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© UNICEF/Minzayar Oo. A child who lost his left leg after accidentally stepping on a landmine in his family’s paddy fields in central Myanmar.

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Myanmar: Guterres sollecita il ritorno al governo civile mentre la crisi si aggrava

31 Gennaio 2025

Giovedì il Segretario generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che i militari del Myanmar devono abbandonare il potere per consentire il ritorno al governo civile attraverso una transizione democratica inclusiva, mentre il Paese segna quattro anni dalla presa del potere da parte della giunta
Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) ha avvertito giovedì che le scorte alimentari si stanno pericolosamente esaurendo, mentre le interruzioni di acqua ed elettricità aggravano la crisi.
Il sequestro e la chiusura dell’aeroporto di Goma da parte dei ribelli dell’M23, sostenuti dal Ruanda, ha ulteriormente interferito con la consegna degli aiuti, mentre il blocco delle strade e le restrizioni ai trasporti via lago hanno lasciato migliaia di persone bloccate.
Il gruppo di ribelli ha preso il controllo della maggior parte di Goma da quando è entrato in città lunedì, nella più grande escalation di un conflitto pluridecennale nato dal genocidio ruandese contro i Tutsi e dalla continua lotta per il controllo delle ricche risorse minerarie della regione tra una pletora di gruppi armati.
Fuga in barca
Le famiglie che cercano di fuggire dalle violenze attraverso il lago Kivu ricorrono a imbarcazioni di fortuna poco sicure, mettendo a rischio la propria vita.
Allo stesso tempo, l’OCHA, l’ufficio di coordinamento degli aiuti delle Nazioni Unite, riferisce che gli operatori umanitari non hanno potuto lasciare i loro rifugi a Goma per oltre 24 ore a causa dell’insicurezza, compromettendo gravemente gli sforzi di risposta alle emergenze.
Tom Fletcher, responsabile dei soccorsi di emergenza, ha stanziato 17 milioni di dollari dal Fondo Centrale di Soccorso di Emergenza (CERF) delle Nazioni Unite per sostenere l’assistenza salvavita, ma l’accesso ai bisognosi rimane incerto.
Ospedali sovraccarichi
Le strutture mediche di Goma – e della seconda città Bukavu, a sud – sono sovraccariche, con oltre 2.000 feriti segnalati dall’inizio di gennaio, tra cui molti per ferite da arma da fuoco. Gli ospedali non dispongono di forniture mediche adeguate, carburante e personale per gestire il crescente afflusso di pazienti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) e Medici Senza Frontiere (MSF) stanno lavorando urgentemente per rafforzare i servizi sanitari, ma con le catene di approvvigionamento interrotte e le strutture al limite della capacità, gli sforzi di risposta sono fortemente limitati.
Inoltre, le autorità sanitarie segnalano un rischio crescente di epidemie, tra cui colera, morbillo e vaiolo, a causa degli sfollamenti di massa, delle fonti d’acqua non sicure e dei servizi igienici inadeguati.
Escalation dell’insicurezza nel Nord Kivu
Nel villaggio di Kiziba, alla periferia di Goma, i civili riferiscono che uomini armati in uniforme militare stanno compiendo saccheggi diffusi, estorsioni e violenze sessuali, secondo Radio Okapi, l’emittente gestita dalla MONUSCO, la missione di pace delle Nazioni Unite nella RDC.
Nel frattempo, Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario Generale, ha riferito che altri gruppi armati nell’est del Paese, tra cui Zaïre e le milizie CODECO, hanno intensificato gli attacchi contro la popolazione nel territorio di Djugu nell’ultimo mese, derubando i civili.
Almeno sei persone sono state uccise dallo scorso fine settimana e di conseguenza molti hanno smesso di utilizzare le strade della zona, impedendo loro di recarsi nei campi o nei mercati.
I rapporti indicano che alcune strade sono state riaperte, ma lo sfollamento di massa continua, con almeno 700.000 persone attualmente sfollate all’interno del Nord Kivu e del Sud Kivu.
Uniformi militari e oggetti personali sono disseminati per le strade di Goma, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, dopo un attacco da parte di un gruppo armato ribelle.
MONUSCO/Aubin Mukoni Uniformi militari e oggetti personali sono disseminati per le strade di Goma, nella parte orientale del Congo, dopo l’attacco di un gruppo armato ribelle.
La risposta delle forze di pace
Le forze di pace della MONUSCO hanno lanciato la seconda fase dell’operazione Horizon of Peace nel territorio di Djugu, con l’obiettivo di contenere l’escalation di violenza dei gruppi armati, secondo quanto dichiarato da Dujarric.
Le forze di pace della MONUSCO hanno intensificato il pattugliamento di diverse strade del territorio per favorire la libera circolazione di persone e merci.
Appello all’azione internazionale
Bruno Lemarquis, coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per la RD Congo, ha lanciato un forte appello per un immediato sostegno internazionale. “Chiedo alla comunità internazionale di intensificare il suo sostegno di fronte all’aggravarsi della crisi umanitaria”, ha dichiarato.
L’agenzia alimentare di emergenza WFP ha ribadito di essere pronta a riprendere le distribuzioni di cibo non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno, ma senza un accesso immediato, migliaia di persone rimangono a rischio di fame e malattie.

 

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