Guerra Israele – Hamas, le notizie di oggi 30 gennaio sul conflitto a Gaza

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Nel Sud di Gaza, sono stati rilasciati da Hamas 8 ostaggi, 5 tailandesi e 3 israeliani: la 29enne civile Arbel Yehud, la soldatessa ventenne Agam Berger e Gadi Moses, che ha compiuto 80 anni in cattività. In cambio saranno rilasciati 110 detenuti palestinesi, di cui 33 ergastolani, 47 condannati a diverse pene detentive e 30 minorenni e donne.\n

La soldatessa Agam Berger è stata rilasciata per prima e consegnata alla Croce Rossa. Condotta sul palco allestito per la sua liberazione, Berger ha salutato sorridente. Rimasta ostaggio per 482 giorni nelle mani di Hamas, la soldatessa era stata catturata il 7 ottobre insieme ad altre cinque commilitoni, due giorni dopo essere arrivata alla base al confine con Gaza. 

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Dopo di lei, anche la 29enne israelo-tedesca Arbel Yehoud e l’80enne Gadi Moses sono stati consegnati dalla Jihad Islamica alla Croce Rossa. La giovane israelo-tedesca e l’80enne sono stati entrambi rapiti dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre. A seguire i 5 ostaggi thailandesi.

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Israele ha inviato ai mediatori del Qatar un messaggio furibondo per le modalità del rilascio di Arbel Yehud e Gadi Moses, costretti a muoversi schiacciati dalla folla e nel caos prima di essere consegnati alla Croce Rossa, definendo i filmati arrivati dal Khan Younis ‘immagini dell’orrore’. Lo riferiscono i media israeliani.

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Più di mezzo milione di palestinesi sfollati sono tornati nel nord di Gaza attraverso le strade al-Rashid e Salah al-Din nelle ultime 72  ore. Lo afferma il governo di Gaza, come riporta Al Jazeera.

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\”Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto\”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un \”cantiere di demolizione\” e affermando che la mossa potrebbe essere \”temporanea o a lungo termine\”. IL PIANO

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Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha insistito sull’ipotesi che l’Egitto e la Giordania accoglieranno gli sfollati di Gaza, nonostante le due nazioni arabe abbiano respinto il suo piano di allontanamento dei palestinesi dal territorio. Le dichiarazioni di Trump sono arrivate un giorno dopo che il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il Re giordano Abdullah II avevano respinto qualsiasi spostamento forzato dei cittadini di Gaza a seguito della guerra tra Hamas e Israele. \”Lo faranno\” ha detto Trump ha detto ai giornalisti nella Sala Ovale quando gli è stato chiesto di rispondere al rifiuto egiziano e giordano, e se avrebbe considerato l’imposizione di dazi su entrambi i Paesi. \”Lo faranno. Noi facciamo molto per loro, e loro lo faranno\”.

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I  palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il   clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è   giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di   guerra. LE IMMAGINI

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Le sconvolgenti immagini della Moschea di Al-Hassan e della Grande Moschea di Gaza, a Gaza city, prima e dopo la guerra. GUARDA IL VIDEO

“,”postId”:”6bcfbaaf-defe-431e-9ba2-34a6e2314ab4″},{“timestamp”:”2025-01-30T21:11:00.882Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-30T22:11:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Festeggiamenti a Ramallah per Zubeidi liberato”,”content”:”

A Ramallah, l’ex capo delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, Zakaria Zubeidi, è stato accolto con applausi al suo arrivo in un centro comunitario, dove centinaia di palestinesi sono riuniti per accogliere i prigionieri che vengono rilasciati in Cisgiordania. La folla canta \”Zakaria\” mentre viene issato sulle spalle dei festeggianti e portato all’interno di una palestra. Continua a sorridere mentre si fa strada tra la folla, baciando bambini, stringendo mani e apparendo euforico, nonostante indossi ancora la tuta grigia da carcerato. Avvolto in una kefiah palestinese a scacchi e circondato da una folla che fischia e applaude, Zubeidi piange mentre abbraccia i suoi parenti.

