Pensioni, Ecco le aliquote nella gestione separata nel 2025

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L’Istituto recepisce l’aumento dello 0,8%% dell’inflazione adeguando la contribuzione minima da versare per la copertura di un anno intero ai fini pensionistici. Aumenti di circa 37€ per il coprire il minimale.

Pensione più cara per i professionisti con partita IVA iscritti alla gestione separata dell’INPS. Nel 2025 i contributi minimi per assicurarsi la copertura di un anno interno ai fini pensionistici costerà 4.837,29€ rispetto ai 4.800,79€ dello scorso anno. Aumenti anche per i collaboratori e figure assimilate ma qui due terzi degli oneri sono a carico dei committenti. Lo certifica l’INPS nella Circolare numero 27/2025 con la quale l’ente previdenziale riepiloga, come di consueto, aliquote ed adempimenti per le figure professionali iscritte alla gestione. La variazione è conseguenza del tasso di inflazione che ha fatto registrare un aumento dello 0,8% nel 2024.  

Quattro fasce contributive

Per i professionisti con partita iva l’aliquota è pari al 26,07% del reddito annuo prodotto (25% a titolo di contributo IVS; 0,72% per il finanziamento delle indennità di maternità, agli assegni per il nucleo familiare, alla degenza ospedaliera, alla malattia e al congedo parentale; 0,35% per il finanziamento dell’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, cioè l’ammortizzatore sociale per le partite iva che hanno perso il lavoro.

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Ai collaboratori e figure assimilate si applica una aliquota complessiva del 35,03%: 33% IVS; 0,72% destinato alla maternità; 1,31% destinato al finanziamento della disoccupazione per i collaboratori (cd. Dis-Coll).

L’aliquota aggiuntiva dell’1,31%, si badi, va versata anche dagli amministratori di società, sindaci e revisori contabili ancorché non ammessi alla fruizione della Dis-Coll. Non si applica, invece, sui compensi derivanti dalla carica di componente di commissioni e collegi; gli amministratori di enti locali (D.M. 25.5.2001); i venditori porta a porta (art. 19, D. lgs 114/1998); i rapporti occasionali autonomi (legge 326/2003 art. 44); gli associati in partecipazione (non ancora cessati) e i Medici in Formazione specialistica (legge 23 dicembre 2005, n. 266, finanziaria dell’anno 2006, all’articolo 1, comma 300). Per queste figure professionali, pertanto, l’aliquota contributiva resta pari al 33,72% (33% per assicurazione IVS e 0,72% per maternità e malattia).

Chi è già iscritto ad altro fondo di previdenza obbligatorio (Inps o cassa professionale), ovvero è titolare di pensione beneficia dell’aliquota ridotta al 24% (sia se professionista che collaboratore).

Per i collaboratori resta confermata la disciplina vigente che prevede la ripartizione dell’onere contributivo nella misura di un terzo a carico del collaboratore e due terzi a carico del committente. L’Inps ricorda che l’obbligo del versamento dei contributi è in capo all’azienda committente, che deve eseguire il pagamento entro il 16 del mese successivo a quello di effettiva corresponsione del compenso, tramite il modello F24 telematico per i datori privati e modello F24 EP per le Amministrazioni Pubbliche. Nel caso dei liberi professionisti l’onere contributivo rimane a loro carico e il versamento dovrà essere effettuato tramite modello F24 telematico, alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi (saldo 2024, primo e secondo acconto 2025).

Massimale e Minimale

Siccome nel 2025 l’inflazione definitiva ha fatto registrare un aumento dello 0,8% il massimale contributivo sale dalla precedente soglia di 119.650€ a 120.607€. Significa che oltre tale soglia non si pagano contributi (vale anche per chi è in possesso di anzianità al 31.12.1995). Il minimale sale, invece, a 18.555€ (era 18.415 euro nel 2024). 

Conseguentemente gli iscritti per i quali è applicata l’aliquota del 24% avranno l’accredito dell’intero anno a fini pensionistici con un contributo annuo di 4.453,2€ (+ 33,6€ rispetto al 2024); i professionisti con partita IVA, invece, dovranno sborsare ben 4.837,29€ (+36,5€ rispetto al 2024) per la copertura contributiva; conto ancora più salato per i collaboratori chiamati all’aliquota del 35,03%: 6.499,82€ (+49,05€ rispetto al 2024).

Nella Gestione Separata i contributi pensionistici vengono, infatti, accreditati per tutti i mesi relativi a ciascun anno solare, a condizione che sia stata versata una contribuzione annua non inferiore a quella calcolata sul minimale di reddito stabilito per gli esercenti attività commerciale (art. 1, comma 3, della legge n. 233/1990), pari per l’appunto a 18.555 euro. In caso di contribuzione annua inferiore a detto importo, i mesi sono ridotti in proporzione alla somma versata e sono accreditati, continuativamente, a partire dal mese di gennaio.

Magistrati Onorari

Alla gestione separata sono iscritti da un paio d’anni anche i magistrati onorari del contingente ad esaurimento confermati all’esito della procedura prevista dall’articolo 15-bis del dl n. 75/2023. Si tratta dei magistrati onorari che abbiano optato per l’esercizio delle funzioni in via non esclusiva (Cfr. Circ. Inps 100/2023). Tali figure assolvono gli obblighi contributivi presso la gestione separata dell’Inps con le seguenti aliquote:

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  • 35,03% (33% IVS; 0,72% maternità e malattia; 1,31% Dis-Coll) se privi di altra forma di previdenza obbligatoria;
  • 26,03% (24% IVS; 0,72% maternità e malattia; 1,31% Dis-Coll) se iscritti presso altra forma di previdenza obbligatoria.

Sportivi Dilettanti

Con l’entrata in vigore della riforma del lavoro sportivo dilettantistico (dlgs n. 36/2021) dal 1° luglio 2023 sono iscritti alla gestione separata i lavoratori sportivi, titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa o che svolgono prestazioni autonome. Per l’anno 2025 gli oneri contributivi sono ripartiti secondo la seguente tabella.

Documenti: Circolare Inps 27/2025



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