«Il futuro passa dal partenariato pubblico-privato»

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Una collaborazione sempre più stretta tra Ance Emilia-Romagna e Regione per garantire appalti pubblici più equi, favorire la digitalizzazione del settore e sostenere lo sviluppo del territorio. È questo il messaggio lanciato dal presidente di Ance Emilia-Romagna (associazione nazionale costruttori edili), il piacentino Maurizio Croci, in apertura del convegno “Opere pubbliche: riflessioni e prospettive della normativa vigente”, organizzato oggi da Ance regionale presso il Tecnopolo Manifattura di Bologna. Tra le richieste rivolte alla Regione: un prezzario aggiornato e gestito in autonomia, strumenti per valorizzare le Pmi negli appalti pubblici e una programmazione uniforme degli interventi. Croci ha poi sottolineato l’importanza della digitalizzazione e del Building Information Modeling (Bim) come opportunità di crescita per il settore e ha rilanciato il partenariato pubblico-privato come leva strategica per gli investimenti futuri, soprattutto dopo il 2026, con l’esaurirsi dei fondi del Pnrr.

Al convegno è intervenuto, chiudendo i lavori, il vicepresidente della Regione e assessore ai lavori pubblici, Vincenzo Colla. Hanno partecipato anche rappresentanti di Tecnopolo, Cineca, Anci, la parlamentare Erica Mazzetti, membro della Commissione Lavori Pubblici della Camera. Presente anche il vicepresidente di Ance nazionale per le Opere Pubbliche, Luigi Schiavo.

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Croci ha espresso grande soddisfazione per la delega ai lavori pubblici attribuita al vicepresidente della Regione, il piacentino Vincenzo Colla: «Si tratta di una scelta importante, per la quale ringrazio il presidente della Regione Michele De Pascale, che riconosce il valore strategico del settore per lo sviluppo del territorio e per il benessere delle comunità locali. Siamo pronti a collaborare con la struttura di riferimento che la Regione intende realizzare, come già facciamo nell’ambito del Patto per il Lavoro e il Clima, un metodo ampiamente sperimentato e vincente».

Prezzario regionale: aggiornamento essenziale per la sostenibilità delle imprese

«Grazie alla concertazione con la Regione, sono stati compiuti passi in avanti significativi nella definizione del prezzario regionale. L’aggiornamento dei prezzi è un elemento fondamentale per garantire compensi remunerativi adeguati agli operatori economici, permettendo loro di presentare offerte sostenibili e affidabili. Questo evita il rischio di distorsioni nella concorrenza e garantisce lavori e servizi di qualità. Riteniamo perciò sia giunto il momento per la Regione di potenziare la propria struttura tecnica anche su questo fronte, diventando così autonoma nella redazione del Prezzario regionale».

Un patto sociale per valorizzare le Pmi negli appalti pubblici

«Chiediamo alla Regione Emilia-Romagna un patto sociale tra il tessuto produttivo e le istituzioni, in linea con il Codice degli Appalti, per favorire le piccole e medie imprese e valorizzare il loro know-how. La suddivisione in lotti e l’introduzione di criteri premiali nei bandi di gara sono strumenti fondamentali per garantire una maggiore partecipazione delle Pmi, anche di prossimità, rispettando la libera concorrenza e promuovendo il pluralismo degli operatori di mercato – prosegue il presidente Croci -. Le gare pubbliche dovrebbero valorizzare la qualità delle offerte, includendo il criterio del “costo del ciclo di vita”, che considera i costi complessivi di un’opera nel tempo. Questo approccio spingerebbe le imprese a investire in ricerca, innovazione e qualità lungo l’intero ciclo di vita dell’opera, dalla progettazione alla manutenzione fino allo smaltimento. In questo modo, si otterrebbero lavori di alta qualità che rispondano meglio alle esigenze delle amministrazioni e si favorirebbe la crescita delle imprese, incentivandole a competere sulla qualità piuttosto che sul solo prezzo».

Digitalizzazione e Bim: un’opportunità per il settore delle costruzioni

Il nuovo Codice degli Appalti e il suo correttivo pongono la digitalizzazione al centro della trasformazione del settore, con l’obiettivo di garantire maggiore efficienza, tracciabilità e trasparenza lungo tutto il ciclo di vita delle opere. «Dall’1 gennaio 2025 è obbligatorio utilizzare il Bim negli appalti pubblici per opere superiori a determinate soglie economiche», sottolinea Croci. «Questo strumento deve essere visto non solo come un obbligo normativo, ma come un’opportunità per imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni per modernizzare il settore e favorire la collaborazione». In questo contesto, Ance ha avviato il percorso di innovazione digitale con Dihcube, il polo italiano per la digitalizzazione delle costruzioni, che offre servizi a tutta la filiera.

Verso una programmazione uniforme a livello regionale

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Ance Emilia-Romagna sottolinea l’importanza di una programmazione uniforme su tutto il territorio regionale. «Il rafforzamento della Struttura Organizzativa Stabile (SOS), come recentemente attuato nella Protezione Civile, potrebbe rappresentare un modello efficace per garantire linee di indirizzo chiare e programmatiche, permettendo alle imprese del territorio di rispondere in modo efficace ed efficiente alle esigenze pubbliche. A proposito della ricostruzione post alluvioni, poter avere una programmazione certa degli interventi, e tempi di pagamenti certi, consentirebbe alle nostre Imprese di strutturarsi, in un percorso di crescita e di sviluppo», afferma Croci.

Il partenariato pubblico-privato, leva strategica per il futuro degli investimenti

Da ultimo, ma non per importanza, il richiamo di Croci a un tema centrale per il futuro: «Il partenariato pubblico-privato può diventare una leva decisiva per la riqualificazione del Paese, soprattutto dopo il 2026, quando gli investimenti pubblici diminuiranno con l’esaurirsi del Pnrr. Se opportunamente rivisto, questo strumento permetterebbe di intervenire non solo sulle infrastrutture, ma anche sulla rigenerazione urbana, inclusa la riqualificazione di grandi aree dismesse. La Regione può giocare un ruolo chiave nell’attrarre investimenti, come già dimostra il coordinamento della partecipazione al Mipim. Le nostre imprese continueranno a essere un riferimento sociale per la comunità in questo processo».



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