“,”postId”:”363411fa-3080-44cc-9baa-7c640408588d”},{“timestamp”:”2025-01-30T20:57:00.947Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-30T21:57:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata”,”content”:”

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la  conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a  trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LE COSE DA SAPERE

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Ahmad Sharaa, autoproclamato \”presidente della Repubblica siriana\” anche noto come Jolani, ha tenuto stasera un discorso alla nazione, il primo da quando ha preso il potere l’8 dicembre scorso. Nel suo discorso, durato pochi minuti, Sharaa  ha ribadito la volontà di coinvolgere \”tutti i siriani\” nella \”costruzione della nuova Siria\” attraverso una fitta agenda politica e istituzionale che prevede la ristrutturazione delle istituzioni statali, la riscrittura della costituzione, il ripristino della sovranità territoriale del paese. 

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L’inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Steve Witkoff ha dichiarato in un’intervista a Axios che la ricostruzione di Gaza potrebbe richiedere dai 10 ai 15 anni. \”Di Gaza non è rimasto quasi nulla, la gente si sta spostando verso nord per tornare alle proprie case e vedere cosa è successo, poi girarsi e andarsene… non c’è acqua né elettricità. È incredibile quanti danni siano avvenuti lì\”, ha detto Witkoff, aggiungendo che gli aiuti stanno entrando a Gaza come previsto, la gente sta tornando nel nord della Striscia e le misure di sicurezza nei corridoi di Netzarim e Filadelfia \”funzionano meglio di quanto si aspettasse\”. 

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L’apertura del valico di Rafah ha concesso ai gazawi di iniziare il proprio esodo solo a piedi. I veicoli si sono potuti spostare verso nord dopo un’ispezione. \”Chi è arrivato ci dice che manca l’acqua, l’elettricità, il cibo, le medicine. Le strade non esistono più e quindi mancano i punti di riferimento\”, racconta un palestinese. \”Il ritorno degli sfollati è una vittoria per il nostro popolo\”, ha affermato Hamas. LE IMMAGINI

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L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. IL PUNTO

“,”postId”:”90d8ca1b-551d-4385-9a10-aaebcbd04aa4″},{“timestamp”:”2025-01-30T19:31:00.524Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-30T20:31:00+0100″,”video”:{“videoId”:”984494″,”videoPageUrl”:”https://video.sky.it/news/mondo/video/tregua-medioriente-chi-e-zakaria-zubeidi-984494″},”altBackground”:true,”title”:”Tregua Medioriente, chi è Zakaria Zubeidi. VIDEO”,”postId”:”80f95ea4-08e4-498d-bdbd-2efb1edb7817″},{“timestamp”:”2025-01-30T19:15:00.202Z”,”timestampUtcIt”:”2025-01-30T20:15:00+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Nuovo show di Hamas con gli ostaggi, ira di Netanyahu”,”content”:”

