ALBINO – L’innovativa ‘Casa di gioia’ per disabili spicca il volo

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(Dal numero del 18 ottobre 2024)

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Nel viale delle Rimembranze, a poche decine di metri dal cimitero di Albino, sta per aprire i battenti una struttura all’avanguardia, destinata a persone con disabilità e alle loro famiglie, dotata di alcuni appartamenti, ampi locali e ascensore. Il progetto della ‘Casa di gioia’ è stato voluto dall’associazione GE.DI, impegnata da oltre due decenni a sostegno dei disabili e delle loro famiglie. Fra pochi giorni alcuni di loro potranno già entrare negli appartamenti realizzati in questa grande struttura di tre piani ricavata dalla ristrutturazione di un antico edificio. Il presidente di GE.DI, Adriano Bosio, ci ha accompagnato in questa visita alla ‘Casa di gioia’ che, come dicevamo sta per aprire i battenti. “Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre ci saranno i primi tre ingressi, mentre l’inaugurazione è prevista per il 23 novembre. Questo è un progetto a cui lavoriamo da due anni e mezzo. È stato impegnativo, ma finalmente siamo arrivati alla fine del percorso. Siamo soddisfatti perché adesso abbiamo qui ad Albino una struttura innovativa, dotata di appartamenti per i disabili e le loro famiglie, una struttura che è in grado di andare incontro alle loro esigenze e aspettative. È stata pensata in un’ottica di residenzialità inclusiva aperta alla vita comunitaria”. Gli appartamenti presenti nell’edificio saranno quindi abitati non solo da disabili, ma eventualmente anche dai loro familiari. “Sì. Il fatto di abbinare la residenzialità dei disabili con quella delle famiglie – spiega Bosio – è qualcosa di innovativo. Infatti, non ce ne sono in giro di strutture di questo tipo. L’abbiamo fatta proprio perché le famiglie con disabili hanno espresso questa esigenza: andare oltre la solitudine in cui vivono la loro situazione, mentre qui avranno la possibilità di parlare con gli altri, di confrontarsi. Questa è anche una struttura è aperta al territorio. Le faccio un esempio: ha visto che abbiamo una grande cucina, ben oltre le nostre necessità. Però potrebbe capitare che una persona anziana, invece di mangiare da sola a casa sua, decida di venire qui, mangia e magari dà una mano nell’orto o nelle varie attività”. All’esterno dell’immobile c’è infatti un ampio terreno di circa 350 mq che potrebbe essere adibito a orto o a frutteto. Ognuno dei tre piani ha una superficie di 250 mq. Al pianterreno ci sono la cucina, la sala da pranzo, i servizi igienici e la sala svago. Al primo piano troviamo tre appartamenti destinati sia alle famiglie che a quei disabili che desiderano trascorrervi del tempo, ad esempio quando uno dei genitori è ricoverato (ci sono infatti molte famiglie formate da una persona con disabilità e da uno o due genitori in età avanzata). Al secondo piano ci sono altri due appartamenti, uno dei quali è stato finanziato con i fondi del Pnrr, che possono accogliere fino a sei disabili dotati di una certa autonomia. Infine, nel sottotetto ci sono una lavanderia, un bagno e una grande sala riunioni. “Potrà essere utilizzata anche da altre associazioni del territorio”, sottolinea il presidente di GE.DI. Come è nata l’idea della ‘Casa di gioia’? “È nata quasi per caso. La proprietaria, che è di Albino ma vive in Sicilia, ci aveva fatto sapere di voler mettere a disposizione questo vecchio edificio per fini sociali, proprio per i disabili. Ne abbiamo discusso tra noi e abbiamo quindi colto l’occasione per dar vita a una struttura di questo tipo che, come ho detto, va incontro alle richieste che ci venivano espresse dalle famiglie. Abbiamo quindi affidato l’incarico a ingegneri e geometri per verificare se questo nostro progetto era fattibile; e, anche grazie al bonus del 110%, a un contributo del Pnrr e a una raccolta fondi, siamo riusciti a eseguire la ristrutturazione dell’edificio edilizia con interventi finalizzati all’efficienza energetica e alla sicurezza antisismica. Per poter cedere i crediti fiscali dell’intervento abbiamo contattato diverse aziende; abbiamo potuto contare sulla disponibilità della Poliplast Spa, della Sacbo Spa, della Fassi Spa e della Fenical Srl. Dato che, come succede spesso, i costi hanno superato quanto previsto, abbiamo iniziato un’altra raccolta fondi. Come ho detto – sorride Bosio – è stato molto impegnativo, ma alla fine possiamo dirci soddisfatti di quanto è stato realizzato. È stato un lavoro di gruppo reso possibile dall’impegno di tante persone. Sono certo che la struttura sarà sempre occupata, perché le esigenze che vengono dal nostro territorio sono veramente tante!”. Il gruppo GE.DI (Genitori di Disabili) dal 2002 supporta le famiglie con persone disabili. Gestisce la Cascina Roerò alle pendici del monte Farno e quattro pulmini attrezzati per il trasporto di 30 disabili del CDD di Gandino e di Fiorano al Serio.



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