglia. Noi non abbiamo avuto problemi a votarla anche se uno dei soggetti che devono agire per risolvere la questione è la Regione. Questione non solo di dignità, ma anche di rispetto per centinaia e centinaia di persone e soprattutto per quelle bambine e bambini che necessitano di assistenza. Molti consiglieri di destra alla fine avevano anche cambiato idea, altri se ne sono andati. Ma è tornato in aula il Sindaco e ha dato a tutti un diktat: si vota così. Forse glielo chiede il governo. O forse glielo chiedono i suoi vertici regionali. Quelli così moderati che lanciano la campagna per le regionali con questa orrenda posizione”.

La consigliera Emilia Lacroce de La città delle persone commenta che “la maggioranza di destra-centro, civici compresi, non si smuove dal sostenere alcuni emendamente della Lega che puntano a togliere il Governo dai destinatari della richiesta. Emendamenti giustamente respinti per volontà degli stessi cittadini proponenti, essendo il Governo uno dei soggetti titolati a finanziare la Provincia affinché trasferisca le risorse per il servizio. E’ stato un dibattito surreale che amareggia i proponenti e tutti noi”.

Luigi Sofia, consigliere di Sinistra Unita, definisce la mozione come una “richiesta di buon senso, senza alcun impegno di spesa, che nasce dalla mobilitazione di genitori, docenti e operatori, dopo che i tagli imposti a ottobre avevano lasciato studenti senza il supporto essenziale per il loro diritto allo studio”. Con il voto “Pisa perde una grande occasione, rifiuta di voler giocare una partita fondamentale nei confronti della Regione e del Governo nazionale per trincerarsi dietro il politicismo. Restiamo stupiti, ancora una volta, della subalternità delle liste civiche nei confronti dell’estremismo dei partiti di destra”. 

Francesco Auletta, di Diritti in Comune: “E’ una delle pagine più nere della storia del Comune di Pisa. Abbiamo sentito dire ogni tipo di bestialità, abbiamo sentito attaccare docenti, famiglie, studenti e studentesse per difendere ad ogni costo il Governo Meloni. Hanno provato a calpestare ancora una volta un diritto incomprimibile come il diritto allo studio; ma non ho dubbi, ascoltando le parole dette oggi in aula dalla rappresentante del comitato dei docenti, degli assistenti e delle famiglie contro i tagli, che vinceremo questa battaglia”.

La risposta della maggioranza

La replica della maggioranza consiliare è affidata ad un comunicato congiunto dei capigruppo Maurizio Nerini, Caterina Costa, Giovanni Pasqualino, Giorgio Benedetti e Raffaella Bonsangue. “A nome dei gruppi di maggioranza – scrivono – desideriamo chiarire le ragioni del nostro voto contrario alla mozione popolare presentata. Pur riconoscendo l’importanza del contenuto della mozione, riteniamo che le responsabilità relative a questa situazione gravino interamente sulla Regione Toscana e sulla Provincia. Per rendere la mozione accettabile la maggioranza ha chiesto la sospensione del Consiglio per poter parlare direttamente con i proponenti e addivenire ad una stesura congiunta, ma è con amarezza e profonda delusione che abbiamo recepito il rifiuto ad accettare i pochi emendamenti proposti tesi a fare chiarezza sulle effettive responsabilità degli enti competenti sul delicato tema all’attenzione del Consiglio comunale”.

“Altrettanto profondo é il rammarico per non essere stati coinvolti sin dall’inizio nell’ascolto delle famiglie e degli insegnanti degli alunni e non aver potuto contribuire all’analisi della situazione e del fabbisogno e alla stesura della mozione, così come é stato possibile, invece, per le forze di minoranza, rendendosi conto che si tratta forse di un problema sollevato ad arte solo per Pisa. Ci teniamo a sottolineare – proseguono – il comportamento della minoranza, che ha tentato in ogni modo di spostare l’attenzione e le responsabilità verso il governo centrale, ignorando il ruolo fondamentale che la Regione e la Provincia, da loro amministrate, hanno in questa assurda questione: la Regione Toscana avrebbe dovuto destinare maggiori risorse finanziarie alla Provincia di Pisa per affrontare adeguatamente questa esigenza, considerando l’incremento del numero di studenti con disabilità”.

“Il Comune di Pisa che sostiene concretamente e quotidianamente i disabili e le loro famiglie – concludono i capigruppo – ha aumentato le proprie risorse in proporzione all’aumento della domanda, evitando così situazioni simili nelle scuole di sua competenza. Invitiamo tutti a considerare con serietà la necessità di un intervento diretto da parte della Regione e Provincia, per garantire il diritto all’istruzione degli studenti con disabilità e necessità di sostegno intensivo e la nostra attenzione sarà massima, come sempre, sulle esigenze degli studenti e che assumeremo tutte le iniziative possibili per la soluzione delle criticità che il governo regionale e provinciale ha irresponsabilmente generato”.

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