Sci di fondo – Mancanza di fondi, la Norvegia chiude le squadra reclute e junior dalla prossima stagione

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Questa mattina, il mondo delle discipline invernali norvegesi si è svegliato con l’ennesima bomba riguardante la Federazione Norvegese di Sci (NSF). Prima dell’inizio della stagione agonistica era emerso come, oltre alle difficoltà finanziarie preesistenti, diversi sponsor, tra cui il colosso Equinor, maggiore compagnia petrolifera del Paese scandinavo, non avrebbero più rinnovato la loro collaborazione con la NSF al termine del contratto a fine stagione, vale a dire dopo il Mondiale di Trondheim. Una decisione che mette letteralmente in ginocchio la Federazione, chiamata a stringere la cinghia in modi inaspettati per una superpotenza come la Norvegia, che dispone un patrimonio di talenti da sviluppare che farebbe gola a qualsiasi altro Paese.

L’agenzia di stampa norvegese NTB ha riportato che, a partire dal prossimo 30 aprile, le squadre nazionali junior e reclute di sci di fondo chiuderanno i battenti a causa della mancanza di fondi, per consentire così e maggiori investimenti nelle squadre d’élite. A confermarlo le parole di Cathrine Instebø, direttrice generale dello sci di fondo presso la NSF a VG, che spiega come il Comitato del fondo abbia approvato la chiusura ed è stata comunicata mercoledì ai Circoli sciistici locali, che gestiscono le cinque squadre regionali “federali” (44 corridori divisi tra le regioni della Norvegia Centrale, Ovest, Nord, Innlandet e Oslofjord) finora finanziate dalla NSF grazie a sponsor federali.

“Abbiamo avuto un aumento dei costi e lo scorso autunno ci è stato detto che Equinor si ritirerà dal ruolo di sponsor” ha dichiarato Instebø “Poi ci siamo resi conto di una realtà economica diversa e volevamo una nuova valutazione su come dovremmo organizzare gli investimenti. Abbiamo avuto un gruppo di lavoro (composto dal manager della nazionale Ulf Morten Aune, dagli allenatori della nazionale Eirik Myhr Nossum e Marit Bjørgen e dall’ex sciatore della nazionale e impiegato marketing della Federazione norvegese di sci, Sjur Røthe, ndr) che ha lavorato su come portare lo sci di fondo norvegese verso il 2030. Una delle loro raccomandazioni è quella di chiudere la squadra reclute e la squadra nazionale junior – ed è ciò che abbiamo scelto.”

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Questa azione porta due grandissime e pesantissime conseguenze: in primis, la perdita di numerosi posti di lavoro, non solo per gli allenatori ma anche per tutto il settore della preparazione degli sci. In secundis, la grande fucina di talenti norvegesi dello sci di fondo, non avranno più a disposizione una “cantera” per poter crescere in un sistema strutturato e all’avanguardia come può esserlo una squadra federale. Coloro che fino ad oggi non hanno fatto parte della squadra élite, potevano contare sui ranghi inferiori, come le squadre reclute o regionali per continuare ad investire nello sci di fondo con un supporto della NSF e i suoi sponsor. Da questa primavera, fuori dalla Nazionale élite potranno fare solo affidamento solo sulle proprie forze o, eventualmente, su quelli di team privati che abbiano voglia e fondi per accoglierli.

Per capire la dimensione di questa perdita, basti pensare che quasi tutti i membri della squadra d’élite di oggi sono passati attraverso la squadra nazionale di reclutamento e, prendendo in considerazione solo questa stagione, fondisti come Andreas Fjorden Ree e Nora Sanness che fanno parte della squadra per i Mondiali, provengono dalle fila della squadra B, così come Håvard Moseby, che è salito sul podio e si è classificato quinto assoluto nel Tour de Ski di quest’anno.

L’esperto di sci di fondo per NRK, Fredrik Aukland, è critico nei confronti di questa decisione. “Innanzitutto ci si aspettava che la squadra nazionale juniores venisse cancellata, ma è un po’ più inaspettato che anche la squadra nazionale reclute venga chiusa. È triste per gli atleti e i dipendenti, dall’altro, è un peccato per lo sviluppo degli atleti in Norvegia” ha commentato, spiegando come la squadra reclute ha svolto un ruolo importante nella ricetta del successo norvegese per diversi anni “Ho notato che la federazione ha accresciuto la sua amministrazione e credo che avrebbe dovuto inviare segnali più chiari effettuando tagli lì prima di tagliare le squadre. Gli sciatori sono quelli che dovrebbero essere risparmiati in ogni momento”.



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