Quelli che… fanno sostenibilità/ 117

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Una selezione dei protagonisti della sostenibilità che ETicaNews ha incontrato nell’ultimo periodo. Una parte del mondo raccolto nelle ET.directories: Barnali Choudhury, Alessandro Lai, Hortense Bioy, Alessio Terzi, Lauretta Filangieri, John Galloway, Gaurav Madan

Nel corso delle ultime settimane, ETicaNews ha coinvolto o menzionato una serie di protagonisti del business sostenibile e responsabile. Di seguito, ne riportiamo alcuni, con una breve sintesi di ciò che hanno detto e delle posizioni che hanno espresso, con rimando al relativo articolo. Queste persone sono solo una minima parte delle centinaia di protagonisti che ETicaNews ha incrociato nel suo percorso, e che stiamo raccogliendo nel nostro database, per offrire un riferimento unico ai professionisti dell’economia e finanza responsabile.

ABBIAMO PARLATO DI…

Barnali Choudhury, professoressa di legge presso l’Università canadese Osgoode Hall Law School e Direttrice del Nathanson Centre on Transnational Human Rights, Crime & Security

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

ARTICOLO: La Csddd viene bocciata sul Purpose

La Csddd ridefinisce i confini aziendali, imponendo alle imprese obblighi di due diligence ambientale e sui diritti umani lungo tutta la filiera. Secondo Barnali Choudhury, la direttiva riduce i vantaggi della personalità giuridica separata e della responsabilità limitata, spingendo le aziende a una maggiore attenzione sulle proprie operazioni e quelle dei fornitori. Tuttavia, presenta limiti significativi: «È improbabile che riorienti le aziende verso la sostenibilità» poiché manca un purpose aziendale chiaro e non impone ai consiglieri di amministrazione di considerare le questioni ambientali e sociali. Inoltre, la difficoltà nel dimostrare le responsabilità aziendali e i complessi requisiti di causalità potrebbero ostacolare l’applicazione delle sanzioni, compromettendo l’efficacia della direttiva. Nonostante questi limiti, la Csddd potrebbe favorire l’emergere di uno standard europeo di corporate governance con effetti extraterritoriali sulle aziende operanti nell’Ue.

ABBIAMO PARLATO DI…

Alessandro Lai, presidente di Oibr

ARTICOLO: Studi legali, ESG Identity sulle persone

Secondo Alessandro Lai, presidente di Oibr, il report integrato rappresenta lo strumento ideale per la rendicontazione non finanziaria degli studi professionali, poiché valorizza elementi chiave come il capitale umano, intellettuale e relazionale. Basato sul framework dell’Integrated International Reporting Council (Iirc), questo modello considera sei capitali: finanziario, materiale, sociale e relazionale, intellettuale/organizzativo, umano e naturale, permettendo agli studi di adottare un approccio strategico e olistico alla creazione di valore. Nel report “Il reporting integrato degli studi professionali” (gennaio 2025), si evidenzia che il capitale umano è il vero motore produttivo degli studi professionali. Esso include competenze, esperienza, motivazione, capacità di innovare e adesione ai valori etici dell’organizzazione. Come indicato nella norma Uni 11871, pubblicata nel 2022, il coinvolgimento e la consapevolezza del personale sono essenziali per l’efficacia organizzativa e la qualità dei servizi. L’inclusione di valori etici e inclusivi nel reporting diventa quindi un driver strategico per la crescita e la reputazione dello studio.

ABBIAMO PARLATO DI…

Hortense Bioy, Head of Sustainable Investing Research di Morningstar Sustainalytics

ARTICOLO: Fondi climatici, 2024 primo anno di deflussi

Il 2024 segna un punto critico per i fondi climatici globali, che registrano per la prima volta deflussi significativi, con riscatti per oltre 25 miliardi di dollari tra gennaio e settembre. Hortense Bioy, Head of Sustainable Investing Research di Morningstar Sustainalytics, attribuisce questa tendenza a fattori come tassi d’interesse elevati, incertezze normative, timori di greenwashing e il sentimento anti-Esg. I dati del report “Investing in Times of Climate Change” mostrano che, nonostante un aumento del 6% nel patrimonio totale (572 miliardi di dollari), i deflussi hanno colpito soprattutto i fondi Climate Solutions e Clean Energy/Tech, con perdite rispettivamente di 15 e 10,3 miliardi di dollari. I lanci di nuovi fondi continuano a diminuire (69 nel 2024 rispetto ai 300 del 2022), segnalando una possibile normalizzazione del settore. Tuttavia, alcune categorie, come i Green Bond e i fondi Low Carbon, registrano flussi positivi. Resta incerto se questa tendenza si invertirà nel 2025.

