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ANBI Lombardia ha recentemente organizzato una presentazione dedicata al ruolo dei consorzi di bonifica e irrigazione nell’affrontare gli effetti del cambiamento climatico. L’Associazione, che rappresenta a livello regionale questi consorzi, promuove la cultura dell’acqua e lo sviluppo di progetti, iniziative e studi per l’uso plurimo e sostenibile dell’acqua, occupandosi contestualmente della valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico della bonifica.

Il Canale Villoresi – Foto ANBI Lombardia

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I consorzi sono fondamentali per la salvaguardia del territorio lombardo

Durante la presentazione si è lungamente parlato di come i consorzi di bonifica e irrigazione lombardi rappresentino una realtà fondamentale per il governo delle risorse idriche e la salvaguardia del territorio, protagonisti nella programmazione, progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture essenziali per garantire un territorio sicuro ed idoneo al progresso sociale, economico e agricolo del Paese. Con una tradizione ultracentenaria e un modello di autogoverno che coinvolge direttamente consorziati e comunità locali, queste organizzazioni si distinguono per la capacità di rispondere alle sfide ambientali, economiche e sociali che interessano una delle regioni più dinamiche d’Europa.

Diamo un po’ di numeri: i 12 consorzi lombardi di bonifica gestiscono un patrimonio di infrastrutture e competenze che copre oltre il 56% della superficie regionale ed il 33% della pianura padana, pari a circa 1,35 milioni di ettari, di cui beneficia l’85% della popolazione lombarda, pari a 8,7 milioni di abitanti. Essi assicurano l’irrigazione di circa 800.000 ettari di terreni agricoli, che rappresentano l’85% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU) della regione.

Attraverso una rete di 40.000 chilometri di canali, che si estende per una lunghezza pari all’intera circonferenza terrestre, i consorzi prelevano l’acqua dai fiumi, per poi distribuirla in modo efficiente laddove è più necessaria, garantendo produzioni agricole abbondanti e di qualità e contribuendo a rendere la Lombardia una delle aree agricole più produttive d’Europa, con un valore della produzione che supera i 10,5 miliardi di euro annui. Senza questa incredibile rete di canali, dei manufatti che la regolano e delle oltre 840.000 aziende che contribuiscono alle attività di irrigazione e difesa idraulica, gran parte della Pianura Padana sarebbe un territorio arido e non adatto all’agricoltura.

Il Canale Muzza a Cassano d'Adda

Il Canale Muzza a Cassano d’Adda – Foto ANBI Lombardia

Irrigazione e difesa del suolo: due pilastri dell’attività consortile

Le attività dei consorzi vanno ben oltre la semplice distribuzione dell’acqua per l’irrigazione. Essi svolgono un ruolo cruciale nella gestione e nella difesa del suolo, proteggendo ampie aree e numerosi centri abitati dai rischi di esondazioni e calamità naturali.

Oltre a gestire il deflusso delle acque meteoriche (provenienti dalle piogge) e delle acque reflue depurate, contribuendo alla sicurezza idraulica del territorio, i consorzi di bonifica coordinano anche numerosi impianti idrovori che proteggono i territori dalle acque in eccesso e concorrono alla realizzazione di opere di difesa idraulica, come le vasche di laminazione e i bacini multifunzione. Basti pensare che ogni anno, oltre 5,6 miliardi di metri cubi d’acqua vengono regimati per la difesa idraulica, per evitare problemi come allagamenti, esondazioni o danni al territorio: si tratta di un volume che equivale a più di 12 volte il volume di regolazione del Lago di Garda.

Gli impianti idrovori svolgono un ruolo chiave in questa attività: in Lombardia, i 39 impianti di sollevamento dedicati alla bonifica e alla difesa del suolo sono in grado di allontanare fino a 297 metri cubi al secondo di acqua, proteggendo abitazioni, infrastrutture e terreni agricoli. Questi interventi sono essenziali per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici, che aumentano la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi.

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Fontanile a Trenzano

Fontanile a Trenzano – Foto ANBI Lombardia

Un impegno per l’ambiente, il paesaggio e il turismo

Oltre alla gestione idrica, i consorzi di bonifica lombardi svolgono un’importante funzione nella tutela dell’ambiente e del paesaggio. Le pratiche irrigue ricaricano la falda superficiale fino al 75% del totale, contribuendo alla tutela della biodiversità e al riuso plurimo dell’acqua.

Inoltre, gli interventi di riqualificazione ambientale promossi dai consorzi favoriscono la creazione di habitat di pregio e la preservazione del paesaggio rurale lombardo. Le strade alzaie che costeggiano i canali rappresentano un’opportunità unica per il turismo sostenibile e la mobilità dolce, offrendo itinerari per escursioni a piedi o in bicicletta. In questo modo, i consorzi non solo contribuiscono al benessere delle comunità locali, ma promuovono anche una cultura dell’acqua che valorizza il legame tra uomo e natura.
Investimenti per un futuro sostenibile

La capacità dei consorzi di adattarsi ai cambiamenti climatici è testimoniata dai numerosi progetti infrastrutturali in corso, volti a migliorare l’uso dell’acqua, e l’efficienza dell’irrigazione in particolare, e a potenziare le infrastrutture per la regolazione dei laghi, sviluppati grazie al cospicuo supporto di strumenti di programmazione europea, nazionale e regionale, che si affiancano ai 126,4 milioni di euro che i consorzi investono annualmente per il mantenimento e il miglioramento delle loro attività.

Innovazione e digitalizzazione: il ruolo del CeDATeR

Per affrontare le sfide del futuro, i consorzi lombardi puntano su innovazione e digitalizzazione. Un esempio di eccellenza in questo campo è il CeDATeR (Centro Dati Acqua e Territorio Rurale), una piattaforma che raccoglie e analizza dati sul patrimonio irriguo regionale, offrendo un supporto concreto alla gestione delle risorse idriche, e consentendo di ottimizzare l’uso dell’acqua su oltre l’80% del territorio irriguo lombardo.

Grazie a queste tecnologie, i consorzi sono in grado di elaborare annualmente il report sulla stagione irrigua, fornendo indicazioni preziose per migliorare la pianificazione e garantire una gestione sostenibile delle risorse idriche.

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“Affrontare il cambiamento climatico richiede uno sforzo collettivo e integrato, basato su una nuova cultura dell’acqua che coniughi consapevolezza, formazione e innovazione. – ha dichiarato il Presidente di ANBI Lombardia, Alessandro Rota – I consorzi di bonifica e irrigazione, grazie alla loro organizzazione capillare e alle competenze tecniche, sono pronti a fare la loro parte, continuando a investire in interventi strutturali e nella diffusione di una visione sostenibile e lungimirante per il territorio.”

Paola Greco

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