Tre ostaggi israeliani e cinque thailandesi, rapiti da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese il 7 ottobre 2023, sono tornati in libertà dopo 482 giorni di prigionia a Gaza nell’ennesimo show inscenato dai miliziani palestinesi che stavolta ha fatto infuriare Benyamin Netanyahu. La soldatessa osservatrice dell’Idf Agam Berger (20 anni), l’ultima in mano ai terroristi dopo il rilascio delle altre quattro sabato scorso, la 29enne civile Arbel Yehud e Gadi Moses, 80 anni compiuti in cattività, portano a 10 su 33 il numero dei rapiti tornati finora in Israele nell’ambito dell’accordo firmato a Doha. Pongsak Thenna, Sathian Suwannakham, Watchara Sriaoun, Bannawat Seathao e Surasak Lamnau invece hanno finalmente potuto lasciare la Striscia in base a un accordo separato tra il governo di Bangkok e Hamas. Le operazioni per la consegna dei rapiti alla Croce Rossa sono iniziate stamattina presto, prima a Jabalya, nel nord della Striscia, con l’allestimento di un palco (previsto solo per la soldatessa) in uno spiazzo sterrato circondato da edifici sventrati dai bombardamenti, macerie ovunque, travi penzolanti. Tra un muro pericolante e l’altro, le bandierine palestinesi, musica araba ad alto volume, acclamazioni. Alle nove Agam è sbucata dalle rovine accompagnata da miliziani di Hamas che, anche in questo terzo round in mondovisione, si sono presentati davanti alle telecamere di al Jazeera (oltre a quelle, numerose, della stessa organizzazione) in divisa militare nuova di zecca, volto coperto, occhiali e armi d’assalto. La giovane è stata accompagnata sul palco con il certificato di liberazione incorniciato. Le hanno detto di salutare e sorridere, lo ha fatto. Poi, velocemente, è stata portata verso il convoglio della Croce Rossa. Per la prima volta da quando è entrato in vigore l’accordo, un ostaggio è stato liberato nella zona settentrionale della Striscia, dopo mesi di scontri corpo a corpo e bombardamenti che hanno cambiato la faccia del nord di Gaza. La liberazione non è filata liscia invece per Arbel, Gadi e i cittadini thailandesi. Il punto d’incontro, deciso dalle fazioni fondamentaliste, è stato fissato vicino a quel che resta della casa a Khan Younis di Yahya Sinwar, il leader di Hamas ucciso dall’Idf a ottobre. Anche in questo caso, la location nel sud dell’enclave è stata usata per la prima volta da quando è partita l’intesa. La calca di miliziani, civili, arrampicati ovunque sulle macerie, nello spiazzo con i veicoli dei terroristi e della Croce Rossa, ha da subito mostrato una situazione che avrebbe potuto sfuggire al controllo. I sette ostaggi sono arrivati con i suv, la folla li ha circondati premendo sui mezzi. Le portiere non sono state aperte, la massa spingeva, scattava foto, girava video, tra le urla dei miliziani per farli spostare, in un caos violento. Immagini difficili da guardare, trasmesse in diretta da al Jazeera e rilanciate dalle emittenti internazionali. Poi è comparso il volto terrorizzato di Arbel, piccola piccola, schiacciata tra decine di corpi, stretta tra un cordone di miliziani per sottrarla alla pressione. \”Vedo le immagini sconvolgenti del rilascio dei rapiti. Questa è un’ulteriore prova della crudeltà impensabile di Hamas\”, ha dichiarato Benyamin Netanyahu. Che, furibondo, ha chiesto ai mediatori che sia garantita la sicurezza degli ostaggi durante le liberazioni. E per ritorsione ha fatto bloccare gli autobus con i detenuti palestinesi scarcerati nello scambio. Un dietrofront rientrato in poco tempo: dopo le 16 locali, i mezzi si sono mossi dal penitenziario di Ofer verso i punti di incontro. Nello scambio, Israele ha scarcerato 110 detenuti palestinesi di sicurezza. Per la soldatessa sono stati rilasciati in 50, di cui 30 terroristi. Altri tre hanno lasciato la cella per Gadi Moses, oltre ad altri 27 detenuti con condanne più o meno lunghe. Tra i cosiddetti superterroristi che tornano in liberà ci sono Mohammad Abu Warda, di Hamas, condannato a 48 ergastoli per gli attentati del 1996 sulle linee di bus a Gerusalemme e Ashkelon, che causarono la morte di 45 israeliani. E Ismail Radaideh, di Fatah, all’ergastolo per l’uccisione del monaco greco-ortodosso Georgios Tsibouktzakis nel 2001. Nel pomeriggio, ad aspettare gli ostaggi israeliani c’erano le famiglie. Per i cinque thailandesi sono arrivati i funzionari dell’ambasciata. Mentre i rilasci erano in corso, l’inviato Usa Steve Witkoff ha fatto visita alle 4 osservatrici tornate a casa sabato scorso. Poi è andato in piazza degli ostaggi a Tel Aviv, dove è stato acclamato dalla folla

