Prodi: “Migranti in Albania? I campi si potevano fare in Calabria”. Ira del centro-destra: “Chieda scusa”

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“Lo stesso campo, se lo volevano fare, non si poteva fare in Calabria, così tra l’altro si dava lavoro a delle persone in zone che ne avevano bisogno? Perché in Albania?”. Mentre si attende il pronunciamento dei giudici della Corte d’Appello di Roma sui trattenimenti dei 43 migranti nel centro di Gjader, dopo che tutte le domande d’asilo – tranne una – sono state giudicate “manifestamente infondate”, si scaldano le polemiche sul tema.

A mandare su tutte le furie il centro-destra è stato Romano Prodi, che criticando l’accordo Meloni-Rama ha osservato: “Non ha alcun senso: si spende di più, ci sono traffici internazionali, si fanno costruzioni che poi rimarranno in Albania, ci sono costi di trasferta. Puramente per dire ‘abbiamo mandato gli immigrati all’estero’, che non c’era nessun bisogno”.

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La Lega: “Sinistra ipocrita, Prodi chieda scusa ai calabresi”

Una delle alternative, ha suggerito Prodi durante un intervento a Tv2000, sarebbe potuta essere quella di costruire gli stessi centri in Calabria. Una provocazione fatta probabilmente a titolo esemplificativo e vista la stretta vicinanza della Regione con l’Albania, ma che non è piaciuta alla Lega calabrese.

“Il redivivo leader Pd Romano Prodi, con le sue ultime battute sulla Calabria, dimostra ancora una volta l’ipocrisia sua e della sinistra. Chieda subito scusa alla Calabria e ai calabresi”, è intervenuta la senatrice del Carroccio, Tilde Minasi. “Le sue parole denotano chiaramente quale sia davvero il concetto di accoglienza e cosa siano i migranti per Romano Prodi e i suoi compagni della sinistra”.

“Nel dire che il campo profughi fatto in Calabria sarebbe stata anche una buona opportunità per dare lavoro sul territorio, Prodi conferma quello che le numerose inchieste della magistratura hanno dimostrato fino ad ora, ovvero il fatto che proprio quella sinistra vede nell’immigrazione irregolare una fonte di reddito e la sfrutta per lucrare, esattamente com’è successo con le tante cooperative che sulle spalle proprio di questi poveri sfortunati si sono arricchite senza alcuno scrupolo e vergogna”.

“La Calabria – prosegue la parlamentare – è terra di accoglienza”, ma noi “vogliamo accogliere migranti, non clandestini senza controllo, per poter davvero dare un futuro migliore a chi ha bisogno e non per arricchirci, appunto, come sono invece abituati a fare loro. L’ironia o il sarcasmo che il professore ha usato, pensando forse di essere persona di spirito, ha solo offeso la Calabria”.

Renzi: “In Albania servizio traghetti. Una follia”

A criticare il modello Albania nelle ore decisive che segneranno l’esito di questo terzo tentativo, interviene anche Matteo Renzi: “Nel frattempo è ripartito il servizio traghetti tra Italia e Albania. Lo chiamo così, servizio traghetti. Perché non prendiamoci in giro. Abbiamo centinaia di poliziotti e carabinieri in Albania a sprecare i soldi dello Stato anziché essere sul territorio a difendere gli anziani, i più deboli, le ragazze nelle stazioni”.

Il governo, denuncia il leader di Italia Viva, “spende milioni e milioni per prendere 49 migranti (quarantanove) e portarli in Albania. Quattro vengono riportati indietro perché – al solito – ci eravamo sbagliati. I 45 rimasti, in fila per sei con il resto di tre, sono il grande successo della nostra premier che combatte così i trafficanti di uomini. Ma davvero nessuno ha il coraggio di dire che questo progetto è una follia?”.

In corso le udienze, la delegazione del Pd: “Vigiliamo”

A Gjader sono al momento presenti i parlamentari del Pd Chiara Braga, Matteo Orfini, Andrea Casu e Marco Simiani, oltre a una delegazione del Tavolo asilo e immigrazione (Tai). “Abbiamo visitato la struttura e ora sono iniziate le udienze”, fa sapere la capogruppo del Pd alla Camera Braga. Le decisioni caso per caso dei giudici sono attese in serata.

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“Al di là di come viene gestita la struttura continuiamo a ritenere che questa sia una scelta assurda, sia di spreco delle risorse pubbliche ma anche perché queste persone hanno alle spalle dei percorsi molto difficili”, ha sottolineato la dem. “Vogliamo verificare che siano garantite tutte le procedure”, ha aggiunto, insistendo sulla necessità “che resti alta l’attenzione su come viene gestito questo centro”.



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