ABBIAMO PARLATO DI…

Alessio Terzi, economista presso Università di Cambridge e Sciences Po

Conto e carta

difficile da pignorare

 

ARTICOLO: Basta tabù, serve un nazionalismo climatico

Alessio Terzi, economista di Sciences Po e Cambridge, nel paper “Climate Nationalism” sostiene che, sebbene meno efficiente di una risposta globale concertata, una mitigazione climatica legata agli interessi nazionali e a politiche verdi di nazionalismo economico potrebbe essere più praticabile. Le soluzioni globali restano vaghe poiché la crisi climatica colpisce in modo disomogeneo, e risorse e tecnologie non sono equamente distribuite. Il raggiungimento della neutralità climatica, auspicato dall’Accordo di Parigi, richiede massicci trasferimenti economici dai Paesi ricchi a quelli poveri, stimati in trilioni di dollari annui, e l’apertura dei confini per migrazioni climatiche. Tuttavia, mancando un governo globale, tutto dipende dalla volontarietà degli Stati. Terzi evidenzia come gli interessi nazionali continueranno a prevalere nei negoziati, in un contesto di tensioni tra Paesi ricchi e poveri. Egli invita a creare aspettative realistiche e a investire in strategie inclusive per accelerare la transizione verde e ridurre il rischio di conflitti globali.

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Lauretta Filangieri, Responsabile Sostenibilità di Intesa Sanpaolo Assicurazioni

ARTICOLO: Intesa SP Assicurazioni: «La sostenibilità connessa alla brand identity»

La sostenibilità è un elemento strategico per Intesa Sanpaolo Assicurazioni, integrato nella brand identity e nei valori aziendali. Secondo Lauretta Filangieri, Responsabile Sostenibilità, gli Esg sono centrali per posizionamento e strategia. L’azienda ha sviluppato percorsi di formazione e creato un team dedicato, coinvolgendo tutte le funzioni aziendali. A livello normativo, la sfida è armonizzare le normative Esg europee per semplificare e migliorare l’efficacia dei regolamenti. L’azienda ha adottato policy interne Esg e punta su prodotti innovativi, con il 50% della Carbon Intensity ridotto entro il 2030. Oltre l’80% delle opzioni di investimento è conforme agli articoli 8 e 9 del regolamento Sfdr.

ABBIAMO PARLATO DI…

John Galloway, Global Head of Investment Stewardship di Vanguard

ARTICOLO: Proxy vote, Vanguard allarga la “democrazia”

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Vanguard amplia il suo Investor Choice Program, iniziativa lanciata nel 2023 per dare agli investitori maggiore voce sui voti alle assemblee annuali. Nel 2025, il programma includerà asset per circa 250 miliardi di dollari, raddoppiando la sua portata e coinvolgendo quasi 4 milioni di investitori, consulenti e sponsor di piani pensionistici. Il gestore ha aggiunto tre nuovi fondi e introdotto due opzioni di voto: una focalizzata sulla massimizzazione del valore per gli azionisti e un’altra più incline a sostenere risoluzioni ESG. Tuttavia, non sarà possibile selezionare voti per società specifiche. Secondo John Galloway, Global Head of Investment Stewardship di Vanguard, «Investor Choice si fonda sulla convinzione che consentire agli investitori di influenzare i voti delegati aiuti a creare un ecosistema di governance aziendale più sano». L’iniziativa, che riflette l’impegno del gestore a favorire la “democrazia aziendale”, si colloca in un contesto di crescenti critiche sul ruolo dei giganti finanziari nelle decisioni ESG.

ABBIAMO PARLATO DI…

Gaurav Madan, attivista senior per i diritti forestali e fondiari di Friends of the Earth US

ARTICOLO: BlackRock denunciato alla “corte” dell’Ocse

BlackRock, il più grande gestore patrimoniale al mondo, è stato denunciato il 20 novembre 2024 dalle ONG Friends of the Earth e Articulation of Indigenous Peoples of Brazil presso l’OCSE. L’accusa riguarda il coinvolgimento del colosso finanziario in violazioni ambientali e dei diritti umani tramite investimenti nel settore agroalimentare. Nonostante un dialogo pluriennale con le ONG, BlackRock ha continuato ad aumentare i suoi investimenti in aziende responsabili di deforestazione, perdita di biodiversità e violazioni dei diritti delle popolazioni indigene. Secondo l’attivista Gaurav Madan, è necessaria una maggiore regolamentazione poiché «i fallimenti delle iniziative volontarie dimostrano l’urgenza di interventi più rigorosi». L’indagine ha evidenziato investimenti superiori a 5 miliardi di dollari in aziende a rischio, con un aumento del 61% dal 2018. Sebbene BlackRock si difenda citando l’uso di fondi indicizzati, il caso solleva interrogativi globali sulla responsabilità delle istituzioni finanziarie nei confronti della crisi climatica.

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