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La Russia ha accelerato il ritiro militare dalla Siria, rimuovendo veicoli e container dal suo porto di Tartous, sulla costa mediterranea del paese. Lo riferisce la Bbc dopo che una serie di resoconti di stampa locali avevano riferito di almeno due navi cargo russe salpate da Tartus cariche di equipaggiamenti. La Bbc riferisce che nuove immagini satellitari hanno mostrato come il materiale da settimane stoccato in container sulle banchine del porto militare di Tartus è scomparso proprio mentre due imbarcazioni russe, Sparta e Sparta II, hanno lasciato lo scalo marittimo. Dopo il cambio di potere a Damasco lo scorso 8 dicembre, una serie di filmati avevano mostrato colonne di veicoli russi muoversi verso il porto di Tartus. Immagini satellitari avevano successivamente mostrato veicoli e attrezzature militari stoccate all’interno di container nelle banchine. Una delegazione russa si era recata martedì scorso a Damasco per incontrare le nuove autorità siriane dopo che nei giorni passati era emersa la notizia dell’interruzione del contratto tra il governo siriano e la società russa Stroytransgaz per l’uso del porto di Tartus. 

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Un video pubblicato dalle autorità israeliane mostra l’arrivo di cinque ostaggi thailandesi, liberati oggi dalla prigionia a Gaza. Pongsak Thenna, Sathian Suwannakham, Watchara Sriaoun, Bannawat Seathao e Surasak Lamnau vengono accolti in una struttura dell’IDF appena fuori Gaza dall’ambasciatore thailandese in Israele, Pannabha Chandraramya, e altri funzionari dell’ambasciata. Vengono ripresi mentre vengono trasportati in elicottero allo Shamir Medical Center vicino a Rishon Lezion, dove vengono accolti dal personale che sventola bandiere thailandesi. Si prevede che i cinque prigionieri liberati, che lavoravano come braccianti agricoli in Israele quando vennero rapiti il 7 ottobre 2023, saranno curati per almeno una settimana prima di tornare a casa e riunirsi alle loro famiglie

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L’esercito israeliano ha confermato di aver ucciso dieci palestinesi nel raid aereo compiuto ieri in Cisgiordania. \”In un’operazione congiunta dell’esercito e dello Shin Bet (sicurezza interna), ieri sera, i droni dell’aviazione hanno attaccato un gruppo di terroristi armati nell’area di Tammoun\”, si legge in un comunicato dell’esercito, \”dieci terroristi sono stati eliminati nell’attacco\”. Il ministero della Sanita’ palestinese aveva dato già ieri la notizia dell’attacco nel governatorato di Tubas, nel nord della Cisgiordania. Secondo l’esercito israeliano, due delle dieci persone morte nel raid erano coinvolte in un attacco in cui il 20 gennaio era rimasto ucciso un soldato israeliano

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Steve Witkoff, inviato del Presidente Trump in Medio Oriente, ha dichiarato alla ABC che uno degli ostaggi americani verrà rilasciato domani. La notizia è  rilanciata anche dal quotidiano israeliano Haaretz

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La mia promessa agli ebrei americani è questa: con il vostro voto, sarò il vostro difensore, il vostro protettore e sarò il migliore amico che gli ebrei americani abbiano mai avuto alla Casa Bianca. Darò ordini chiari al mio procuratore generale di perseguire in modo aggressivo le minacce terroristiche, gli incendi dolosi, gli atti vandalici e la violenza contro gli ebrei americani. A tutti gli stranieri residenti che si sono uniti alle proteste pro-jihadiste, vi avvisiamo: nel 2025 vi troveremo e vi deporteremo. Inoltre, annullerò rapidamente i visti per studenti di tutti i simpatizzanti di Hamas nei campus universitari, che sono stati infestati dal radicalismo come mai prima\”. Lo ha affermato il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Le sue parole sono ribadite in una scheda della Casa Bianca sulle decisioni di Trump per combattere l’antisemitismo

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Nel Sud di Gaza, sono stati rilasciati da Hamas 8 ostaggi, 5 tailandesi e 3 israeliani: la 29enne civile Arbel Yehud, la soldatessa ventenne Agam Berger e Gadi Moses, che ha compiuto 80 anni in cattività. In cambio saranno rilasciati 110 detenuti palestinesi, di cui 33 ergastolani, 47 condannati a diverse pene detentive e 30 minorenni e donne.

