Un matrimonio di troppo è la nuova rom-com Amazon destinata ad asfaltare le classifiche delle commedie in streaming dell’anno. Quando metti insieme Will Ferrell e Reese Witherspoon, due matrimoni e una sola location, sai già che il tuo film sta per fare una marea di views sulla piattaforma, è come una legge matematica.
Eppure Un matrimonio di troppo non si è attenuto ai soliti ruoli per i due attori, non si ferma al semplice ruolo comico di Ferrell e al solito opposto apparentemente antipatico di Witherspoon: considerando la vena malinconica che distingue i due personaggi, è evidente il tentativo di fare qualcosa che vada oltre gli stereotipi di personaggi precedentemente interpretati. La combo funziona, ma fino ad un certo punto.
Non sempre la condivisione è un bene
Will Ferrell è Jim, un padre vedovo che ha cresciuto da solo la figlia Jenni (Geraldine Viswanathan). Il loro legame è stretto, tanto stretto, troppo stretto, e questo è uno dei temi trattati dal film, capace di generare forti conflitti tanto quanto momenti iper-affettivi. Quando Jenni annuncia il suo matrimonio, Jim decide di prenotare per il grande evento il Palmetto House, un piccolo hotel su un’isola in Georgia, dove aveva sposato la sua defunta moglie. Peccato che la proprietaria dell’albergo muoia improvvisamente prima di registrare la prenotazione, dando il via a una serie di equivoci.
Dall’altra parte, Reese Witherspoon è Margot, una produttrice TV di Los Angeles dal carattere rigido, che ha un rapporto complicato con la madre e una relazione tesa con la sua famiglia di Atlanta. Tuttavia, è molto legata alla sorella minore Neve (Meredith Hagner), che si sta per sposare. Determinata a organizzare un matrimonio perfetto, Margot prenota anche lei il Palmetto House, portando entrambe le famiglie a ritrovarsi involontariamente nello stesso luogo nello stesso weekend.
Le due famiglie si troveranno costrette ad accettare la situazione ed a condividere la location, e mai scelta fu più sbagliata.
Un matrimonio di troppo, con un finale di troppo
Un matrimonio di troppo parte più che bene, con delle ottime premesse e con un’introduzione dinamica che lascia sperare. Vedere Will Ferrell e Reese Witherspoon farsi i dispetti per chi riesce a creare il matrimonio migliore senza ledere alcun rapporto con i famigliari è senza dubbio motivo di intrattenimento, eppure le situazioni che ci hanno più divertiti sono partite quasi sempre dai singoli, e non dalla forza del duo. Chiariamoci, la chimica tra i due colossi della commedia Hollywoodiana c’è e si vede, ma sono poche le volte in cui viene valorizzata davvero.
Inoltre, ci è sembrato tutto un po’ troppo sfarzoso, forse dato anche dai due matrimoni concentrati in un solo evento, ma con qualche elemento in meno e riducendo più all’osso la commedia si sarebbe potuto ottenere un risultato più centrato, più ordinato, lasciando un po’ di spazio in più anche alle fragilità dei due protagonisti.
Nonostante momenti di alti e bassi, come è anche normale che sia forse per una rom-com di questo tipo, Un matrimonio di troppo si lascia guardare tranquillamente, in una ancor più serena serata in compagnia. Ciò che davvero però non condividiamo è la scelta del finale, forzata sotto tutti i punti di vista. Non c’è alcun motivo perché Jim e Margot debbano mettersi insieme e non può bastare il semplice “sono soli” come giustificazione. Sarebbe bastato renderli amici, o amici “speciali”, ci sarebbero stati tanti altri rapporti a disposizione tra cui scegliere, tutto tranne una coppia in amore.
Un casting azzeccato
A sostenere Un matrimonio di troppo, anche nei momenti più deboli di sceneggiatura, c’è un cast veramente centrato. Oltre ai già citati Will Ferrell e Reese Witherspoon, funzionano benissimo a supporto anche Leanne Morgan nei panni della sorella alcolizzata e Celia Weston come madre severa ma in fondo in fondo affettuosa.
Il montaggio a volte traballa, ma la fotografia e la colonna sonora scelta sono comunque funzionali al racconto e vanno un po’ oltre i più standardizzati elementi tecnici delle rom-com. In definitiva, Un matrimonio di troppo, senza infamia e senza lode, può farvi passare una serata in compagnia con il giusto spirito, e con due grandi delle rom-com che si incrociano.
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