Per l’appuntamento con la storia della Democrazia cristiana si sono presentati Scotti (classe 1933), D’Andrea, Castagnetti e non solo. Intanto Urso invita l’ad di Invitalia Bernardo Mattarella per un francobollo dedicato. Mentre il numero uno di Banca Ifis intensifica le sue comparsate romane e si fa vedere all’inaugurazione del progetto espositivo di Jan Fabre. Le chicche di L43.
L’appuntamento con la mostra sulla storia della Democrazia cristiana, fissato per la sera di giovedì 30 gennaio, ha riunito centinaia di esponenti della storica “balena bianca”, in fondo alla romana via dei Coronari. Ecco Enzo Scotti, classe 1933, che per combattere il freddo appare imbacuccato e discute dei massimi sistemi nel chiostro dei Musei di San Salvatore in Lauro. Autore degli inviti Ortensio Zecchino, sempre azzimato, cultore dell’epopea democristiana, «specialista in storia del diritto medievale», già ministro dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica, ex parlamentare europeo, docente universitario: passeggia a braccetto con Giampaolo D’Andrea, già “braccio armato” di Dario Franceschini quando il dem era ministro dei Beni e delle attività culturali.
A inaugurare la mostra ecco lo scienziato Antonino Zichichi, chiamato al classico “taglio del nastro” tra fotografie in bianco e nero che immortalano Alcide De Gasperi e tutti i cartelloni più famosi che accompagnavano le campagne elettorali, dove il nemico da battere era il Partito comunista italiano. Il più ricercato tra i presenti all’inaugurazione? Pierluigi Castagnetti, quello che tutti definiscono «il miglior amico del presidente Sergio Mattarella». La nuova Democrazia cristiana è pronta a partire. Intanto su via dei Coronari passeggiava l’avvocato Giorgio Assumma, classe 1934, già presidente della Siae.
Urso, francobollo Invitalia con Bernardo Mattarella
Invitare un componente della famiglia Mattarella ha sempre un suo perché. Mossa intelligente quella del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha bloccato la lista degli appuntamenti della giornata di lunedì 3 febbraio per presentare a Palazzo Piacentini, nel salone degli Arazzi, un francobollo dedicato a Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo, nell’anniversario numero 25 dell’istituzione. Quale migliore occasione per Urso, che presiederà la cerimonia, per portare nel palazzo di via Veneto l’amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella, nipote del capo dello Stato? Ci sarà anche l’ad dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Francesco Soro. Per Poste Italiane viene annunciata la presenza del responsabile filatelia, Giovanni Marchetti.
Per Fabre arriva Fürstenberg Fassio
È diventato “il Jep Gambardella” degli eventi romani, specie ricordando la celebre frase «non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare»: Ernesto Fürstenberg Fassio, numero uno di Banca Ifis, nella serata di giovedì 30 gennaio è entrato nella galleria Mucciaccia della romana piazza Fontanella di Borghese. C’era l’inaugurazione dell’ambizioso progetto espositivo di Jan Fabre, “Songs of the Canaries (A Tribute to Emiel Fabre and Robert Stroud)” e “Songs of the Gypsies (A Tribute to Django Reinhardt and Django Gennaro Fabre)”, all’insegna del “nulla è come appare e tutto è come sembra”. Fendendo con eleganza la folla che aveva in mano grissini e bicchieri, Fürstenberg Fassio è andato a vedere ogni opera esposta. Alla serata era presente anche Alessandro Nicosia, patron di “Roma Arte in Nuvola”, e tanti artisti. Qualche giorno fa Ernesto Fürstenberg Fassio era al Circolo Canottieri Aniene, alla presentazione del libro di Roberto Sommella: è stato salutato calorosamente da Giovanni Malagò che lo ha fatto entrare tra i soci del sodalizio. Ma le apparizioni del banchiere sono sempre più numerose, nella Capitale.
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