La soldatessa Agam Berger è stata rilasciata per prima e consegnata alla Croce Rossa. Condotta sul palco allestito per la sua liberazione, Berger ha salutato sorridente. Rimasta ostaggio per 482 giorni nelle mani di Hamas, la soldatessa era stata catturata il 7 ottobre insieme ad altre cinque commilitoni, due giorni dopo essere arrivata alla base al confine con Gaza. 

Dopo di lei, anche la 29enne israelo-tedesca Arbel Yehoud e l’80enne Gadi Moses sono stati consegnati dalla Jihad Islamica alla Croce Rossa. La giovane israelo-tedesca e l’80enne sono stati entrambi rapiti dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre. A seguire i 5 ostaggi thailandesi.

Israele ha inviato ai mediatori del Qatar un messaggio furibondo per le modalità del rilascio di Arbel Yehud e Gadi Moses, costretti a muoversi schiacciati dalla folla e nel caos prima di essere consegnati alla Croce Rossa, definendo i filmati arrivati dal Khan Younis ‘immagini dell’orrore’. Lo riferiscono i media israeliani.

Più di mezzo milione di palestinesi sfollati sono tornati nel nord di Gaza attraverso le strade al-Rashid e Salah al-Din nelle ultime 72  ore. Lo afferma il governo di Gaza, come riporta Al Jazeera.

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Liberati tre ostaggi israeliani e 5 thailandesi. VIDEO

Medio Oriente, idea di Trump per “ripulire” Gaza: palestinesi in Egitto e Giordania

“Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto”, ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un “cantiere di demolizione” e affermando che la mossa potrebbe essere “temporanea o a lungo termine”. IL PIANO

Trump: “Egitto e Giordania accoglieranno palestinesi di Gaza”

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha insistito sull’ipotesi che l’Egitto e la Giordania accoglieranno gli sfollati di Gaza, nonostante le due nazioni arabe abbiano respinto il suo piano di allontanamento dei palestinesi dal territorio. Le dichiarazioni di Trump sono arrivate un giorno dopo che il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il Re giordano Abdullah II avevano respinto qualsiasi spostamento forzato dei cittadini di Gaza a seguito della guerra tra Hamas e Israele. “Lo faranno” ha detto Trump ha detto ai giornalisti nella Sala Ovale quando gli è stato chiesto di rispondere al rifiuto egiziano e giordano, e se avrebbe considerato l’imposizione di dazi su entrambi i Paesi. “Lo faranno. Noi facciamo molto per loro, e loro lo faranno”.

Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza. FOTO

I  palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il   clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è   giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di   guerra. LE IMMAGINI

Gaza, le moschee riprese dal drone prima e dopo la guerra. VIDEO

Le sconvolgenti immagini della Moschea di Al-Hassan e della Grande Moschea di Gaza, a Gaza city, prima e dopo la guerra. GUARDA IL VIDEO

Festeggiamenti a Ramallah per Zubeidi liberato

A Ramallah, l’ex capo delle Brigate dei Martiri di al-Aqsa, Zakaria Zubeidi, è stato accolto con applausi al suo arrivo in un centro comunitario, dove centinaia di palestinesi sono riuniti per accogliere i prigionieri che vengono rilasciati in Cisgiordania. La folla canta “Zakaria” mentre viene issato sulle spalle dei festeggianti e portato all’interno di una palestra. Continua a sorridere mentre si fa strada tra la folla, baciando bambini, stringendo mani e apparendo euforico, nonostante indossi ancora la tuta grigia da carcerato. Avvolto in una kefiah palestinese a scacchi e circondato da una folla che fischia e applaude, Zubeidi piange mentre abbraccia i suoi parenti.

La questione israelo palestinese, cos’è e come è nata

L’attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la  conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a  trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LE COSE DA SAPERE

Jolani: “Tutti insieme per ricostruire la nuova Siria”

Ahmad Sharaa, autoproclamato “presidente della Repubblica siriana” anche noto come Jolani, ha tenuto stasera un discorso alla nazione, il primo da quando ha preso il potere l’8 dicembre scorso. Nel suo discorso, durato pochi minuti, Sharaa  ha ribadito la volontà di coinvolgere “tutti i siriani” nella “costruzione della nuova Siria” attraverso una fitta agenda politica e istituzionale che prevede la ristrutturazione delle istituzioni statali, la riscrittura della costituzione, il ripristino della sovranità territoriale del paese. 

Inviato Usa: “A Gaza rimasto quasi nulla, ci vorranno 15 anni”

L’inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Steve Witkoff ha dichiarato in un’intervista a Axios che la ricostruzione di Gaza potrebbe richiedere dai 10 ai 15 anni. “Di Gaza non è rimasto quasi nulla, la gente si sta spostando verso nord per tornare alle proprie case e vedere cosa è successo, poi girarsi e andarsene… non c’è acqua né elettricità. È incredibile quanti danni siano avvenuti lì”, ha detto Witkoff, aggiungendo che gli aiuti stanno entrando a Gaza come previsto, la gente sta tornando nel nord della Striscia e le misure di sicurezza nei corridoi di Netzarim e Filadelfia “funzionano meglio di quanto si aspettasse”. 

Gaza, migliaia di palestinesi sfollati tornano nel nord della Striscia. FOTO

L’apertura del valico di Rafah ha concesso ai gazawi di iniziare il proprio esodo solo a piedi. I veicoli si sono potuti spostare verso nord dopo un’ispezione. “Chi è arrivato ci dice che manca l’acqua, l’elettricità, il cibo, le medicine. Le strade non esistono più e quindi mancano i punti di riferimento”, racconta un palestinese. “Il ritorno degli sfollati è una vittoria per il nostro popolo”, ha affermato Hamas. LE IMMAGINI

Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora

L’accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. IL PUNTO

Tregua Medioriente, chi è Zakaria Zubeidi. VIDEO

Nuovo show di Hamas con gli ostaggi, ira di Netanyahu

Tre ostaggi israeliani e cinque thailandesi, rapiti da Hamas e dalla Jihad islamica palestinese il 7 ottobre 2023, sono tornati in libertà dopo 482 giorni di prigionia a Gaza nell’ennesimo show inscenato dai miliziani palestinesi che stavolta ha fatto infuriare Benyamin Netanyahu. La soldatessa osservatrice dell’Idf Agam Berger (20 anni), l’ultima in mano ai terroristi dopo il rilascio delle altre quattro sabato scorso, la 29enne civile Arbel Yehud e Gadi Moses, 80 anni compiuti in cattività, portano a 10 su 33 il numero dei rapiti tornati finora in Israele nell’ambito dell’accordo firmato a Doha. Pongsak Thenna, Sathian Suwannakham, Watchara Sriaoun, Bannawat Seathao e Surasak Lamnau invece hanno finalmente potuto lasciare la Striscia in base a un accordo separato tra il governo di Bangkok e Hamas. Le operazioni per la consegna dei rapiti alla Croce Rossa sono iniziate stamattina presto, prima a Jabalya, nel nord della Striscia, con l’allestimento di un palco (previsto solo per la soldatessa) in uno spiazzo sterrato circondato da edifici sventrati dai bombardamenti, macerie ovunque, travi penzolanti. Tra un muro pericolante e l’altro, le bandierine palestinesi, musica araba ad alto volume, acclamazioni. Alle nove Agam è sbucata dalle rovine accompagnata da miliziani di Hamas che, anche in questo terzo round in mondovisione, si sono presentati davanti alle telecamere di al Jazeera (oltre a quelle, numerose, della stessa organizzazione) in divisa militare nuova di zecca, volto coperto, occhiali e armi d’assalto. La giovane è stata accompagnata sul palco con il certificato di liberazione incorniciato. Le hanno detto di salutare e sorridere, lo ha fatto. Poi, velocemente, è stata portata verso il convoglio della Croce Rossa. Per la prima volta da quando è entrato in vigore l’accordo, un ostaggio è stato liberato nella zona settentrionale della Striscia, dopo mesi di scontri corpo a corpo e bombardamenti che hanno cambiato la faccia del nord di Gaza. La liberazione non è filata liscia invece per Arbel, Gadi e i cittadini thailandesi. Il punto d’incontro, deciso dalle fazioni fondamentaliste, è stato fissato vicino a quel che resta della casa a Khan Younis di Yahya Sinwar, il leader di Hamas ucciso dall’Idf a ottobre. Anche in questo caso, la location nel sud dell’enclave è stata usata per la prima volta da quando è partita l’intesa. La calca di miliziani, civili, arrampicati ovunque sulle macerie, nello spiazzo con i veicoli dei terroristi e della Croce Rossa, ha da subito mostrato una situazione che avrebbe potuto sfuggire al controllo. I sette ostaggi sono arrivati con i suv, la folla li ha circondati premendo sui mezzi. Le portiere non sono state aperte, la massa spingeva, scattava foto, girava video, tra le urla dei miliziani per farli spostare, in un caos violento. Immagini difficili da guardare, trasmesse in diretta da al Jazeera e rilanciate dalle emittenti internazionali. Poi è comparso il volto terrorizzato di Arbel, piccola piccola, schiacciata tra decine di corpi, stretta tra un cordone di miliziani per sottrarla alla pressione. “Vedo le immagini sconvolgenti del rilascio dei rapiti. Questa è un’ulteriore prova della crudeltà impensabile di Hamas”, ha dichiarato Benyamin Netanyahu. Che, furibondo, ha chiesto ai mediatori che sia garantita la sicurezza degli ostaggi durante le liberazioni. E per ritorsione ha fatto bloccare gli autobus con i detenuti palestinesi scarcerati nello scambio. Un dietrofront rientrato in poco tempo: dopo le 16 locali, i mezzi si sono mossi dal penitenziario di Ofer verso i punti di incontro. Nello scambio, Israele ha scarcerato 110 detenuti palestinesi di sicurezza. Per la soldatessa sono stati rilasciati in 50, di cui 30 terroristi. Altri tre hanno lasciato la cella per Gadi Moses, oltre ad altri 27 detenuti con condanne più o meno lunghe. Tra i cosiddetti superterroristi che tornano in liberà ci sono Mohammad Abu Warda, di Hamas, condannato a 48 ergastoli per gli attentati del 1996 sulle linee di bus a Gerusalemme e Ashkelon, che causarono la morte di 45 israeliani. E Ismail Radaideh, di Fatah, all’ergastolo per l’uccisione del monaco greco-ortodosso Georgios Tsibouktzakis nel 2001. Nel pomeriggio, ad aspettare gli ostaggi israeliani c’erano le famiglie. Per i cinque thailandesi sono arrivati i funzionari dell’ambasciata. Mentre i rilasci erano in corso, l’inviato Usa Steve Witkoff ha fatto visita alle 4 osservatrici tornate a casa sabato scorso. Poi è andato in piazza degli ostaggi a Tel Aviv, dove è stato acclamato dalla folla

Bbc: “La Russia accelera il ritiro dalla base militare di Tartus”

La Russia ha accelerato il ritiro militare dalla Siria, rimuovendo veicoli e container dal suo porto di Tartous, sulla costa mediterranea del paese. Lo riferisce la Bbc dopo che una serie di resoconti di stampa locali avevano riferito di almeno due navi cargo russe salpate da Tartus cariche di equipaggiamenti. La Bbc riferisce che nuove immagini satellitari hanno mostrato come il materiale da settimane stoccato in container sulle banchine del porto militare di Tartus è scomparso proprio mentre due imbarcazioni russe, Sparta e Sparta II, hanno lasciato lo scalo marittimo. Dopo il cambio di potere a Damasco lo scorso 8 dicembre, una serie di filmati avevano mostrato colonne di veicoli russi muoversi verso il porto di Tartus. Immagini satellitari avevano successivamente mostrato veicoli e attrezzature militari stoccate all’interno di container nelle banchine. Una delegazione russa si era recata martedì scorso a Damasco per incontrare le nuove autorità siriane dopo che nei giorni passati era emersa la notizia dell’interruzione del contratto tra il governo siriano e la società russa Stroytransgaz per l’uso del porto di Tartus. 

Video conferma liberazione 5 ostaggi thailandesi

Un video pubblicato dalle autorità israeliane mostra l’arrivo di cinque ostaggi thailandesi, liberati oggi dalla prigionia a Gaza. Pongsak Thenna, Sathian Suwannakham, Watchara Sriaoun, Bannawat Seathao e Surasak Lamnau vengono accolti in una struttura dell’IDF appena fuori Gaza dall’ambasciatore thailandese in Israele, Pannabha Chandraramya, e altri funzionari dell’ambasciata. Vengono ripresi mentre vengono trasportati in elicottero allo Shamir Medical Center vicino a Rishon Lezion, dove vengono accolti dal personale che sventola bandiere thailandesi. Si prevede che i cinque prigionieri liberati, che lavoravano come braccianti agricoli in Israele quando vennero rapiti il 7 ottobre 2023, saranno curati per almeno una settimana prima di tornare a casa e riunirsi alle loro famiglie

raid Idf in Cisgiordania, Israele conferma 10 vittime

L’esercito israeliano ha confermato di aver ucciso dieci palestinesi nel raid aereo compiuto ieri in Cisgiordania. “In un’operazione congiunta dell’esercito e dello Shin Bet (sicurezza interna), ieri sera, i droni dell’aviazione hanno attaccato un gruppo di terroristi armati nell’area di Tammoun”, si legge in un comunicato dell’esercito, “dieci terroristi sono stati eliminati nell’attacco”. Il ministero della Sanita’ palestinese aveva dato già ieri la notizia dell’attacco nel governatorato di Tubas, nel nord della Cisgiordania. Secondo l’esercito israeliano, due delle dieci persone morte nel raid erano coinvolte in un attacco in cui il 20 gennaio era rimasto ucciso un soldato israeliano

Witkoff, domani verrà rilasciato un ostaggio americano

Steve Witkoff, inviato del Presidente Trump in Medio Oriente, ha dichiarato alla ABC che uno degli ostaggi americani verrà rilasciato domani. La notizia è  rilanciata anche dal quotidiano israeliano Haaretz

Trump: deporteremo i simpatizzanti di Hamas

La mia promessa agli ebrei americani è questa: con il vostro voto, sarò il vostro difensore, il vostro protettore e sarò il migliore amico che gli ebrei americani abbiano mai avuto alla Casa Bianca. Darò ordini chiari al mio procuratore generale di perseguire in modo aggressivo le minacce terroristiche, gli incendi dolosi, gli atti vandalici e la violenza contro gli ebrei americani. A tutti gli stranieri residenti che si sono uniti alle proteste pro-jihadiste, vi avvisiamo: nel 2025 vi troveremo e vi deporteremo. Inoltre, annullerò rapidamente i visti per studenti di tutti i simpatizzanti di Hamas nei campus universitari, che sono stati infestati dal radicalismo come mai prima”. Lo ha affermato il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Le sue parole sono ribadite in una scheda della Casa Bianca sulle decisioni di Trump per combattere l’antisemitismo



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